ACCIAIO: NEL 2020 L’EXPORT ITALIANO È CALATO DEL 18,6%

15 apr 2021
Persi in un anno 3,4 miliardi di euro. Le esportazioni del polo siderurgico di Taranto (ex Ilva) in diminuzione del 57% rispetto al 2019. Come è cambiata la geografia dei poli produttivi siderurgici italiani nell’analisi dell’Ufficio Studi siderweb su dati Istat

 Sono diminuite del 18,6% nel 2020 le esportazioni totali italiane in valore di prodotti della siderurgia, tubi e altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio: sono passate da 18,1 a 14,7 miliardi di euro. È quanto emerge dall’elaborazione di dati Istat dell’Ufficio Studi siderweb

«Tale variazione – analizza Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi siderweb - è dovuta sia alla riduzione dei prezzi (in media -4,6%), sia al calo delle vendite all’estero in quantità (-14%)».

Il trend di decrescita durava già dal 2019 ed è stato accelerato dalla pandemia. Variazioni negative molto più alte della media sono state registrate dai poli di Taranto (-56,9%), Genova (-40,9%) e Alessandria (-40,6%), dove sono dislocati gli impianti produttivi dell’ex Ilva. Hanno avuto performance peggiori rispetto alla media anche i poli di Ravenna (-37,7%), Bergamo (-25,9%), Aosta (-24,2%) e Torino (-23,7%).

Di contro, hanno registrato variazioni negative significativamente più ridotte rispetto al 2019 Mantova (-9,1%), Forlì-Cesena (-11,2%), Lecco (-11,5%), Cremona (-12,1%) e Vicenza (-12,8%). 

Sul podio, le prime due posizioni non sono cambiate rispetto al 2019: al vertice c’è ancora Brescia, al secondo posto Udine. Milano è invece scesa al quarto gradino, lasciando il terzo a Cremona 

Dall’analisi emerge il profondo cambiamento della geografia dei poli produttivi italiani rispetto al periodo precedente la grande crisi economica del 2008. «Le esportazioni – sottolinea Tosini - hanno registrato una riduzione molto più marcata nelle province dove sono (erano) presenti le aziende siderurgiche di maggiori dimensioni. Infatti, nel 2020 rispetto al 2008, le esportazioni di prodotti siderurgici della provincia di Taranto (ex Ilva) sono diminuite dell’86,8%, relegandola al penultimo posto nella classifica dei primi 20 poli siderurgici italiani; quelle della provincia di Livorno (ex Lucchini Siderurgica di Piombino) si sono ridotte del 74,3%, causando l’esclusione dai primi venti poli siderurgici italiani; le esportazioni della provincia di Torino (ex stabilimento thyssenkrupp) sono diminuite del 62,1%, provocando la perdita di sette posizioni nella classifica».