EVITARE LE FUGITIVE EMISSION CON LA PREVENZIONE

24 set 2020
Le fugitive emission attaccano l’atmosfera e fuoriescono attraverso numerose piccole perdite. Nel corso del tempo possono diventare punti di fuga anche le valvole per strumentazione. La protezione più efficace contro le fugitive emission è la prevenzione: nel caso delle valvole per strumentazione, ciò è possibile con l’aiuto di un’adeguata progettazione a prova di perdita.

Molti impianti dell’industria oil & gas emettono il gas serra metano. L'”Agenzia Internazionale per l’Energia” (AIE) attribuisce il 70 % di queste emissioni a perdite sconosciute, oltre che a scarichi deliberati.
Ogni impianto ha migliaia di potenziali punti di emissione, compresi vari tipi di valvole. Rispetto alle valvole per condutture con grandi larghezze nominali, il livello di rischio delle valvole per strumentazione è piuttosto basso. Tuttavia, nell’interesse della protezione del clima, vanno evitate anche le più piccole quantità di metano (o qualsiasi altro gas serra). Come nel caso di cosiddetti “killer climatici”, non dovrebbero essere rilasciati gas che potrebbero mettere in pericolo il personale dell’impianto, come l’idrogeno solforato.

Caratteristiche di sicurezza e codice di colore
Le valvole a spillo IV1x e IV2x, i manifold IV3x e IV5x e le monoflange IVM di WIKA, ad esempio, possono essere progettati per avere un adeguato livello di tenuta. I bonnet di queste valvole offrono generalmente caratteristiche rilevanti per la sicurezza: design anti espulsione delle valvole, spillo che non ruota durante il movimento verticale nella sede metallica (funzionamento a bassa usura) e bassa coppia di serraggio per una apertura e chiusure regolare e precisa della valvola, anche ad alte pressioni.
La versione per la prevenzione delle fugitive emission ha anche una speciale guarnizione di tenuta in RTFE, un PTFE rinforzato. Le corrispondenti valvole WIKA sono contrassegnate da un codice di colore (arancione) sul bonnet e sono quindi chiaramente identificabili.
Omologazione in accordo con due normative
La caratteristica di questi strumenti di non consentire le fugitive emission viene testata in base ai requisiti di due norme: secondo la norma internazionale EN-ISO 15848-1 e secondo la VDI 2440, che viene chiamata “TA Luft” nelle Technical Instructions on Air Quality Control administrative regulation for the Federal Emission Control Act. Quest’ultima si applica soprattutto ai gestori degli impianti.
La norma VDI definisce un tasso di perdita specifico per le valvole. Essa richiede che la progettazione del sistema di tenuta “consenta di prevedere la persistenza a lungo termine delle condizioni operative”. La conformità alle specifiche viene confermata esclusivamente tramite una dichiarazione del produttore.


Procedure di prove e verifica di terze parti
La norma EN-ISO 15848-1 formula le condizioni concrete per l’omologazione. Essa divide inizialmente le valvole nelle tre classi di tenuta A, B e C, la cui conformità deve essere dimostrata da una prova con elio o metano. Le valvole della gamma di modelli IV di WIKA sono conformi alla categoria A (minimo potenziale di perdita). Esse soddisfano il tasso di perdita di 10-5 mg-s-1-m-1 utilizzando la tecnica di rilevamento delle perdite di elio. Per il test di carico delle valvole di intercettazione, lo standard internazionale ha definito specifiche chiare. La procedura di prova per le valvole della serie IV, ad esempio, comprende un totale di 455 cicli meccanici in diverse condizioni termiche (-29 °C, temperatura ambiente, +180 °C).
La sola dichiarazione del produttore non è sufficiente a confermare il tipo di esecuzione di uno strumento secondo la norma EN-ISO 15848-1. La prova deve essere verificata da una terza parte indipendente. Nel caso delle valvole WIKA, questo è il gruppo ABS.
WIKA offre in opzione il servizio di assemblaggio dei manifold con gli strumenti di misura, inclusi altri accessori (riccioli di raffreddamento, valvole salvamanometro ecc.) per offrire una soluzione professionale pronta per l’installazione (hook-up). Per assicurare le prestazioni del sistema assemblato viene effettuato un test di tenuta pneumatica o idraulica aggiuntivo.