In Iran l'export della meccanica rimbalza ai livelli pre-sanzioni

22 mar 2017
L’andamento dell’export della meccanica italiana verso l’Iran è eloquente. Rispecchia le evoluzioni geopolitiche determinate dalle sanzioni commerciali imposte a luglio 2012

 

Dai 422 milioni di euro di scambi commerciali nel 2012, l’Italia ha esporto prodotti per un importo pari a soli 321 milioni di euro. Situazione che si è aggravata nel 2014 con 292 milioni di euro di esportazioni meccaniche italiane rappresentate da Anima.
Nel 2015 i primi cenni di risalita ma è nel 2016, anno della revoca delle sanzioni, che l’export riprende la corsa fino ad arrivare a 410 milioni di euro, pari a un +30% rispetto all’anno precedente.
La domanda di meccanica italiani è vivace e la risposta italiana non si fa trovare impreparata.
 
Nel dettaglio, la meccanica italiana nel 2016 ha venduto in Iran 77 milioni di euro di turbine a gas con un incremento del +46% rispetto al 2015. Una delle performance migliore è quella delle pompe, ora a 65 milioni di euro di scambi commerciali partendo dai 26 milioni di euro solo dodici mesi fa.
In leggera sofferenza, ma sempre nell’ordine dei 40 milioni di euro, i settori del sollevamento e delle apparecchiature per impianti termici. Una crescita a doppia cifra, invece, per valvole e rubinetteria che con un +13% toccano i 34 milioni di euro. A 29 milioni di euro si attesta la caldareria (+57%) con i suoi 29 milioni di euro. Sulla stessa quota si assestano le turbine a vapore, mentre gli  impianti aeraulici, pur crescendo, si fermano a 23 milioni di euro.
 
Segno di una buona ripresa è la grande adesione alla fiera Iran oil show dove Anima ha organizzato una collettiva assieme ad Ice. A conferma del grande interesse è sold out il Focus paese su Iran promosso da Anima il prossimo 22 marzo. Ne è già stato messo in calendario un secondo Focus per rispondere alle domande delle imprese sulle possibilità offerte dalla terra iraniana.
 
(Elaborazione dati Ufficio studi ANIMA su dati Istat)