SNAM: LA SFIDA DELL’IDROGENO NELLA GREEN ECONOMY E L’IMPORTANZA DEI FATTORI ESG PER LE IMPRESE AL CENTRO DI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE A ROMA

10 ott 2019
Al via entro l’anno la sperimentazione di una miscela di idrogeno al 10% e gas naturale nella rete di trasmissione a Contursi Terme, in Campania
  • Intervenuti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. Nella giornata di domani interverrà il ministro agli Affari Europei Vincenzo Amendola
  • Presentato studio Snam-McKinsey: in Italia l’idrogeno potrebbe coprire quasi un quarto della domanda totale di energia nel 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95%
  • Firmati accordi su ricerca e innovazione con Israele e Consiglio Nazionale delle Ricerche
  • Al via entro l’anno la sperimentazione di una miscela di idrogeno al 10% e gas naturale nella rete di trasmissione a Contursi Terme, in Campania
  • Lanciato il programma Snam Plastic Less per eliminare la plastica monouso dagli imballaggi industriali e dai distributori di bevande in tutte le sedi aziendali
  • Nasce Osservatorio sui fattori ESG per avviare riflessioni comuni e condividere best practice

Le potenzialità dell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro nel contesto della lotta ai cambiamenti climatici e la crescente integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle strategie delle imprese. Sono questi i temi al centro dell’iniziativa “The Hydrogen Challenge – 2019 Global ESG Conference” organizzata oggi e domani da Snam a Roma con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La conferenza è stata caratterizzata dalla partecipazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, accolto dal presidente di Snam Luca Dal Fabbro e dall’amministratore delegato Marco Alverà.

All’evento, tra gli altri, sono intervenuti oggi il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e il sottosegretario per gli Affari Esteri e la cooperazione internazionale Manlio Di Stefano. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha inviato un video intervento. Hanno inoltre preso parte alla conferenza il Nunzio Apostolico Emil Paul Tscherrig, il presidente dell’ARERA Stefano Besseghini, il direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) Fatih Birol, la presidente della COP26 Claire Perry, il direttore esecutivo dell’Environmental Defense Fund Europe Bryony Katherine Worthington, il principal advisor della DG Energy della Commissione europea Tudor Constantinescu, il direttore generale di IRENA Francesco La Camera, la presidente di S&P Global Market Intelligence Martina Cheung, il managing director di Blackrock Eduard Ruijs e il CEO di Microsoft Italia Silvia Candiani. Il presidente di State Grid Corporation of China Kou Wei ha inviato un video intervento. Le altre aziende intervenute nel corso della giornata sono Allianz Global Investors, BNPP AM, BofA Merrill Lynch, DNV GL, Enagas, Northern Gas Networks, Nuovo Pignone, Rina, Sapio e Unicredit. Nella giornata di domani, che sarà aperta da un intervento del ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola e successivamente da uno speech del segretario generale di Hydrogen Europe Jorgo Chatzimarkakis, sono in programma delle tavole rotonde interattive con alcune delle principali aziende della filiera dell’idrogeno a livello italiano e internazionale.

Nel corso del dibattito odierno, è stato approfondito il ruolo dei gas rinnovabili, e in particolare dell’idrogeno, per contrastare i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico. L’idrogeno, elemento più abbondante dell’universo, non genera nei suoi vari utilizzi emissioni climalteranti e inquinanti e può essere trasportato e stoccato utilizzando le infrastrutture esistenti. Secondo l’associazione Hydrogen Council, di cui fa parte anche Snam, il valore dell’economia dell’idrogeno è destinato ad aumentare dai circa 100 miliardi di dollari l’anno di oggi a 2.500 miliardi di dollari nel 2050.

Presentato studio Snam-McKinsey

In Italia l’idrogeno ha grandi prospettive di sviluppo in virtù del significativo potenziale naturale per la produzione di energia solare ed eolica, dalla quale è possibile ricavare “idrogeno verde” tramite elettrolisi dell’acqua, e della capillare rete di trasporto gas esistente. Secondo uno studio Snam-McKinsey, presentato oggi insieme al libro “Generation H” di Marco Alverà, l’idrogeno potrebbe arrivare a coprire quasi un quarto (23%) della domanda nazionale di energia entro il 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95% (necessario per rientrare nel target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°), più dell’attuale quota di mercato combinata dell’elettricità generata da fonti rinnovabili e fossili (20% nel 2018). Questa crescita potrebbe verificarsi grazie alla progressiva e ormai consolidata diminuzione del costo di produzione dell’energia elettrica rinnovabile solare ed eolica e a una contestuale riduzione del costo degli elettrolizzatori, determinata dalla produzione di idrogeno verde su larga scala. Il maggior potenziale di utilizzo di idrogeno riguarda il settore dei trasporti (camion, bus e treni), quello residenziale (riscaldamento) e alcune applicazioni industriali (raffinazione e processi che richiedono elevate temperature).

Nel mese di aprile di quest’anno, a Contursi Terme (Salerno), Snam ha avviato per prima in Europa la sperimentazione di una miscela di idrogeno al 5% e gas naturale nella rete di trasmissione servendo due aziende della zona. L’impegno di Snam nell’idrogeno rientra nel progetto Snamtec, varato nell’ambito del piano strategico al 2022 e caratterizzato da 850 milioni di euro di investimenti in transizione energetica e innovazione.

L’amministratore delegato di Snam Marco Alverà ha commentato: L’idrogeno può avere un ruolo importante nella decarbonizzazione e nella lotta ai cambiamenti climatici e occorre un impegno comune di tutti gli stakeholder, dalle istituzioni alle imprese, per favorire il suo sviluppo su vasta scala. L’Italia può essere in prima fila, grazie alle sue capacità imprenditoriali e di ricerca, alla sua capillare infrastruttura del gas e alla sua posizione geografica. Secondo i nostri studi, in uno scenario di profonda decarbonizzazione, l’idrogeno potrebbe coprire quasi un quarto dei consumi di energia nazionali al 2050. Per questo proseguiremo la nostra sperimentazione in Campania ed entro fine anno introdurremo nella rete di trasmissione del gas naturale un mix di idrogeno al 10%. E sono proprio le regioni del Sud Italia, dalla Campania alla Puglia alla Sicilia, ricche di energia rinnovabile, quelle che potrebbero favorire l’affermazione dell’idrogeno come nuovo vettore di energia pulita nonché nuove opportunità di sviluppo e occupazione”.

Firmati accordi con Autorità per l’Innovazione di Israele e CNR

Nel corso della giornata, l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà ha firmato due accordi sui temi dell’energia sostenibile e dell’innovazione.

Il primo, siglato alla presenza dell’ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar, è un memorandum of understanding con l’Autorità per l’Innovazione di Israele (The National Technological Innovation Authority) mirato a favorire la collaborazione tra Snam e aziende israeliane, in particolare start-up, nelle tecnologie innovative al servizio della green economy.

Il secondo, firmato con il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Massimo Inguscio, è un accordo quadro Snam-CNR finalizzato a progettualità e analisi comuni per lo sviluppo dell’idrogeno e in generale dei gas rinnovabili e della mobilità sostenibile. La collaborazione, in particolare, prevede l’avvio di un tavolo di lavoro congiunto per valutare studi di compatibilità di quantità crescenti di idrogeno nelle infrastrutture gas e nella mobilità, analisi di processi di cattura, trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica, studi di nuove tecnologie nel settore del biometano e in generale del low-carbon gas.

Lanciato programma Snam Plastic Less

Snam ha inoltre annunciato oggi, con il presidente Luca Dal Fabbro, l’avvio del programma “Snam Plastic Less”. L’iniziativa è finalizzata a ridurre del 100% l’utilizzo della plastica negli imballaggi industriali entro il 2023 ed eliminare dal 2020 la plastica monouso nei distributori di bevande in tutte le sedi aziendali.

Promosso Osservatorio permanente ESG con LUISS

Il programma si inquadra nel contesto della crescente integrazione dei fattori ESG nell’attività di Snam. Lo scorso mese di maggio la società, prima in Italia, ha avviato un nuovo comitato del Consiglio di Amministrazione dedicato interamente ai temi ESG. A tal proposito, con l’obiettivo di promuovere la diffusione dei fattori ambientali, sociali e di governance all’interno delle imprese e in particolare nei Consigli di Amministrazione, Snam ha dato il via a un Osservatorio permanente ESG. La finalità è avviare riflessioni comuni, coinvolgendo anche altre società quotate italiane, sui temi ESG e definire best practice. In questi mesi, in collaborazione con LUISS, l’Osservatorio ha svolto una prima indagine su un campione di 20 gruppi europei, finalizzata a comprendere natura, ruoli, funzionamento e impatti dei comitati dei Consigli di Amministrazione nell’orientare gli investimenti e la gestione secondo i principi ESG.

Il presidente di Snam Luca Dal Fabbro ha commentato: “E’ fondamentale che l’attenzione ai fattori ambientali, sociali e di governance sia sempre più integrata nella gestione delle aziende. In Snam vogliamo essere tra i protagonisti di questo percorso nel quale l’Europa e l’Italia possono essere leader globali. Per tale ragione, dopo la recente costituzione di un comitato del Consiglio di Amministrazione dedicato esclusivamente ai fattori ESG, abbiamo avviato un Osservatorio che avrà il compito di contribuire a rafforzare la consapevolezza su questi temi, monitorando i progressi e segnalando le best practice tra le aziende quotate in Italia e in Europa. Coerentemente con il nostro impegno sui fattori ESG e sulla transizione energetica, annunciamo oggi il programma Plastic Less per eliminare la plastica monouso dagli imballaggi industriali e dai distributori di bevande in tutta l’azienda. Siamo convinti che i fattori ESG siano per le imprese una straordinaria opportunità e un driver di miglioramento per la creazione di valore a lungo termine”.