SOSTENIBILITÀ, L’ESPERIENZA DI GRUPPO CAP: “È LA CHIAVE PER FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA E DARE FORZA ALLA TRANSIZIONE ENERGETICA”

25 set 2020
Il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano testimonia il suo percorso sostenibile in occasione del Forum dell’innovazione sostenibile oggi 25 settembre e nel corso dell’ottava edizione del Salone delle CSR, il 28 e il 29 settembre.

Cosa significa integrare la sostenibilità nel business aziendale? In quale modo la sostenibilità può diventare la leva strategica per far crescere le imprese e far ripartire l’economia dopo la pandemia? E ancora, come acquisire vantaggi competitivi e sostenere l’evoluzione del business attraverso un approccio sostenibile? Sono solo alcuni dei temi sui quali Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, è stato chiamato a intervenire in occasione del Forum dell’Innovazione Sostenibile 2020 oggi 25 settembre.

Nel corso del talk virtuale dal titolo “Liberare energie, tutelare l’ambiente, valorizzare il territorio: strategie sostenibili per il futuro del Paese”, l’utility lombarda ha illustrato la sua esperienza di azienda pubblica capace di adottare una governance sostenibile e industriale, condizioni essenziali per lo sviluppo e il futuro del territorio.

Le utility hanno un ruolo strategico nel sostenere il cambio di passo verso la transizione energetica adottando modelli di economia circolare, che sono la chiave per la ripresa economica post-Covid secondo le linee guida della UE (Green New Deal), ha spiegato Matteo Colle, responsabile relazioni esterne e CSR di Gruppo CAP. In quest’ottica le utility e le multiutility dovranno ridisegnare il proprio modello e perimetro di business trasformandosi in aziende industriali capaci di assumere il ruolo di ponte tra industria e territorio, tra esigenze produttive e radicamento territoriale. In questo senso uno dei modelli più interessanti è la “rete di imprese” che già stiamo sperimentando sul territorio lombardo”. 

La spinta verso l’innovazione e la ricerca deve guidare le utility e monoutility verso progetti in ottica di sinergia industriale.  Lo scambio di competenze e tecnologie è un tema strategico fondamentale per Gruppo CAP, fautore di partnership come le collaborazioni realizzate con Novamont e Danone, o la Piattaforma di ricerca di cui CAP è capofila, come PerFORM Water 2030, progetto finanziato da Regione Lombardia che ha la sua base nel Centro Ricerche aziendale e che si avvale di  8 partner industriali, 3 Università e un Ente di Ricerca per trattare sperimentazioni all’avanguardia nel sistema idrico integrato.

 

Gruppo CAP è molto attento a tutte le tematiche ESG (Envinronment, Social, Governance): in occasione dell’ottava edizione del Salone delle CSR, martedì 29 e mercoledì 30 settembre l’azienda avrà modo di confrontarsi con opinion leader, partner, addetti ai lavori, influencer e media sui temi più specifici dell’ESG Digital Governance e sulle modalità più proficue per “ingaggiare le comunità” nell’intento di trovare un nuovo equilibrio tra valori, appartenenza comunitari e dinamiche economiche.

 

Oggi la sostenibilità ha assunto connotati più evoluti, continua Colle. Non è solo un asset strategico, ma la chiave per garantire l’evoluzione del business e abilitare la crescita delle imprese. Essere sostenibili oggi significa non solo avere a cuore gli impatti che imprese e organizzazioni hanno sul territorio, sull’ambiente e sul tessuto economico, ma vuol dire occuparsi dei cambiamenti sociali, economici e culturali che sono in corso, tanto più se i cambiamenti sono repentini e disruptive come l’emergenza che stiamo vivendo”. 

Entra dunque in gioco quella che CAP nel suo Piano di Sostenibilità ha definito “sensibilità”, ovvero l’abilità di “calarsi nella comunità”, riuscendo a intercettare e rielaborare i cambiamenti culturali nel proprio modello di business. I meccanismi partecipativi, le attività di coinvolgimento e dialogo con gli stakeholder avvicinano le aziende al proprio territorio, consentendo il superamento delle resistenze sociali e burocratiche rispetto alle opere infrastrutturali su cui spesso si ingaggiano confronti che paralizzano processi, autorizzazioni, e dunque l’ammodernamento delle infrastrutture del Paese.

L’utility lombarda vanta un’esperienza assolutamente positiva in tal senso: si tratta del percorso partecipativo BiopiattaformaLab, avviato nel 2018 nella fase preliminare del progetto della Biopiattaforma, il polo green dedicato all’economia circolare che nascerà a Sesto San Giovanni, che mira a integrare gli impianti di termovalorizzazione e depurazione.

Grazie a un percorso di scambio e confronto con gli stakeholder, i cittadini hanno conosciuto aspetti tecnici e strutturali del progetto, avanzando proposte e istanze che sono state recepite nella stesura del progetto definitivo. Tra le più significative la costituzione del RAB (Residential Advisory Board), organo autonomo e indipendente che avrà il compito di monitorare e controllare l’attività e l’impatto ambientale della Biopiattaforma.