Utilitalia, l’acqua pubblica ha bisogno di imprese specializzate ed efficienti

17 dic 2018
“Utilitalia prende atto che nelle audizioni presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati anche i sindacati confederali, dopo le molte imprese consultate, hanno espresso grandi preoccupazioni e sostanziali riserve sul PdL Daga.

Come associazione che rappresenta l’80% del settore, ribadiamo il fatto di condividere gli obiettivi di fondo del PdL, ovvero l’importanza di assicurare a tutti i cittadini un’alta qualità del servizio idrico”. Così il presidente di Utilitalia (la Federazione delle imprese di acqua ambiente e energia) Giovanni Valotti sulla proposta di legge di riforma del sistema idrico in discussione in Parlamento.

“Non possiamo tuttavia che ribadire alcuni punti fondamentali – osserva Valotti - ovvero: l’acqua è già pubblica, le tariffe dell’acqua che pagano i cittadini e gli investimenti da realizzare nei diversi territori sono decisi da autorità pubbliche e non dal gestore, chiunque esso sia; troviamo ingenerose e non fondate le affermazioni riportate nelle agenzie, secondo le quali l’attuale sistema ha penalizzato i cittadini e i lavoratori; infatti, proprio grazie all’introduzione della regolazione indipendente di ARERA, che il PdL vorrebbe eliminare, gli investimenti sono molto aumentati negli ultimi anni, iniziando a colmare un clamoroso gap accumulato nei decenni precedenti; questo anche grazie a un sistema di imprese che è cresciuto molto, facendo emergere diversi player sul territorio (società 100% pubbliche, miste e quotate) che nulla hanno da invidiare alle migliori esperienze europee; sono proprio queste imprese che hanno programmato nei loro piani industriali ingenti investimenti nei prossimi anni e che inevitabilmente subirebbero uno stop in caso si procedesse nella direzione ipotizzata dal PdL, con rilevanti impatti sul PIL, sull’occupazione diretta e sull’indotto, oltre che sulla qualità dei servizi ai cittadini; siamo sicuri che i promotori del PdL e il Parlamento, avendo meglio approfondito le possibili implicazioni della proposta di riforma, come emerso dalle interlocuzioni con tutti i principali attori del settore, sapranno meglio delineare le linee guida di trasformazione del settore idrico che, per tutelare l’interesse di tutti noi cittadini, richiedono una visione alta e di lungo respiro da affidare, nella sua attuazione, ad operatori industriali efficienti, specializzati e con la forza adeguata per realizzare le opere e gli investimenti necessari”.

“Il passaggio è importante – conclude Valotti - perché scelte sbagliate avrebbero un impatto drammatico sui cittadini attuali e sulle future generazioni. L’acqua è un bene primario, che va assicurato a tutti. Proprio per questo la gestione deve essere affidata ad operatori industriali efficienti e specializzati. Il cittadino ne può solo beneficiare”.