Come dire addio al problema delle salviettine igieniche

17 ott 2018
Anche se negli ultimi tempi sono aumentati gli avvisi e la pubblicità a riguardo, il consumo di salviettine igieniche, che poi vengono erroneamente smaltite gettandole negli scarichi del wc, è in continuo aumento in tutto il mondo ed è giunto il momento di correre ai ripari. La migliore strategia è prevedere già negli impianti riceventi un sistema di protezione in grado di gestire efficientemente questo tipo di materiali, il cui passaggio è inevitabile.

Nonostante le cause legali in corso per il danneggiamento degli impianti di trattamento delle acque reflue, gli articoli di giornale che avvertono tutti che "gettabile nel wc" può essere un termine fuorviante, la campagna che cerca di promuovere un utilizzo consapevole delle salviettine igieniche sta chiaramente cadendo nel vuoto.

Anche i media e la pubblicità non sono riusciti a sensibilizzare del tutto le persone sul problema delle salviette gettate nel Wc e probabilmente non sarà così per sempre. E non è tutto: se ci si vuole fare anche una risata sopra e scoprire tutti gli oggetti più improbabili che vengono scaricate attraverso le reti fognarie basta digitare su Google "weird stuff people flush". Vengono menzionati, tra le cose prevedibili come sigarette, assorbenti igienici e preservativi, anche animali domestici, dentiere e una miriade di altri strani oggetti che sono destinati poi a finire irrimediabilmente negli impianti di trattamento delle acque reflue a valle.

Se da un lato è utile continuare le campagne informative per uno smaltimento corretto di questi rifiuti, la migliore difesa per un impianto di depurazione è proteggersi adeguatamente dall’inevitabile arrivo di questi rifiuti.

Stai già utilizzando qualche tipo di tecnologia per la riduzione dei solidi?

È efficace nel trattare questo tipo di materiali intasanti?

I sistemi di grigliatura non fermano tutte le salviettine e le loro fibre, che possono così andare ad aggrovigliarsi nelle condutture degli impianti, intasandole, oppure si attaccano alla griglia, tappandola, necessitando quindi di manodopera per la pulizia.

Quando "triturare" non è abbastanza

Le pompe trituratrici sembrano una buona soluzione due in uno, ma sono limitate in termini di percentuale di solidi che possono trattare. L’arrivo, non prevedibile, di una quantità maggiore di residui solidi ne può causare facilmente l'intasamento e conseguentemente le tempistiche di rimozione, accesso e pulizia delle pompe trituratrici richiedono molto tempo: spesso, inoltre, i canali dell’impianto in cui sono installate devono essere chiusi e scaricati per accedervi. Non sempre sono dotate di pezzi facili da sostituire e non sono flessibili quando si tratta di poter modificare le lame da taglio in funzione delle dimensioni dei solidi da trattare.

Non i trituratori a doppio albero standard

Molti impianti di trattamento delle acque reflue hanno installato trituratori a doppio albero per combattere il problema delle salviette. È di gran lunga l'idea migliore, ma non sono tutti uguali. Vogelsang ha preso il tradizionale design dei trituratori a doppio albero, ne ha studiato i difetti e ha progettato una soluzione migliore: l’XRipper.

 

XRipper ha due rotori Ripper monolitici, più larghi e realizzati con precisione da singoli blocchi di acciaio temprato con una superficie incredibilmente dura. Partendo dalle tradizionali lame rotanti, XRipper elimina gli spazi tra le lame e i distanziatori aumentando le prestazioni e riducendo la manutenzione. Le tolleranze, inoltre, si riducono con i rotori monolitici.

Il design consente un'elevata produttività e un'enorme potenza per ottenere una riduzione dei rifiuti di grandi volumi, ma al tempo stesso richiede una potenza di trasmissione ridotta, utilizzando un motore più piccolo con una coppia più elevata e una velocità inferiore. Vogelsang ha anche testato vari design per le lame, scoprendo che loro punte ricurve producono particelle più piccole, pur essendo in grado di resistere efficacemente all’usura nel tempo. Il design dei rotori consente anche un taglio più preciso

 

Fonte: www.tpomag.com