Osservatorio OICE/Informatel sulle gare pubbliche di ingegneria e architettura - Ottimo inizio per il 2017: in gennaio tutto il mercato dei servizi di ingegneria a +42,4% in valore sul 2016; i servizi di sola progettazione a +176,2%

14 feb 2017
Scicolone, OICE: “Correttivo al codice: incomprensibile la marcia indietro su appalto integrato, segnale ambiguo e in palese contrasto con i principi di rinnovamento della legge delega; in Italia è venuto il momento di avere il coraggio di perseguire i cambiamenti."

Il primo mese del 2017 conferma la tendenza molto positiva maturata nel 2016 dopo il varo del nuovo codice dei contratti pubblici: in gennaio il mercato dei servizi di ingegneria e architettura supera i 72 milioni di euro, +42,4% su gennaio 2016. Anche le gare per servizi di sola progettazione sono in forte crescita: a gennaio sono stati messi in gara 30,5 milioni di euro, un valore record rispetto a gennaio 2016, con una crescita pari al +176,2%.

“Anche questo mese di gennaio conferma il trend di crescita complessiva del mercato della progettazione ha dichiarato Gabriele Scicolone, Presidente OICE e in generale di tutti i servizi di ingegneria e architettura, che, su gennaio 2016, cresce del 42,4% in valore e del 10,5% in numero, frutto dell’applicazione di quel principio fondante il nuovo codice che è rappresentato dall’obbligo di appaltare progetti esecutivi”.

Le preoccupazioni dell’OICE sono invece sullo schema di decreto correttivo: “Non ci piace l’inatteso passo indietro del Governo su alcuni temi fondanti del criterio di delega sulla “centralità del progetto” ha continuato Gabriele Scicolone – nello specifico sull’affidamento dei lavori sul progetto esecutivo le numerose deroghe che consentono l’appalto integrato, sono un elemento del tutto negativo, non condivisibile, di forte ambiguità per le stazioni appaltanti che da otto mesi lanciano gare di progettazione esecutiva le quali, a breve, porteranno a molti appalti di lavori. Ci appare un passo indietro troppo macroscopico rispetto ad una legge varata solo otto mesi addietro. Evidentemente si deve assistere all’ennesimo esempio di mancanza di coraggio di cambiare, di ricercare il valore della trasparenza invece che le semplificazioni piene di deleteri effetti collaterali per la collettività ai quali siamo evidentemente assuefatti.

Incomprensibile è poi prevedere l’applicazione della disciplina del contraente generale oltre i 15 milioni, ossia per appalti tutto sommato piccoli: ci viene da pensare che forse è saltato uno zero.

Ugualmente immotivato e illogico l’obbligo di affidare al vincitore del concorso gli sviluppi progettuali, senza una preventiva qualificazione dello stesso, meccanismo che ingenererà un mercato parallelo all’”hard-discount” dell’ingegneria, a tutto detrimento della qualità delle progettazioni”.

Qualche nota positiva però nel testo si ritrova: “Salutiamo invece con favore – ha affermato il Presidente OICE - l’accoglimento delle nostre proposte sull’applicazione obbligatoria del “decreto parametri”, sul divieto di subordinare il pagamento dei corrispettivi al finanziamento dell’opera e sul divieto di pagare i progetti con rimborsi o sponsorizzazioni, anomalie che proprio dal nostro Osservatorio abbiamo segnalato in questi mesi. Molto bene anche il soccorso istruttorio non oneroso. Mancano ancora interventi importanti sui consorzi stabili, che il decreto 50 ha affossato immotivatamente, così come sulle modalità di rimborso delle spese di pubblicità sui quotidiani e sulla qualificazione del personale tecnico delle stazioni appaltanti che devono essere in grado, ad esempio per le direzioni lavori, di dimostrare le stesse referenze richieste quando si affida a terzi attività tecnico-professionale. Infine auspichiamo che si abbia il coraggio di incentivare i supporti al RUP almeno per le grandi infrastrutture.

Il Presidente OICE ha concluso: “Dispiace il forte passo indietro sull’appalto integrato; si vedeva finalmente la possibilità di un cambiamento che avrebbe permesso alla società di ingegneria italiane quel cambio di passo anche nella difficile competizione internazionale, a tutto vantaggio dell’esportazione di know-how e di filiera di supporto. Si auspica l’apertura ad un’ampia riflessione sul tema, altrimenti avremo perso un treno che ripasserà da qui a non prima di un decennio”.

Tornando ai dati e secondo l’aggiornamento al 31 gennaio dell'osservatorio OICE-Informatel, le gare per servizi di ingegneria e architettura rilevate nel mese sono state 389 (di cui 40 sopra soglia), per un importo complessivo di 72,3 milioni di euro (58,5 sopra soglia). Rispetto al mese di gennaio 2016 il numero delle gare cresce del 10,5% (+150,0% sopra soglia e +3,9% sotto soglia), e il loro valore cresce del 42,4% (+47,2% sopra soglia e +24,8% sotto soglia).

Nel mese di gennaio le gare di servizi per sola progettazione sono state 222 (di cui 19 sopra soglia) per un importo di 30,5 milioni di euro; rispetto al mese di gennaio 2016 hanno avuto un calo del 9,0% in numero e una crescita del 176,2% in valore.

Dobbiamo registrare che sono sempre molto alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. In base ai dati raccolti fino a dicembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2015 è al 40,0%, le notizie che riguardano le gare pubblicate nel 2016 ci danno un ribasso che arriva al 39,7%.

Nel mese di gennaio 2017 l’andamento delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme (appalti integrati, project financing, concessioni di realizzazione e gestione) ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, grazie ad un bando di AREXPO spa (MI) con la concessione per la rigenerazione urbana dell'area ex EXPO Milano 2015, del valore di 2 miliardi di euro. Gli appalti integrati da soli mostrano, sempre rispetto a gennaio 2016, cali del 96,6% in numero e del 95,8% in valore.