Assopetroli-Assoenergia, neutralità tecnologica e realismo al centro della transizione energetica

09 lug 2025
Il Presidente Rossetti: "La transizione energetica non andrà dritta. Avrà un percorso più articolato. Meglio accettarlo e impegnarsi seriamente per governare con razionalità, piuttosto che inseguire illusioni".

Si è tenuta presso Palazzo Wedekind a Roma, l'Assemblea Generale 2025 di Assopetroli-Assoenergia dedicata al tema della neutralità tecnologica e ai nodi critici della transizione energetica.

Ad introdurre i lavori, si legge in una nota di Assopetroli-Assoenergia, è stato il Presidente Andrea Rossetti, che ha richiamato la necessità di un approccio realistico e non ideologico: "La transizione energetica non andrà dritta. Avrà un percorso più articolato. Meglio accettarlo e impegnarsi seriamente per governare con razionalità, piuttosto che inseguire illusioni".

Rossetti, continua la nota, ha messo in guardia contro il rischio di una transizione energetica imposta dall'alto, sottolineando come "le politiche europee, pur appellandosi alla neutralità tecnologica, la tradiscono nei fatti", rivelandosi "spesso inefficaci, o persino controproducenti". Da qui la rivendicazione del ruolo strategico della filiera rappresentata da Assopetroli-Assoenergia: "Investire in questa filiera è prudente, diligente, necessario. È parte essenziale della transizione possibile, che è diversa da quella sognata".

È seguito il keynote speech di Marco Minniti, Presidente della Fondazione Med-Or che, si legge, ha offerto una lettura geopolitica della transizione energetica nel contesto del nuovo disordine globale. Secondo Minniti, "Il futuro dell'Italia e dell'Europa si gioca in Africa. Il Green Deal deve funzionare davvero, perché quei Paesi detengono oggi pezzi fondamentali non solo per le risorse energetiche, ma anche per il futuro tecnologico, a cominciare dalle terre rare. Non possiamo ignorare quello che sta accadendo, perché la tensione ci riguarda direttamente dal punto di vista energetico: da quando abbiamo dovuto diversificare la nostra dipendenza dalla Russia, ci siamo rivolti proprio all'Africa".

È quindi iniziato il primo panel di discussione con il contributo di esperti, accademici e rappresentanti del mondo industriale.

Alberto Clô, economista ed ex Ministro dell'Industria, ha proposto una riflessione critica sulla transizione energetica, mettendo in evidenza la sua natura non lineare e l'urgenza di rivedere il Green Deal europeo alla luce della sicurezza energetica e dei costi.

Lapo Pistelli, Direttore Relazioni Internazionali di Eni, ha sottolineato l'incoerenza delle attuali normative europee sui biocarburanti e la necessità di una strategia industriale fondata sulla neutralità tecnologica.

Salvatore Carollo, esperto di mercati petroliferi, ha evidenziato gli effetti paradossali delle politiche ambientali occidentali, che hanno penalizzato la raffinazione senza ridurre l'inquinamento globale.

Saverio Gaboardi, Presidente del Cluster Lombardo della Mobilità, ha portato il punto di vista dei territori, denunciando l'esclusione di tecnologie mature e competitive dalle attuali strategie europee.

A chiudere i lavori un secondo panel istituzionale, dedicato al ruolo della politica nel conciliare obiettivi climatici, economici e sociali: la discussione ha toccato i ritardi nella decarbonizzazione dei settori chiave, le sfide dell'elettrificazione e il bisogno urgente di realismo politico e tecnologico per una transizione realmente sostenibile. A intervenire sono stati Paolo Borchia, Capo Delegazione al Parlamento Europeo, gli eurodeputati Nicola Procaccini e Dario Nardella, la Senatrice e Responsabile Ambiente Silvia Fregolent e i deputati Ettore Rosato e Luca Squeri.