
La raccolta dei materiali avviene nei punti di ristorazione Camst: nel 2024 prodotti 68.923 m3 cubi di biometano e 47.809 l di biocarburante.
Prosegue il patto per la sostenibilità siglato da Camst e Gruppo Hera: avviata nel 2020, la collaborazione punta a valorizzare i principi dell'economia circolare attraverso progetti che trasformano rifiuti organici e oli alimentari esausti in nuove risorse energetiche.
Nel dettaglio, si legge in una nota congiunta, la raccolta avviene nei punti di ristorazione Camst e i materiali raccolti vengono reindirizzati a processi virtuosi di produzione di biocombustibili: grazie a questa sinergia, nel 2024 sono stati prodotti 68.923 metri cubi di biometano e 47.809 litri di biocarburante. In collaborazione con Aliplast (Gruppo Hera), continua la nota, lo scorso anno si è aggiunto un servizio di raccolta e riciclo dedicato ai polimeri plastici generati presso il centro distributivo di Camst all'Interporto di Bologna.
"A cinque anni dall'avvio di questa collaborazione virtuosa, raccogliamo risultati molto importanti nell'ottica di dare valore ai rifiuti, con un forte beneficio ambientale e anche economico. Al recupero degli scarti di origine alimentare, abbiamo aggiunto dal 2024 un progetto specifico sulle pellicole plastiche, che possono tornare a nuova vita grazie al volume della nostra produzione e alla tecnologia messa a disposizione dal Gruppo Hera", spiega Paola Bertocchi, responsabile sostenibilità di Camst.
"Il modello di economia circolare costituisce per il Gruppo Hera il riferimento principale per disegnare i servizi del futuro e la transizione verso l'economia circolare deve essere un obiettivo comune. Per queste ragioni, riteniamo molto importante creare collaborazioni con le aziende del territorio e supportarle nel segno della sostenibilità ambientale, mettendo a frutto la nostra esperienza e competenza su questi temi. Il protocollo d'intesa con Camst, che dal 2020 ha consentito di avviare progetti virtuosi di economia circolare, sta dando ottimi risultati e ci conferma che la strada intrapresa è quella giusta", afferma Giulio Renato, Direttore Centrale Servizi Ambientali e Flotte del Gruppo Hera.
La raccolta di 46,4 tonnellate di oli vegetali esausti (OVE), continua la nota, ha permesso di risparmiare 132 tonnellate di anidride carbonica equivalente e 40,11 TEP: il biocarburante prodotto potrebbe far percorrere a un'automobile di media cilindrata circa un milione di chilometri, mentre per assorbire le emissioni di CO2 evitate sarebbero necessari 1.300 alberi a medio fusto.
Il processo, si legge, si inserisce in una logica virtuosa di economia circolare: una volta raccolti, gli oli esausti vengono trasferiti a un impianto di pretrattamento per raggiungere le caratteristiche chimico-fisiche richieste e, successivamente, vengono inviati in bioraffineria dove vengono trasformati in biocarburante pronto per l'alimentazione di mezzi di trasporto.