CCS, Eni e governo UK siglano chiusura finanziaria per progetto a Liverpool

30 apr 2025
L'accordo avviene in seguito allo stanziamento di 21,7 mld/sterline dal governo per i primi due cluster CCS del paese, tra i quali HyNet, nell'arco di un periodo di 25 anni.

Perfezionata da Eni la chiusura finanziaria degli accordi con il Dipartimento per la Sicurezza Energetica e Net Zero del Regno Unito relativi al progetto Liverpool Bay CCS, tramite il quale la società opera le attività di trasporto e stoccaggio di CO2 all'interno del Consorzio industriale HyNet: con questo accordo, si legge in una nota dell'azienda, il progetto entra nella fase esecutiva di realizzazione, sbloccando investimenti chiave nella catena di approvvigionamento, la maggior parte dei quali a livello locale.

La chiusura finanziaria degli accordi, continua la nota, avviene in seguito allo stanziamento complessivo di fondi da parte del Governo del Regno Unito per un importo di 21,7 miliardi di sterline destinati ai primi due cluster CCS del paese, tra i quali HyNet, nell'arco di un periodo di 25 anni: tale investimento riflette l'impegno del Paese nel dare priorità allo sviluppo del settore CCS come strumento sia per la strategia di decarbonizzazione sia per quella industriale del Paese.

"Questo investimento, frutto della nostra partnership con Eni, dimostra come il governo e l'industria possano lavorare insieme per stimolare la crescita e sostenere ingegneri, saldatori ed elettricisti nel nostro percorso per diventare una superpotenza dell'energia pulita. Stiamo rendendo il Regno Unito energeticamente sicuro in modo da poter proteggere famiglie e imprese e promuovere l'occupazione attraverso il nostro 'Plan for Change'", ha detto Ed Miliband, Segretario di Stato per la Sicurezza Energetica e Net Zero del Regno Unito.

"L'accordo strategico raggiunto con il Governo UK apre la strada allo sviluppo della CCS su scala industriale, settore in cui il Regno Unito conferma la propria leadership grazie alla promozione di un contesto normativo che mira a rafforzarne lo sviluppo ed a renderla pienamente competitiva sul mercato. La CCS avrà un ruolo cruciale nell'affrontare la sfida della decarbonizzazione, eliminando in modo sicuro le emissioni di CO2 provenienti da industrie che attualmente non dispongono di soluzioni altrettanto efficienti ed efficaci", ha commentato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.

Nel dettaglio, si legge, Liverpool Bay CCS opererà l'infrastruttura portante del Cluster HyNet per trasportare l'anidride carbonica, attraverso condotte nuove e riutilizzate, dagli impianti di cattura situati nel Nord-Ovest dell'Inghilterra e del Galles del Nord verso i giacimenti di gas naturale depletati di Eni nella Liverpool Bay, dove la CO2 verrà stoccata in modo sicuro e permanente.

Il progetto, spiega Eni, prevede il riutilizzo efficiente di parte delle infrastrutture delle piattaforme offshore, nonché di 149 km di condotte onshore e offshore, e la costruzione di 35 km di nuove condotte per collegare gli emettitori industriali alla rete di trasporto e stoccaggio di Liverpool Bay CCS.

Grazie a una capacità di stoccaggio nella prima fase di 4,5 milioni di tonnellate di CO₂ all'anno, e con una crescita potenziale fino a 10 milioni di tonnellate di CO₂ all'anno negli anni 2030, si apprende, il progetto CCS darà un contributo significativo anche al raggiungimento degli obiettivi del Regno Unito nel settore: l'inizio della fase di costruzione è previsto quest'anno, con l’avvio entro il 2028.