Clean Industrial Deal, UNEM: serve piano Ue per mobilità low carbon

24 lug 2025
Il presidente Murano: "La nostra industria è già impegnata in decarbonizzazione attraverso carburanti rinnovabili, ma il Piano ripropone una strategia centrata solo sull'elettrificazione".

D'accordo con gli obiettivi del Clean Industrial Deal presentato dalla Commissione UE, ossia di coniugare transizione climatica e competitività industriale, ma forte preoccupazione per l'assenza di un piano d'azione specifico per mobilità e carburanti low carbon. È l'opinione espressa da Gianni Murano, presidente UNEM, nel corso dell'audizione in Commissione della Politiche dell'Unione europea della Camera dei Deputati sul "Clean Industrial Deal". 

"La nostra industria è già impegnata in un percorso di decarbonizzazione attraverso carburanti rinnovabili a basse o nulle emissioni, ma il Piano ripropone una strategia centrata solo sull'elettrificazione, trascurando la neutralità tecnologica e la revisione delle metodologie di calcolo delle emissioni su base ciclo di vita (LCA)", ha detto Murano.

Tutelare la competitività del settore, si legge in una nota di UNEM, è fondamentale in quanto perdere la capacità produttiva nazionale ed europea in questo ambito metterebbe a rischio la sicurezza dell'approvvigionamento e l'intera transizione: per questo motivo, l'associazione chiede alla Commissione europea e al Governo italiano di adottare un Piano d'Azione dedicato ai carburanti low carbon, sostenendo la produzione, distribuzione e stoccaggio tramite incentivi lungo tutta la catena del valore, strumenti di de-risking e semplificazione delle autorizzazioni per accelerare gli investimenti in bioraffinerie, e-fuels e idrogeno low carbon.

Positivo invece, continua la nota, il giudizio sulla Risoluzione ITRE approvata dal Parlamento europeo lo scorso 19 giugno, che riconosce il ruolo strategico dei carburanti low carbon e chiede strategie settoriali mirate, una definizione chiara per l'idrogeno low carbon, strumenti per evitare il carbon leakage e un coinvolgimento attivo delle industrie nei tavoli europei.

Infine, UNEM ha ribadito la necessità di rivedere il sistema ETS europeo che, come ribadito dal presidente, si è dimostrato inefficace per molti settori, generando costi della CO2 anche di 4 volte più alti rispetto ai sistemi di carbon pricing globali. "Ciò che chiediamo è di uniformare il costo della CO2 alla media globale e allocare i proventi per sostenere la transizione energetica", ha concluso Murano.