
Martire (Vicepresidente ANIE Confindustria): "Senza persone preparate, non ci sarà innovazione né sostenibilità. Le competenze sono l'asse portante della competitività industriale italiana”.
ANIE Confindustria e The European House – Ambrosetti hanno realizzato, con il contributo del Research Department di Intesa Sanpaolo, lo studio “Verso una nuova competitività industriale europea: il ruolo strategico dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica”. Un’analisi che mette in luce le criticità e le opportunità legate al capitale umano, all’intelligenza artificiale, alla formazione, allo squilibrio demografico e al gap di competenze.
“Un’analisi completa che richiama all’urgenza di un’azione sistemica per rafforzare il tessuto produttivo nazionale – si legge in una nota di ANIE Confidustria - Al culmine della doppia transizione green e digitale, l’industria italiana si trova di fronte a una sfida cruciale: disporre delle competenze giuste per non perdere competitività”.
Transizione green & smart: criticità e opportunità
L’accelerazione della digitalizzazione, della decarbonizzazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici stanno rivoluzionando il mercato del lavoro.
“In Italia il 77% delle nuove assunzioni nel settore elettronico ed elettrotecnico ha richiesto competenze green nel 2023, contro una media nazionale del 35%”, spiega la Federazione nella stessa nota.
Secondo l’indagine, condotta da TEHA Group e dal Servizio Studi di ANIE su un campione rappresentativo di aziende associate, la difficoltà di reperire figure professionali qualificate è oggi uno dei principali freni allo sviluppo del settore elettrotecnico ed elettronico.
A mancare, infatti, non è solo la quantità di candidati, ma spesso anche la qualità e l’adeguatezza dei profili disponibili.
“In un contesto di transizione accelerata, il mismatch tra domanda e offerta di competenze rischia di diventare un freno alla crescita – spiega Renato Martire, Vicepresidente di ANIE Confindustria con delega a Innovazione ed Education - È fondamentale rafforzare l’orientamento tecnico, investire nella formazione continua e valorizzare gli ITS. Senza persone preparate, non ci sarà innovazione né sostenibilità”.
Secondo gli autori dello studio, gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) si stanno dimostrando un efficace mezzo per ridurre il gap di competenze, ma la loro diffusione resta limitata. Per questo, sono necessari investimenti strutturali, un cambio culturale e una politica nazionale di lungo termine.
Tra le leve strategiche per il futuro del lavoro e per la competitività, emerge anche il ruolo chiave dell’intelligenza artificiale, la cui adozione, secondo il modello TEHA, potrebbe liberare fino a 5,7 miliardi di ore di lavoro annue a parità di valore aggiunto e generare fino a 312 miliardi di euro di valore.
Le proposte di ANIE per colmare il gap di competenze
Nello studio, ANIE propone un piano d’azione per affrontare in modo strutturale il divario tra la domanda e l’offerta delle competenze.
Tra le priorità: valorizzare le professioni tecniche e industriali con campagne nazionali rivolte a studenti, famiglie e docenti; promuovere percorsi formativi integrati (ITS, IFTS, università) centrati sulle tecnologie per le transizioni green e digitale; attivare tavoli di confronto multistakeholder per definire standard formativi professionali aggiornati.
“L’industria italiana dispone del potenziale per guidare la trasformazione tecnologica e sostenibile. Tuttavia, - afferma ancora Martire - senza una strategia nazionale per le competenze, questo potenziale rischia di restare inespresso. È necessario, pertanto, un patto formativo tra imprese, istituzioni e sistema educativo poiché solo così si potranno affrontare le sfide del futuro".
In allegato l'analisi "Il capitale umano" di ANIE e TEHA, con grafici estratti dallo studio "Verso una nuova competitività industriale europea: il ruolo strategico dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica".