"Si evidenzia una flessione che riflette la dinamica dei mercati all’ingrosso e la stabilizzazione delle forniture", dice l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
Nel mese di settembre 2025 il valore della materia prima gas per i clienti vulnerabili è diminuito dello 0,8% rispetto ad agosto, proseguendo il trend di stabilità che caratterizza la seconda metà dell’anno. È quanto si legge in una nota diffusa da ARERA.
L’Autorità spiega che l’andamento è il risultato del calo delle quotazioni sui mercati all’ingrosso europei e della maggiore disponibilità di gas naturale, fattori che hanno permesso di mantenere contenuti i costi per i consumatori in regime di tutela.
Impatto sulle bollette e composizione della spesa
La leggera diminuzione del prezzo della materia prima si traduce in bollette più stabili per le famiglie vulnerabili, senza variazioni significative negli altri oneri regolati. ARERA ha inoltre diffuso la composizione aggiornata della spesa media per il gas naturale, evidenziando come la quota maggiore resti legata al costo della materia prima.

Prospettive per l’autunno
Secondo ARERA, le previsioni per l’ultimo trimestre del 2025 restano improntate alla prudenza. Le dinamiche geopolitiche e l’andamento dei flussi di importazione continueranno a influenzare il mercato, ma l’attuale equilibrio tra domanda e offerta e il livello di riempimento degli stoccaggi consentono di guardare con relativa fiducia alla stagione termica.
L’Autorità continuerà a monitorare i mercati energetici per garantire trasparenza e tutela dei consumatori, aggiornando mensilmente i valori di riferimento della materia prima gas.
Il commento delle associazioni dei consumatori
“Calo atteso, senza però effetti sulle tasche dei consumatori! Sarà il prezzo di ottobre, infatti, con l'accensione dei riscaldamenti nella zona climatica E, in città come Milano, Torino e Bologna, a determinare conseguenze sui bilanci delle famiglie. Purtroppo, non ci attendiamo niente di buono, dato che ancora nulla è stato fatto per impedire le speculazioni sul prezzo del gas e i conseguenti extraprofitti milionari, nemmeno tassati”, ha affermato Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati diffusi dall’Autorità.
Secondo lo studio dell’associazione, per un utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, il calo dello 0,8% equivale a circa 10 euro in meno su base annua, con una spesa totale stimata in 1171 euro nei prossimi dodici mesi. Sommando a questa cifra i 575 euro della luce, la “stangata” complessiva annuale si attesta a 1746 euro.
Anche il Codacons interviene sull’aggiornamento tariffario di settembre, evidenziando come il calo non basti ad alleviare il peso delle bollette sulle famiglie. L’associazione sottolinea che, con le nuove tariffe, la bolletta media per i clienti vulnerabili con un consumo di 1.100 metri cubi annui si attesta a 1.171 euro, con un risparmio di circa 10 euro rispetto ad agosto.
Il divario con il periodo pre-crisi rimane tuttavia significativo: rispetto al 2021, i prezzi del gas sono ancora più alti del 25,7%, pari a circa 240 euro in più all’anno per nucleo familiare. Considerando anche la spesa elettrica, la bolletta complessiva per luce e gas raggiunge i 1.746 euro annui, secondo le elaborazioni del Codacons.

