GHMA: migliaia di camion a idrogeno entro il 2030 nei principali hub Ue

13 ott 2025
"La transizione verso un trasporto a basse emissioni in Europa passa anche dall’idrogeno, ma senza un intervento deciso su costi, infrastrutture e politiche, il Vecchio Continente rischia di perdere terreno rispetto a mercati globali più avanzati", dice l'associazione.

La Global Hydrogen Mobility Alliance (GHMA) – coalizione che riunisce i principali attori europei dei settori dei trasporti, dell’energia e dell’industria – ha pubblicato la sua Strategia di Attivazione del Mercato, con l'obiettivo di tracciare un percorso chiaro per portare la mobilità a idrogeno dai progetti sperimentali alla diffusione industriale.

Secondo l’Alleanza, l’idrogeno rappresenta un pilastro strategico complementare all’elettrificazione a batteria, fondamentale per costruire un sistema di trasporti pulito e competitivo. Tuttavia, le politiche europee finora adottate non sono riuscite a creare un mercato solido, soprattutto nel segmento del trasporto pesante, ancora frenato da costi elevati, scarso utilizzo e bassa penetrazione tecnologica.

Il confronto con mercati globali più dinamici – come Cina e Corea del Sud – mette in luce il rischio concreto per l’Europa di rimanere indietro nella corsa internazionale, perdendo competitività industriale e opportunità economiche legate alla transizione energetica.

Cinque leve per sbloccare la crescita dell’idrogeno

Per invertire la rotta, il rapporto della GHMA individua cinque azioni urgenti per attivare il mercato e superare le principali barriere. 

La prima riguarda la focalizzazione sui trasporti pesanti, in particolare i camion, segmento chiave per la riduzione delle emissioni e per la scalabilità del mercato, con l’obiettivo di estendere in seguito la tecnologia anche ad autobus e taxi.

Un secondo ambito d’azione è la riduzione del divario con il diesel: un’infrastruttura ottimizzata può garantire già oggi prezzi tra 8 e 10 €/kg alla pompa.

Il terzo punto riguarda la realizzazione di infrastrutture su larga scala, attraverso la costruzione di stazioni di rifornimento con una capacità minima di 1 tonnellata al giorno così da favorire l’adozione della tecnologia e migliorare l’efficienza degli investimenti.

Parallelamente, il rapporto invita a sfruttare l’idrogeno già disponibile, separando lo sviluppo iniziale del mercato dalla completa decarbonizzazione della produzione, con un percorso chiaro verso l’idrogeno verde nel medio periodo.

Infine, viene sottolineata la necessità di un allineamento tra industria e politiche pubbliche, con norme armonizzate in grado di garantire la sostenibilità economica delle iniziative e la redditività per aziende e investitori.

Verso la mobilità a idrogeno del futuro

Come si legge nel comunicato di GHMA, l’obiettivo è ambizioso: migliaia di camion a idrogeno operativi entro il 2030 nei principali hub europei. Questo livello di diffusione permetterà di raggiungere la massa critica necessaria per abbattere i costi lungo tutta la catena di fornitura, con il prezzo dell’idrogeno destinato a scendere verso 6 €/kg nelle regioni più favorevoli.

Il risultato atteso, continua la nota, è un effetto volano: più veicoli, infrastrutture più efficienti, costi inferiori e una progressiva accelerazione nell’adozione della tecnologia nel corso del prossimo decennio. Tutto ciò contribuirà non solo alla decarbonizzazione dei trasporti, ma anche alla costruzione di un’economia europea più resiliente, innovativa e competitiva.