
L’iniziativa, che prevede unità galleggianti con capacità complessiva di 12 milioni di tonnellate annue, è vicina alla decisione finale d’investimento e rappresenta un tassello strategico per la sicurezza energetica globale.
La conferma, scrive Reuters, arriva dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto alla Conferenza Italia – America Latina e Caraibi a Roma.
“Accolgo con soddisfazione la notizia degli importanti progressi in corso nei contatti tra Eni e la società argentina YPF per il progetto di esportazione di gas naturale liquefatto dal bacino di Vaca Muerta”, ha dichiarato il Ministro.
Un progetto da 12 milioni di tonnellate di GNL
Le due aziende avevano siglato a giugno un accordo per lo sviluppo delle risorse di gas dell’area, con un piano che comprende la costruzione di impianti di produzione, trattamento, trasporto e liquefazione attraverso unità galleggianti (FLNG). Il progetto prevede una capacità produttiva totale di 12 milioni di tonnellate di GNL all’anno, destinata ai mercati internazionali.
Grazie all’esperienza maturata con progetti analoghi in Congo e Mozambico, Eni potrà mettere a disposizione le proprie competenze tecnologiche nella gestione delle unità galleggianti, accelerando così l’avvio della fase operativa del progetto.
Prossime tappe: FEED e decisione finale d’investimento
Come anticipato da YPF, le due società firmeranno nei prossimi giorni un accordo di front-end engineering and design (FEED), passaggio fondamentale per definire i dettagli tecnici e industriali dell’iniziativa. La firma è prevista nell’ambito di una cerimonia ufficiale a Buenos Aires.
La decisione finale di investimento (FID), attesa a breve, segnerà l’avvio concreto di uno dei progetti più rilevanti nel panorama energetico sudamericano e rafforzerà la collaborazione strategica tra Italia e Argentina nel settore dell’energia.