
Le nuove tecnologie potrebbero fornire il 15% dell'energia globale entro il 2050, sbloccando il potenziale geotermico degli Stati Uniti di oltre 500 GW.
Nel primo trimestre 2025 investimenti record nel settore geotermico nordamericano, per un totale di 1,7 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici, l'85% dell'intera allocazione annuale del 2024: è quanto emerso da una nuova analisi di Wood Mackenzie.
Nel dettaglio, si legge in una nota del gruppo di ricerca, l’aggiornamento del mercato geotermico rivela che le tecnologie di nuova generazione, tra cui sistemi geotermici avanzati (EGS), sistemi geotermici avanzati (AGS) e la tecnologia delle rocce super-calde, stanno trasformando radicalmente il settore, rendendo l'energia geotermica accessibile praticamente ovunque, non solo nei siti tradizionali ad alta temperatura.
In particolare, continua la nota, l'attività commerciale ha subito una forte accelerazione, con 47 nuovi pozzi annunciati nel primo trimestre del 2025, con un aumento dell'80% su base annua: questa crescita è stata trainata in gran parte dall'espansione delle iniziative di riscaldamento a basse emissioni di carbonio in Europa.
Stati Uniti e Turchia, si legge, hanno guidato la crescita, rappresentando insieme quasi la metà di tutti i pozzi pianificati: il progetto Cape Station da 500 MW di Fervo Energy nello Utah dimostra la fattibilità commerciale a 79 dollari USA per megawattora senza sussidi, a dimostrazione del potenziale competitivo della tecnologia rispetto alle fonti energetiche tradizionali.
La geotermia, spiega lo studio, che attualmente fornisce meno dell'1% del fabbisogno energetico globale, potrebbe fornire il 15% dell'energia mondiale entro il 2050: gli Stati Uniti sono leader mondiali nella produzione di energia geotermica, eppure i loro 4 GW di capacità installata lasciano inutilizzate vaste risorse, con un potenziale totale che supera i 500 GW.
Anche il Canada, emerge dalla ricerca, mostra un potenziale significativo per la produzione di energia geotermica, principalmente nella Columbia Britannica, in Alberta, in Saskatchewan e nello Yukon, oltre che in Nuova Scozia: la fiducia degli investitori si è rafforzata significativamente, con il 41% dei quasi 2 miliardi di dollari di investimenti totali del settore raccolti solo nel 2024. Emerse anche importanti partnership, tra cui la collaborazione di Canadian Deep Earth Energy con SLB per il primo progetto canadese di nuova generazione in Saskatchewan.
L'impegno condizionale di 1,36 miliardi di dollari del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti per il Progetto ATLiS, continua la nota, per l’estrazione di litio dalle salamoie geotermiche, dimostra l'espansione delle applicazioni della tecnologia oltre la produzione di energia: le attività di esplorazione sono state ampliate con nuove assegnazioni di terreni in Cile, Alaska e Utah, coprendo oltre 40 mila ettari.
"Le tecnologie geotermiche di nuova generazione stanno cambiando radicalmente il panorama energetico. L'aumento dell'80% degli annunci di nuovi pozzi e quasi 2 miliardi di dollari di investimenti totali nel settore geotermico riflette una fiducia senza precedenti nelle tecnologie che sbloccano le vaste risorse inutilizzate dell'America. Con oltre 500 GW di potenziale solo negli Stati Uniti e solo 4 GW attualmente installati, stiamo esaminando un'opportunità di mercato che potrebbe competere con la portata dello sviluppo tradizionale di petrolio e gas, fornendo al contempo l'energia pulita e affidabile essenziale per la stabilità della rete", ha affermato Annick Adjei, analista senior di ricerca, upstream e gestione del carbonio/sottosuolo presso Wood Mackenzie.