
Avviati sin da subito interventi di rifunzionalizzazione delle infrastrutture in concessione per ridare slancio al comparto dell'approvvigionamento idrico primario del Sud Italia.
In "soli 8 mesi", a fronte di circa 9,5 milioni di euro di ricavi, registrato un EBITDA di circa 2,5 milioni pari al 26%: è il risultato registrato da Acque del Sud, divenuta operativa solo in data 1° aprile 2024, emerso dal primo bilancio consuntivo al 31 dicembre 2024 dell'azienda.
Con una "immediata azione di ristrutturazione dei costi", si legge in una nota di Acque del Sud, l'azienda ha avviato sin da subito interventi di rifunzionalizzazione delle infrastrutture idriche in concessione, alla stabilizzazione e assunzione di circa 70 nuove risorse umane, all'efficientamento di tutti i processi gestionali, senza trascurare l'attività di compliance al complesso quadro normativo che regola la trasparenza e l'anticorruzione delle società dello Stato.
La riforma, continua la nota, ha contribuito a ridare slancio ad un comparto, come quello dell'approvvigionamento idrico primario del Sud Italia, "abbandonato a se stesso" da oltre 60 anni.
"È necessario una volta per tutte uscire dal torpore campanilistico che ha ammantato per troppi decenni la politica idrica del Sud Italia mettendolo in grave difficoltà al cospetto della scarsità idrica che, volente o nolente, è una condizione con la quale sarà necessario convivere", ha spiegato Luigi Giuseppe Decollanz, Presidente del CdA di Acque del Sud.
La rifunzionalizzazione degli invasi, si legge, insieme alla programmazione di nuovi interventi e alla pianificazione strategica delle attività di resilienza idrica sono gli obiettivi principali dell'azienda.