Idrogeno, Sapio: al via i lavori per impianto a 500 bar di Porto Marghera

15 lug 2025
Viotto (Confindustria): "Il nuovo impianto rafforza la centralità del territorio veneziano nella sfida verso la transizione e l'innovazione sostenibili, diventando punto di riferimento per la decarbonizzazione di industria e trasporti".

Si è tenuta nello stabilimento Sapio a Porto Marghera l'inaugurazione dei lavori per la realizzazione del primo impianto di idrogeno rinnovabile a 500 bar in Italia, che si concluderanno entro il 30 giugno 2026.

Il progetto, si legge in una nota del Gruppo, è stato candidato da Sapio ed ECO+ECO al bando Hydrogen Valley in Aree industriali Dismesse, pubblicato nell'ambito del PNRR, ed ha ricevuto un finanziamento complessivo di circa 17 milioni di euro, di cui 14 milioni per l'impianto di elettrolisi e di compressione a 500 bar di Sapio e 3 milioni per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico di ECO+ECO, parte del gruppo Veritas.

"Un progetto che guarda al futuro con radici profonde nel nostro passato: Sapio, infatti, produce idrogeno dal 1922. Tra il 2024 e il 2026 abbiamo previsto investimenti per circa 40 milioni di euro che riqualificano il nostro stabilimento, generando indotto economico, nuovi posti di lavoro e stimolando ulteriori investimenti privati. Investimenti che costituiscono inoltre il primo tassello per la creazione di un hub energetico strategico nell'area, capace di rivitalizzare Porto Marghera e renderla più attrattiva per attività industriali, logistiche e di ricerca e sviluppo in chiave sostenibile", spiega Alberto Dossi, Presidente del Gruppo Sapio.

Come spiegato dal direttore dello stabilimento Domenico Russo, il progetto dell'Hydrogen Valley di Venezia ha l'obiettivo primario di innescare e supportare i processi di decarbonizzazione nel mondo. Questo, continua la nota, prevede la realizzazione da parte di ECO+ECO di un parco fotovoltaico da circa 2 MW connesso all'impianto di produzione di idrogeno, l'installazione nello stabilimento di un elettrolizzatore di 5 MW per la produzione di circa 500 ton/anno di idrogeno rinnovabile e la creazione di un hub logistico per l'impiego di carri bombolai ad alta pressione, con l'obiettivo di ridurre l'impatto del trasporto dell'idrogeno, sia in termini emissivi sia economici.

"Il nuovo impianto rafforza la centralità del territorio veneziano nella sfida verso la transizione e l'innovazione sostenibili. Una risorsa strategica, in un momento in cui le imprese italiane sono messe a dura prova dai costi energetici. Secondo uno studio di Confindustria, il sovraccosto dell'energia in Italia supera del 35%, toccando punte dell'80%, il prezzo medio europeo. In questo contesto, la nascita di un impianto come quello di Marghera appare come una primaria necessità, oltre che come infrastruttura in grado di giocare un ruolo di primo piano, diventando un punto di riferimento per la decarbonizzazione dell'industria e dei trasporti", ha affermato Mirco Viotto, vicepresidente di Confindustria Veneto Est per il Territorio di Venezia.