Legambiente Sicilia, confermato il no a rigassificatore Porto Empedocle

12 mag 2025
Il ricorso chiede l'annullamento del decreto che ha concesso una proroga per altri 70 mesi per la conclusione dei lavori, inizialmente prevista entro il 2020.

Ribadita da Legambiente Sicilia, con l'atto di intervento ad aiuvandum nel ricorso presentato da diverse associazioni ambientaliste e di categoria, la propria contrarietà al progetto di realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle.

Nel dettaglio il ricorso, si legge in una nota dell'associazione, in discussione davanti al TAR Lazio, chiede l'annullamento del decreto assessoriale regionale del 2023 che ha concesso una proroga per altri 70 mesi per la conclusione dei lavori del rigassificatore, inizialmente previsa entro il 2020.

"Continuiamo ad opporci al rigassificatore di Porto Empedocle così come a tutti gli impianti e le infrastrutture legate all’estrazione di fonti fossili, inquinanti e climalteranti, poiché condannerebbero la nostra regione e il Paese alla dipendenza dal gas fossile proveniente da altri Stati, allontanandoci dagli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica", dichiara Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia.

Il presidente, continua la nota, ha ribadito la possibilità di liberarsi dalle fonti fossili e dagli altissimi costi ambientali legati al loro sfruttamento accelerando la transizione energetica attraverso la diffusione degli impianti da fonti rinnovabili, a terra e a mare.

In passato, si legge, Legambiente si era già opposta all'opera, evidenziando anche conflitti con i vincoli di tutela paesaggistica, idrogeologica ed archeologica: è previsto, infatti, che il rigassificatore venga realizzato a ridosso della Buffer Zone della Valle Dei Templi, inserita dal 1996 dall’UNESCO tra i beni patrimonio dell’umanità e dal 2000 parco archeologico e paesaggistico.