MTI4, Ref: dare risposte a cambio paradigma servizio idrico

18 lug 2025
L'allargamento alle acque meteoriche e al drenaggio urbano, i meccanismi incentivanti l'efficienza energetica, l'autoconsumo e il riuso indicano alle gestioni nuovi obiettivi. Il successo dipende dalla capacità di gestori e EGATO di pianificare e realizzare investimenti.  

Il Metodo Tariffario Idrico per il periodo 2024-2029 (MTI4) rappresenta una tappa importante nel percorso di regolazione del servizio idrico integrato: l'estensione del periodo regolatorio a sei anni risponde all'esigenza di rafforzare la programmazione strategica, garantendo continuità e stabilità nel processo di investimento. È quanto sostiene il Laboratorio Ref Ricerche nel nuovo Position Paper n. 295, intitolato "MTI4: la necessità di dare risposte ad un cambio di paradigma del servizio idrico".

In un contesto segnato da crescenti pressioni inflazionistiche, mutamenti climatici e incremento della complessità gestionale, spiega il Ref, il MTI4 mira a sostenere la transizione verso un servizio più resiliente, efficiente e sostenibile: il metodo si propone inoltre come strumento di consolidamento industriale, in grado di accompagnare le gestioni verso una maggiore maturità e capacità attuativa.

Inoltre, continua il documento, il quadro regolatorio si arricchisce di strumenti quali un'estensione delle fattispecie di riconoscimento di costi previsionali, nuovi meccanismi incentivanti e la copertura tariffaria per spese associate alla transizione energetica, alla resilienza e all'adattamento ai cambiamenti climatici.

L'impostazione metodologica di ARERA, si legge, spinge per un'evoluzione strutturale del settore e riflette un cambio di passo: da un modello di consolidamento delle gestioni che garantisce il loro equilibrio economico-finanziario, a uno orientato allo sviluppo, alla resilienza dei sistemi idrici e ai cambiamenti climatici: si rafforza, pertanto, il ruolo della regolazione come strumento di accompagnamento alla trasformazione sostenibile del sistema idrico, in un'ottica integrata con gli obiettivi di decarbonizzazione nazionale ed europea.

Dall'analisi emerge che la pianificazione nazionale degli investimenti evidenzia un'accelerazione significativa, con oltre 20 miliardi di euro programmati nel sessennio, e un picco nel biennio 2024-2025, con oltre 100 euro pro capite previsti nel 2025: una crescita sostenuta anche dai contributi a fondo perduto (tra cui PNRR e REACT-EU) che hanno consentito il finanziamento e la realizzazione di opere non sostenibili solo tramite la tariffa.

Un ulteriore strumento di finanziamento degli interventi, si apprende, è il Fondo Nuovi Investimenti (FoNI), con una crescita da 7 euro pro capite nel 2024 a 13 euro nel 2029: il livello degli investimenti programmati in MTI4, unitamente ad un tasso di realizzazione superiore al 100% nel biennio 2022-2023, rappresenta un miglioramento gestionale per il settore, ma al tempo stesso la flessione post 2025 fa riflettere sulle modalità di finanziamento delle opere e sulla capacità di indebitamento delle gestioni.

In sintesi, secondo il Ref, le innovazioni introdotte, sebbene significative, richiedono un forte sforzo di adattamento da parte dei soggetti regolati: il primo biennio mostra segnali positivi sul piano degli investimenti e della capacità di spesa, ma evidenzia anche limiti nei percorsi di valorizzazione, specie delle nuove componenti introdotto.

Il primo aggiornamento tariffario MTI4, si legge, sarà cruciale per verificare l'efficacia dei nuovi meccanismi incentivanti e la capacità del settore di affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione ecologica: il successo dipenderà dalla capacità di gestioni ed EGATO di sostenere un'implementazione diffusa, omogenea e coerente con le esigenze dei territori.