Misurare il cambiamento: SRA Instruments all’avanguardia nella transizione H₂-based

30 apr 2025
A cura del Dott. Andrea Canciani, SRA Instruments

L'idrogeno rappresenta oggi uno dei vettori energetici chiave per la transizione energetica, con obiettivi ambiziosi fissati a livello italiano ed europeo. Il piano REPowerEU punta, infatti, a produrre entro il 2030 circa 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde nell’UE, con una capacità installata di elettrolizzatori di circa 40 GW, e a importarne altrettante. In Italia, la Strategia Nazionale sull’Idrogeno prevede l'installazione di circa 5 GW di elettrolisi al 2030, integrandosi con gli obiettivi delineati dal PNIEC e dal PNRR.

La produzione di idrogeno ad alta purezza è imprescindibile per applicazioni quali celle a combustibile per autotrazione, processi industriali avanzati e produzione di semiconduttori. In particolare, per applicazioni nelle fuel cell PEM (Proton Exchange Membrane) utilizzate nei veicoli, l'idrogeno deve rispettare stringenti standard qualitativi stabiliti dalla ISO 14687:2019, che prevedono livelli massimi di impurità come CO inferiore a 0,2 ppm, H₂S e altri composti solforati inferiori a 4 ppb, poiché anche piccole quantità possono causare danni irreversibili ai catalizzatori delle celle.

Parallelamente, l'immissione di idrogeno nella rete nazionale del gas naturale, con blend fino al 20%, rappresenta un'importante opportunità di decarbonizzazione. Questo blending è già in fase avanzata di sperimentazione in Italia da parte dei più importanti operatori del settore, seguendo l'esempio virtuoso di progetti analoghi europei (es. HyDeploy nel Regno Unito e HyNetherlands in Olanda). Fondamentale è la certificazione metrologica di queste miscele secondo le normative MID e OIML R 140 per il calcolo fiscale preciso del potere calorifico del gas naturale addizionato con idrogeno.

In questo contesto di forte sviluppo e investimento nelle tecnologie di produzione e utilizzo dell'idrogeno, emergono parallelamente nuove problematiche analitiche che devono essere affrontate con strumenti avanzati e dedicati, in modo da monitorare con efficienza e affidabilità questa transizione verso un futuro basato sull'idrogeno. In SRA Instruments ci siamo impegnati con determinazione e risorse dedicate per essere pronti a raccogliere queste sfide analitiche fin da subito, sviluppando soluzioni innovative e altamente specializzate.

Il Trace Gas Analyzer (TGA) di VICI, gascromatografo da processo, equipaggiato con il rivelatore PDHID (Pulsed Discharge Helium Ionization Detector), garantisce una sensibilità eccezionale, rilevando impurità fino a 50 ppb. Tale sensibilità lo rende particolarmente adatto per applicazioni critiche come il monitoraggio continuo delle impurità nell’idrogeno destinato a celle a combustibile o semiconduttori, garantendo conformità alle severe specifiche ISO 14687:2019.

Il µPGC NG+H2 è invece un micro gascromatografo innovativo, certificato ATEX Zona 1, progettato per monitorare in tempo reale la qualità del gas naturale e le sue miscele con idrogeno fino al 25%. Lo strumento, utilizzando esclusivamente elio come carrier gas, offre una risposta rapida (meno di 90 secondi) e una facile integrazione nei sistemi di controllo esistenti grazie alla trasmissione dati via Modbus e interfacce avanzate basate su web. Attualmente in fase di certificazione secondo gli standard metrologici MID e OIML R 140, rappresenta una soluzione strategica non solo per le esigenze attuali, ma soprattutto in previsione della crescente diffusione dei blend gas naturale-idrogeno nelle reti nazionali.

Le soluzioni analitiche proposte da SRA Instruments si collocano dunque al centro delle sfide tecnologiche e normative legate alla crescente diffusione dell’idrogeno, contribuendo concretamente alla sicurezza operativa, alla conformità normativa e all'efficienza dei processi di transizione energetica.