
Il Ministro Salvini: "Conto che le istituzioni europee prendano atto della realtà, perché il raggiungimento degli obiettivi ambientali non deve essere un'invasione di campo nel mondo delle imprese". Articolo di Daniela Marmugi.
La Commissione europea non ostacoli l'adozione di vettori alternativi già disponibili come biocarburanti, biometano e idrogeno, imponendo come unica strada l'elettrificazione che è insufficiente e incompatibile con il mercato. È l'appello corale lanciato durante il convegno promosso da NGV Italy dal titolo "Neutralità tecnologica: quali soluzioni? Biometano, biocarburanti e idrogeno per la decarbonizzazione dei trasporti", tenutosi a Palazzo Wedekind a Roma.
A dare il via ai lavori è stata Mariarosa Baroni, Presidente di NGV Italy, che ha richiamato l'attenzione sulla responsabilità condivisa per una decarbonizzazione dei trasporti realmente sostenibile. "Abbiamo bisogno di una transizione pragmatica, non ideologica: non possiamo accettare l'ostilità o quantomeno la sordità della Commissione europea, che continua a promuovere decisioni scollegate dalla realtà industriale. La transizione non può essere imposta dall'alto: è tempo che le istituzioni europee comprendano che il futuro della comunità si costruisce con tutte le soluzioni disponibili", ha detto Baroni.
Un richiamo condiviso anche dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in una lettera ai partecipanti ha ribadito la necessità di adottare una strategia basata sul realismo economico e sulla valorizzazione del patrimonio industriale nazionale. Secondo la premier, vettori come biocarburanti, idrogeno e biometano sono in grado di ridurre le emissioni senza compromettere l'occupazione e la competitività del Paese.
Ancora più netta la posizione del Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che nel corso del suo intervento ha definito "suicida" la linea adottata dall'Unione europea, segnalando come, nonostante le politiche del Green Deal, il 2024 abbia registrato un nuovo record globale di emissioni, dovuto principalmente all'aumento vertiginoso in Paesi come Cina e India, dove non valgono le stesse regole.
"Siamo di fronte a un paradosso: mentre Stati Uniti e Cina corrono e innovano – basti pensare a IA, conquista dello spazio e Starlink – l'Ue aveva previsto di multare le aziende automobilistiche che non vendevano abbastanza mezzi elettrici. Non si può imporre al mercato un certo tipo di prodotto se il mercato non risponde: oggi sul parco circolante in Italia l'elettrico è il 4%, nonostante agevolazioni, rottamazioni e spot televisivi", ha detto il ministro Salvini.
Nel frattempo, ha ricordato, il MIT sta facendo la sua parte per promuovere la filiera: l'anno prossimo sarà in servizio la prima tratta a idrogeno in Lombardia, e per quanto riguarda il settore marittimo si sta investendo sul cold ironing. "Occorre tempo, buon senso e una sostenibilità economica. Conto che le istituzioni europee prendano atto della realtà, perché il raggiungimento degli obiettivi ambientali non deve essere un'invasione di campo nel mondo delle imprese", ha concluso Salvini.
Andrea Maria Felici, Direttore Generale della DG DEE del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha poi confermato l'impegno del MASE nella promozione di soluzioni alternative all'elettrificazione, specificando che questa scelta non implica un abbandono dell'elettrico, quanto piuttosto fare i conti con una verità importante, ovvero che i combustibili coprono ancora circa il 95% del fabbisogno energetico del comparto dei trasporti.
"È evidente che per centrare gli obiettivi nazionali ed europei occorre agire su più fronti, utilizzando delle soluzioni complementari e compatibili con le infrastrutture esistenti. Stiamo lavorando affinché benzina e gasolio vengano applicati in miscele ottimali. A questo si aggiungono i biocarburanti in purezza, che contribuiranno per oltre 1 milione di tonnellate al 2030. Parallelamente, prosegue la ricerca e la definizione di un quadro di sostegno, con un nuovo decreto che metterà disposizione 100 milioni per trasformare totalmente o parzialmente le raffinerie tradizionali in bioraffinerie dedicate alla produzione di biocarburanti", ha affermato Felici.
Sulla produzione di biometano, in particolare, l'Italia è già pioniere: come sottolineato da Paolo Arrigoni, Presidente GSE, questo vettore green è capace non soltanto di decarbonizzare i trasporti, ma anche di ridurre la dipendenza energetica del Paese, con una producibilità potenziale di 790 milioni in grado di coprire l'intero parco auto nazionale. Un segnale positivo, ha poi detto Arrigoni, arriva anche dallo stanziamento di ulteriori 640 milioni di euro da parte del Consiglio Ue, che si aggiungono ai 1,9 miliardi già previsti per la realizzazione di nuovi impianti.
Da Carlo Fidanza, Vicepresidente del Gruppo ECR in Europarlamento, Commissione TRAN, l'invito a cogliere l'attimo, approfittando del contesto politico sempre più favorevole all'opposizione. La recente dichiarazione di Teresa Ribera, commissaria spagnola alla transizione ecologica, che ha ribadito l'intangibilità dei target di transizione green, ha riacceso il confronto rendendo ancora più evidente l'emergere di una maggioranza alternativa. Tra le richieste avanzate di recente, il ritiro della proposta per le avvertenze green sui prodotti, considerata penalizzante per le imprese europee, e la creazione di un comitato di controllo per far luce sui finanziamenti erogati dalla Commissione a ONG e associazioni ambientaliste impegnate in attività di lobbying contro i parlamentari.
"È assolutamente il momento giusto per provare ad agire: incontri come quello di oggi ci servono a fare il punto sullo sviluppo tecnologico delle filiere dei carburanti alternativi, affinché chi le osteggia ideologicamente venga smentito dalla competenza dei fatti", ha concluso Fidanza.