
Dalla trasformazione del sistema di settlement, all'introduzione dello "scontrino dell'Energia": numerosi i cambiamenti realizzati dall'Autorità per rendere il mercato italiano del gas naturale sempre più efficiente, trasparente e competitivo. Articolo di Pierpaolo Signorelli
Il 2024 è stato un anno di cambiamenti significativi per il mercato italiano del gas naturale, con una lieve ripresa dei consumi, un calo – oramai duraturo – della produzione nazionale ed anche, delle importazioni nette. Dopo due anni di calo, infatti, i consumi di gas naturale hanno mostrato una lieve ripresa: nel 2024 la domanda ha raggiunto i 61,8 miliardi di metri cubi (+0,3 miliardi di m³).
È quanto emerge dal consueto Rapporto annuale di ARERA, che quest'anno ha assunto un'importante valenza per lo scadere del mandato dell'attuale collegio direttivo e il compimento del trentennale dell'Autorità.
Importazioni, dipendenza energetica e principali fornitori
Le importazioni nette si sono attestate a 58,8 miliardi di m³, in calo dello 0,7% rispetto al 2023. Tuttavia – rimarca il Presidente Arera, Stefano Besseghini – "il grado di dipendenza dall'estero continua ad essere elevatissimo, aggirandosi intorno a 95,2% il gas importato disponibile oggi in Italia". Però, per il terzo anno consecutivo, le importazioni complessive sono diminuite, avvicinandosi ai minimi storici registrati nel 2014 (55,8 miliardi di m³).
Particolarmente rilevante è stato il calo dei volumi provenienti dal Nord Africa: -2,2 miliardi di m³ dall'Algeria, che si conferma comunque il primo fornitore con 23,3 miliardi di m³.
In termini percentuali, la contrazione maggiore nelle importazioni si registra nel comparto del gas naturale liquefatto (GNL), in calo dell'11% pari a 14,7 miliardi di m³, rispetto ai 16,5 miliardi del 2023. Le principali fonti di GNL rimangono Qatar, Algeria e Stati Uniti, che coprono complessivamente il 95% dell'import GNL.
A livello di importatori, si apprende dalla Relazione, ENI conserva la leadership con una quota di mercato del 30,9% (in calo dal 32,3% del 2023), seguita da Edison (17,6%) e Azerbaijan Gas Supply Company (15,9%). I primi tre operatori coprono il 64,4% del gas importato (63,8% nel 2023).
Per la produzione interna, il gruppo ENI si conferma leader, controllando il 65% della quota nazionale (era 62,4% nel 2023).
L'azione correttiva dell'Autorità nel mercato nazionale
Se questo è stato il fronte estero, dove l'azione regolamentatoria si estrinseca a livello europeo, internamente, negli ultimi anni, l'Autorità "ha avviato un processo di profonda trasformazione del sistema di settlement del gas naturale, con l'obiettivo di rafforzare l'efficienza operativa, la trasparenza allocativa e l'allineamento alle best practices europee".
"Il modello pre-riforma" – ha puntualizzato il Presidente Stefano Besseghini – "si basava prevalentemente su profili convenzionali e stime storiche, con margini di incertezza elevati e limitati strumenti di incentivazione per comportamenti previsionali accurati da parte degli utenti del bilanciamento; mentre le penalità per errori o deviazioni erano modeste, non modulabili in funzione dell'errore, e spesso insufficienti a indirizzare comportamenti virtuosi. Questo approccio comportava effetti negativi su più livelli".
Così, ha chiosato il Presidente, "l'Autorità è intervenuta con una serie di provvedimenti mirati, adottati nel periodo 2016 – 2023, che ne hanno progressivamente ridisegnato radicalmente il funzionamento".
Evoluzione del mercato retail: dal fine tutela per i non vulnerabili al rialzo dei costi
Il 2024 ha segnato una svolta nel settore della vendita al dettaglio: dal 1° gennaio è terminato il Servizio di tutela per i clienti domestici non vulnerabili, passati tutti al mercato libero. Evento che ha contribuito a diminuire il livello di concentrazione del mercato che è ulteriormente calato: i primi tre operatori detengono oggi il 38,7% della quota complessiva, rispetto al 40,2% del 2023. Edison si conferma primo operatore con il 15,5%, seguita da ENI (12%) e da Enel (11,2%).
Oggi, si apprende dal rapporto Arera, nel settore domestico, l'87,1% delle famiglie e il 98,7% dei condomini acquistano gas sul mercato libero. La percentuale di famiglie ancora nel Servizio di tutela della vulnerabilità è scesa al 13%, rispetto al 27,9% del 2023.
Altro elemento importante che si evince dalla relazione, è la riduzione della quota di clienti domestici con contratti a prezzo fisso sensibilmente scesi (dal 44% al 28,6%), mentre i contratti a prezzo variabile risultano più vantaggiosi per tutte le categorie di utenti, con un differenziale di 29,4 c€/m³ a favore dei domestici.
Nel confronto internazionale, il 2024 ha visto un aumento del prezzo medio del gas per i consumatori domestici italiani del 15,1%, che ha raggiunto i 13,1 c€/kWh, portando i prezzi italiani si collocano ora 5,3% sopra la media dell'Area euro.
Tale incremento è dovuto in gran parte al rialzo dei costi di rete, passati da 2,6 a 3,0 c€/kWh e al ripristino della componente fiscale (3,2 c€/kWh), in seguito alla cessazione degli interventi straordinari adottati nei due anni precedenti.
La nuova bolletta del gas
Altro punto al centro della Relazione concerne l'evoluzione della fatturazione dell'energia per milioni di utenti. A partire dal 1° luglio 2025 la bolletta di energia elettrica e gas naturale in Italia cambierà volto. Ha spiegato Stefano Besseghini "Si tratta di una riforma profonda, frutto di un lungo percorso di ascolto e analisi condotto dall'Autorità, con l'obiettivo di offrire ai consumatori uno strumento in grado di coniugare le esigenze di sintesi e di comprensibilità con la necessaria completezza informativa". Ha poi proseguito il Presidente "La nuova bolletta nasce per migliorare il rapporto del cittadino con il mercato dell'energia, rendendo più semplice l'accesso ai dati sui consumi, alle condizioni economiche sottoscritte e all'evoluzione dei propri comportamenti energetici".
Il cuore innovativo del documento è lo "scontrino dell'energia", una rappresentazione sintetica ma efficace della composizione del costo totale, secondo la semplice formula "quantità per prezzo".
Il Presidente Besseghini ha poi concluso sul punto affermando che "la bolletta, da questo punto di vista, non è solo un atto amministrativo, ma è il principale punto di contatto tra il consumatore e il sistema energetico; deve parlare in modo comprensibile a tutti, senza rinunciare al rigore informativo necessario per chi desidera approfondire".