
Le politiche europee, spiega il Ref, stanno ridefinendo orientamenti e percorsi di mitigazione e adattamento per il futuro: la regolazione incentivante (ARERA) ha un ruolo di primo piano.
Nel prossimo decennio, quale impatto potranno avere le utilities italiane? È la domanda posta da Laboratorio Ref nel suo nuovo Position Paper n. 288, dal titolo "2035: dai macrotrend al ruolo delle utilities", alla luce di un contesto in forte cambiamento, dal clima, all'innovazione tecnologica, alla demografia.
Le politiche europee, spiega il Ref, stanno ridefinendo gli orientamenti e i percorsi di mitigazione e adattamento per il prossimo futuro: per interpretare queste sfide, occorre completare la governance dei settori, promuovere il consolidamento industriale e l'innovazione e adottare nuovi strumenti economici dedicati, e in questo percorso la regolazione incentivante (ARERA) ha un ruolo di primo piano.
Nei prossimi anni, continua il documento, le performance economiche dei diversi Paesi saranno sempre più legate alla capacità del tessuto produttivo di adattarsi ai cambiamenti: nuovi settori prenderanno il posto di attività in declino, nuove imprese si sostituiranno a quelle attuali, nuove competenze saranno richieste alla forza lavoro, mentre una parte delle competenze sarà assicurata delle innovazioni tecnologiche applicate ai processi produttivi.
Inoltre, si legge, al pari dei mutamenti nella demografia, la transizione digitale e il percorso di mitigazione e adattamento ad un clima che cambia stanno apportando profonde trasformazioni nel lavoro: l'interazione di tali tendenze di fondo rende decisamente sfidante il cammino delle utilities.