Sostenibilità, Interzero: "in Ue solo 16% aziende ha raggiunto obiettivi concreti"

26 giu 2025
Secondo le rilevazioni effettuate, quasi tutti hanno avviato o programmato interventi in ottica di sostenibilità, ma pochi sono riusciti a fare passi in avanti significativi. In Italia oltre 7 aziende su 10 puntano sul design sostenibile, ma il budget è limitato.

85% delle aziende europee medie e grandi ha già avviato o sta pianificando iniziative dedicate alla sostenibilità, ma solo il 15,7% ha raggiunto obiettivi concreti e non più del 20,5% ha già fatto un bilancio di sostenibilità. È quanto emerge dalla nuova ricerca di Interzero, che ha analizzato comportamenti, investimenti e ostacoli alla transizione sostenibile intervistando circa 250 manager di medie e grandi aziende in sei Paesi (Italia, Austria, Polonia, Slovenia, Croazia e Serbia).

Nel dettaglio, si legge in una nota di Interzero, le aziende italiane coinvolte nell'indagine hanno nel 54% dei casi strategie ambientali definite e obiettivi a medio-lungo termine, in particolare entro il 2030. La maggior parte, continua la nota, ha infatti attivato programmi di economia circolare e riduzione dell'impatto ambientale: oltre il 70% ha introdotto iniziative di design sostenibile e innovazioni di prodotto, mentre il 60–70% adotta materiali biodegradabili o riciclati negli imballaggi.

L'investimento in sostenibilità, si legge, è tuttavia ancora contenuto con un budget limitato (39% sotto i 50 mila euro) e una percezione del valore economico solo parzialmente riconosciuta: in Italia si concentra il maggior numero di aziende strutturate (oltre 250 dipendenti), con divisioni interne dedicate alla sostenibilità e budget fino a 300 mila euro su base triennale. Secondo i dati di Interzero, sono le più impegnate nella transizione, ma anche le più esigenti: chiedono soluzioni integrate, personalizzate e compatibili con i propri modelli di business.

"Nonostante l'interesse dimostrato e la piena coscienza di come l'attivazione di politiche legate alla sostenibilità rappresentino una leva di crescita per le aziende gli ostacoli sul cammino della sostenibilità per le aziende europee restano consistenti: normative europee in evoluzione, impianti obsoleti, alti costi di riconversione, mancanza di alternative tecnologiche e dati insufficienti bloccano molti progetti. Il 60,4% delle imprese ha già definito strategie ambientali, ma chiede supporto concreto per tradurle in azioni efficaci", afferma Mario Bagna, Presidente e AD di Interzero Italia.

L'indagine evidenzia poi come la pratica più diffusa tra le aziende sia il monitoraggio del rispetto delle normative ambientali (72% degli intervistati). A seguire, in ordine di preferenza (e con percentuali sempre superiori al 50%): la dichiarazione ambientale di prodotto (Environmental Product Declaration o EPD), la riduzione della carbon footprint, cioè delle emissioni di gas serra che vengono generate durante il ciclo di vita di un prodotto, di un servizio o di un'organizzazione, le iniziative di eco-design, ovvero la progettazione di prodotti o imballaggi riciclabili, biodegradabili o da fonti rinnovabili; e infine la formazione sui temi della sostenibilità.

La sostenibilità, spiega lo studio, è tra le priorità delle aziende: oltre il 75% delle imprese ha fissato obiettivi ambientali da raggiungere entro il 2030, ma il traguardo appare ancora lontano: solo il 35% misura il proprio grado di circolarità e il 44% redige un bilancio di sostenibilità ovvero un report non finanziario. La riduzione delle emissioni è l'azione più diffusa (75%), seguita dall'uso di materiali riciclati o biodegradabili (+50%) e dall'implementazione di strategie ESG.

Secondo la rilevazione di Interzero, i comparti dell'elettronica (82% dei manager lo conferma) e del Food&Beverage (81%) sono i più propensi ad attivare iniziative di sostenibilità nei prossimi 3 anni. In coda si trovano i settori dell'edilizia (66%), del retail e della logistica (in entrambi si attiverà il 62,5% delle aziende).

Per quanto riguarda la riduzione dell'impatto ambientale del packaging, l'utilizzo di materiali riciclati, la minimizzazione di materiali non sostenibili e l'utilizzo di materiali biodegradabili negli imballaggi risultano tra le pratiche più attuate dalle aziende intervistate (+50%). Il riutilizzo degli imballaggi risulta essere però l'azione meno attuata, per via delle difficoltà legate al degrado e alla perdita di materiale.

"È fondamentale che le aziende siano supportate e messe in condizione di raggiungere gli obiettivi che si sono poste. Per farlo, come Interzero, lavoriamo al loro fianco allineando i processi aziendali secondo parametri di legge che sono oggi in continua evoluzione e in un'ottica di concreta generazione di valore per le imprese in termini di risparmio sui materiali, sul prodotto e sullo smaltimento dei rifiuti", ha aggiunto Bagna.