
Il complesso avrà la capacità di trattare le acque reflue di 26 comuni, e il 65% del fatturato sarà investito nell'economia locale, con oltre 15 aziende locali coinvolte durante la costruzione.
Posata la prima pietra di Haliotis 2, progetto edilizio che darà vita al futuro complesso di trattamento e recupero delle acque reflue di Nizza, in Francia, il progetto da 700mila euro di SUEZ per preservare il Mar Mediterraneo.
Il complesso, si legge in una nota dell'azienda, avrà la capacità di trattare le acque reflue di 26 comuni, equivalenti a 680mila abitanti, e il 65% del fatturato sarà investito nell'economia locale, con oltre 15 aziende locali coinvolte durante tutta la fase di costruzione.
"La risorsa idrica rappresenta la sfida principale del nostro secolo, in particolare nella nostra regione. È nostra responsabilità intraprendere azioni concrete per preservarla. La posa della prima pietra di Haliotis 2 segna simbolicamente l'avvio del più grande impianto di trattamento delle acque reflue di nuova generazione in Francia. Questo polo tecnologico ambientale affronterà le sfide climatiche e recupererà valore dalle acque reflue trattate producendo biogas, recuperando calore e riutilizzando l'acqua trattata su larga scala. Avrà un ruolo chiave nel nostro Piano Clima, che mira a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050", ha dichiarato Christian Estrosi, Sindaco di Nizza, Presidente della Metropoli Nizza Costa Azzurra e Vicepresidente della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
Le prestazioni di trattamento delle acque di Haliotis 2, continua la nota, supereranno gli attuali standard sanitari, eliminando quasi il 90% delle microplastiche. Inoltre, l'impianto tratterà e recupererà i fanghi di depurazione e riciclerà la sabbia proveniente dalle acque reflue e dai prodotti per la pulizia delle reti fognarie per utilizzarla nell'edilizia e nei lavori pubblici.
Inoltre, si legge, grazie alla gestione dinamica della rete basata sull'intelligenza artificiale verranno gestiti gli eventi piovosi e le loro conseguenze: in caso di pioggia, il sistema snellirà i flussi trattati nell'impianto e ottimizzerà il riempimento dei bacini Ferber e Arson, limitando il rischio di sversamenti e preservando meglio la qualità delle acque di balneazione.
Infine, spiega la nota, le tecnologie di recupero di calore e freddo dalle acque reflue trattate forniranno all'aeroporto e al quartiere Grand Arénas 27 GWh/anno: l'installazione di pannelli fotovoltaici consentirà ad Haliotis 2 di produrre 475 MWh/anno di elettricità e garantirà parte dell'indipendenza energetica dell'edificio operativo.