Transizione, CNA: 68% del calore industriale ancora generato da combustibili fossili

15 lug 2025
Con l'elettrificazione del calore, potenziale risparmio entro il 2025 di 1,7 mio di t di CO₂ e di 0,8 mld di m³ di gas naturale.

Circa il 20% delle emissioni di gas serra dell'Unione Europea è causato dall'industria, e in Italia il 68% del calore di processo industriale è ancora generato da combustibili fossili: è quanto emerso dal recente studio "Elettrificazione del calore industriale: la chiave per un'industria sostenibile e competitiva" a cura di ECCO, alla base del progetto intrapreso da CNA Milano per guidare le PMI nella transizione energetica.

Nel dettaglio, si legge in una nota di CNA Milano, lo studio evidenzia che nei processi inferiori agli 80°C, già oggi l'elettrificazione è conveniente, con un potenziale di risparmio entro il 2025 di 1,7 milioni di tonnellate di CO₂ e di 0,8 miliardi di metri cubi di gas naturale: tuttavia, per temperature superiori e per processi che richiedono vapore, rimane meno competitiva almeno fino al 2040, a causa del differenziale di prezzo tra elettricità e gas.

Per questo motivo, continua la nota, CNA Milano ha promosso, con il supporto dell'ECF e la collaborazione delle sedi regionali coinvolte, un progetto dedicato alle piccole e medie imprese italiane: quattro workshop a Brescia, Bologna, Pescara e Milano per un confronto sul superamento delle barriere strutturali, economiche e informative che ostacolano l'adozione dell'elettrificazione del calore nei processi produttivi.

Ai workshop, si legge, hanno partecipato 47 imprese dei settori meccanica, tessile e alimentare, comparti strategici per la manifattura italiana e caratterizzati da un uso intensivo di calore: in particolare, nei settori alimentare e tessile, dove le PMI rappresentano rispettivamente il 61,8% e l'81,9% delle imprese, le temperature di processo si collocano prevalentemente sotto i 150-180°C, rendendole già elettrificabili con le tecnologie attuali.

L'evento conclusivo del progetto, spiega la nota, si terrà il 16 settembre presso l'Auditorium di CNA Nazionale a Roma, e riunirà aziende partecipanti, esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni per un dialogo aperto volto a trasferire le istanze raccolte sul territorio a livello politico e strategico: l'iniziativa mira anche a rafforzare le reti tra stakeholder pubblici e privati impegnati nella transizione industriale, nella decarbonizzazione e nella diffusione di pratiche sostenibili.

Ogni incontro, spiega CNA Milano, si è sviluppato in tre momenti principali: focus sul contesto normativo europeo, approfondimenti delle Futures & Foresight, ovvero sulle opportunità innovative e i trend tecnologici emergenti, e il laboratorio con il metodo dei "Tre Orizzonti", volto a raccogliere direttamente dalle imprese testimonianze, percezioni e indicazioni su ostacoli e opportunità nell'elettrificazione del calore per esplorare possibili futuri preferibili.

Tra le principali criticità emerse figurano la difficoltà di accesso alle tecnologie elettriche, il peso dei costi energetici e la necessità di maggiore chiarezza normativa e supporto formativo: il tema si inserisce in un quadro europeo che vede la decarbonizzazione e l'elettrificazione come pilastri strategici, il recente Rapporto Draghi "A Competitiveness Strategy" sottolinea infatti la necessità di infrastrutture adeguate e misure di sostegno per i settori ad alta intensità energetica, mentre il Clean Industrial Deal della Commissione Europea punta a mobilitare oltre 100 miliardi di euro per sostenere la produzione pulita e ridurre i costi dell'energia.

"Abbiamo ascoltato le imprese con l'obiettivo di portare la loro voce dentro il dibattito politico e strategico su una transizione energetica che non può prescindere dalla realtà concreta delle PMI. Serve un confronto costruttivo e pragmatico tra chi produce valore sul territorio e chi definisce le politiche industriali del futuro", dichiara Matteo Reale, Presidente di CNA Milano.

"L'elettrificazione del calore non è soltanto una sfida tecnologica: è una delle leve possibili per ripensare gli ambienti produttivi e aziendali in chiave più sostenibile. Con questo progetto abbiamo cercato di andare oltre l'analisi delle criticità, aprendo uno spazio di riflessione condivisa capace di generare visioni orientate al futuro industriale del Paese, nella direzione di una transizione energetica consapevole e condivisa", osserva Nicoletta Boldrini, professionista specializzata in Futures & Foresight.