Il progetto supporta le autorità nazionali e locali nel rafforzamento della resilienza climatica, nel miglioramento dei sistemi di approvvigionamento idrico e nella promozione dell'impegno comunitario nella gestione delle risorse idriche.
Un impegno congiunto tra Italia e Libia nei comuni di Yefren e Al Qalah per dialogare con le autorità locali e le comunità in merito alla sicurezza idrica e alle più ampie priorità di sviluppo. Ad annunciare in una nota la missione con l'Ambasciata d'Italia in Libia è il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP).
Nel dettaglio, si legge nella nota, il progetto supporta le autorità nazionali e locali nel rafforzamento della resilienza climatica, nel miglioramento dei sistemi di approvvigionamento idrico e nella promozione dell'impegno comunitario, in particolare di donne e giovani, nella gestione delle risorse idriche.
I dettagli della visita
La visita, continua la nota, rientra nel Water Security Project in Libia, sostenuto dal contributo della Cooperazione Italiana e dal supporto della Danimarca tramite l'UNDP Funding Window: durante la missione, la delegazione ha incontrato i funzionari municipali per discutere priorità e sfide legate alla scarsità d'acqua, all'avanzata del deserto e al limitato collegamento con la rete del Grande Fiume Artificiale (MMR), oltre ad altre questioni di sviluppo locale che influenzano il benessere della comunità e i servizi pubblici.
La delegazione, si legge, ha visitato diversi siti supportati dal progetto, tra cui stazioni di pompaggio dell'acqua riabilitate, unità di trattamento installate e il Centro Femminile, dove le donne locali svolgono un ruolo guida nelle attività di sensibilizzazione sull'acqua e nella resilienza comunitaria: attraverso il progetto, le donne sono state formate su pratiche sostenibili di gestione dell'acqua e coinvolte più attivamente negli sforzi di governance idrica locale.
Le dichiarazioni
"L'acqua è una preoccupazione quotidiana per la nostra comunità, e qualsiasi miglioramento fa una reale differenza nella vita delle persone. La riabilitazione delle strutture e il supporto fornito attraverso questo progetto ci stanno aiutando ad affrontare sfide di lunga data. Apprezziamo la continua cooperazione con UNDP e il Governo italiano mentre lavoriamo per migliorare i servizi ai nostri residenti", ha dichiarato Hussain Kafo, il sindaco di Yefren.
"Come piccolo comune, facciamo grande affidamento su infrastrutture che rispondano davvero ai bisogni della nostra popolazione. La nuova unità di trattamento sta già migliorando l'accesso, e il riscontro dei nostri residenti è stato positivo", ha commentato Mohamed Abu Al Qasem, il sindaco di Al Qalah.
"L'Italia contribuisce concretamente a migliorare la sicurezza idrica in Libia, sostenendo un progetto che, insieme all'UNDP e ai partner locali, sta migliorando l'accesso all'acqua potabile a Yefren e Al Qalah. Stiamo rafforzando le infrastrutture locali e garantendo stabilità e sviluppo per le comunità locali e per il popolo libico", ha detto Gianluca Alberini, Ambasciatore d'Italia in Libia.
"Un miglioramento nella gestione delle risorse idriche è un prerequisito per condizioni di vita migliori, una maggiore resilienza climatica, sicurezza alimentare e salute nel contesto dei cambiamenti climatici. La scarsità d'acqua è una sfida globale che richiede l'attenzione di tutti i Paesi e partner, e la Danimarca è orgogliosa del suo continuo sostegno al ruolo fondamentale dell'UNDP nel lavorare per la sicurezza idrica a livello comunitario", ha aggiunto Fenja Yamaguchi-Fasting, Ambasciatrice danese in Tunisia e Ambasciatrice delegata per la Libia.
"La sicurezza idrica è fondamentale per la dignità delle persone e per la resilienza delle comunità. Ciò che abbiamo visto oggi riflette l'impatto che una pianificazione coordinata e investimenti concreti possono avere quando le autorità locali e le comunità sono pienamente coinvolte. Con il supporto dell'Italia, continueremo ad ampliare questi sforzi per garantire che più municipalità nel Jabal Nafusa dispongano di servizi idrici affidabili e resilienti al clima", ha concluso Sophie Kemkhadze, Rappresentante Residente UNDP in Libia.

