
L'obiettivo degli impianti è ridurre l'impatto degli scarichi non trattati e garantire una maggiore tutela dell'ecosistema appenninico.
Prosegue il piano per migliorare la gestione delle acque reflue nei piccoli centri montani dell'Emilia-Romagna. E' quanto sostiene il Gruppo Hera in un comunicato stampa, spiegando che dopo Frassinoro e Palagano, anche Guiglia (frazione Lama) e Pievepelago (frazione Sant'Anna Pelago) potranno disporre di due nuovi depuratori, frutto di un investimento complessivo di oltre 3,2 milioni di euro.
Gli impianti rispondono agli standard previsti dalla nuova direttiva europea sulle acque reflue urbane, che estende gli obblighi di depurazione anche agli agglomerati con più di 200 abitanti equivalenti.
Il funzionamento e le prestazioni dei due impianti, progettati e realizzati da HeraTech, sono stati illustrati dal personale HERAcquaModena al sindaco di Guiglia, Iacopo Lagazzi, e al vicesindaco di Pievepelago, Davide Fiorenza. L'investimento della multiutility ammonta in totale a oltre 3,2 milioni di euro.
A Guiglia è già operativo un depuratore a fanghi attivi da 1.100 abitanti equivalenti, che sostituirà il precedente impianto non più adeguato. La nuova struttura, collegata al sistema di telecontrollo, assicura efficienza energetica e flessibilità operativa. È dotata di sezioni di pretrattamento, grigliatura fine, dissabbiatura aerata, trattamento biologico e sedimentazione secondaria, oltre a un comparto per la digestione aerobica e l'ispessimento dei fanghi. L'investimento in questo caso supera 1,4 milioni di euro.
A Sant'Anna Pelago, l'intervento ha consentito di dismettere sette fosse imhoff e di convogliare i reflui di diverse località al nuovo depuratore a biorulli da 800 abitanti equivalenti, con funzionamento modulare in base alla stagionalità delle presenze. L'impianto, in gran parte interrato per ridurre l'impatto paesaggistico, è accompagnato dalla realizzazione di 2,3 km di nuova rete fognaria lungo la via Radici. L'opera ha richiesto oltre 1,8 milioni di euro.