ANCHE IN ITALIA LO SVILUPPO DELLE RINNOVABILI DIPENDE DALL’INTEGRAZIONE NELLA RETE

30 nov 2016
In Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è sempre più rilevante, pari al 44% del totale. In particolare, le fonti intermittenti, eolico e solare fotovoltaico, incidono per il 14,5% sul mix di produzione. Tra queste, il fotovoltaico vale l’8% della generazione complessiva, quota record che colloca l’Italia prima nel mondo nella produzione percentuale da solare. Ormai tali fonti ricoprono un ruolo cruciale nel mix energetico del nostro Paese. Per utilizzarle e svilupparle al meglio, però, è necessaria una loro efficiente integrazione nelle reti elettriche esistenti e una chiara politica energetica.

Questo è stato il tema principale al centro della conferenza “Le rinnovabili nel sistema elettrico: spunti per l’Italia dallo studio WEC - CESI variable renewable energy sources integration in electricity systems 2016”, organizzata da WEC Italia - Comitato Nazionale Italiano del World Energy Council - in collaborazione sia con le associazioni AEIT e FAST che con CESI SpA ed Edison. L’incontro si è rivelato un’importante occasione di dibattito e approfondimento sulle sfide e le opportunità che coinvolgono il nostro Paese, alla luce della diffusione delle fonti rinnovabili intermittenti (eolico e fotovoltaico), fenomeno che vede impegnati decisori politici, regolatori e operatori di settore nel ridisegno dei sistemi e dei mercati dell’energia. Nel corso del convegno è stato presentato lo studio “Variable renewable energy sources integration in electricity systems 2016 – How to get it right", realizzato dal WEC in partnership col CESI SpA (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano), società di testing e consulenza ingegneristica nel settore elettrico. Lo studio analizza 32 case study, in altrettanti paesi, che rappresentano circa il 90% della capacità eolica e fotovoltaica installata nel mondo.

Marco Margheri, Presidente del World Energy Council Italia, ha introdotto i lavori sottolineando come la “Grand Transition” energetica verso un’economia a basse emissioni di carbonio sia un processo avviato: “nella transizione verso la low carbon economy le fonti rinnovabili acquisiranno gradualmente un ruolo sempre più importante accompagnate delle fonti storiche che potranno assicurare una loro efficace integrazione. In tale transizione le eccellenze dell’industria energetica nazionale potranno cogliere importanti opportunità. La transizione infatti è un processo sia sociale, in cui i consumatori diventano gradualmente attori della produzione e gestori consapevoli dei propri consumi, sia industriale in cui le soluzioni e le tecnologie sviluppate dalle aziende energetiche italiane potranno essere vincenti”.

Matteo Codazzi, Amministratore Delegato del CESI, nel suo intervento, ha evidenziato come la diffusione delle rinnovabili sia in continua crescita “Ciò comporta la necessità di definire un nuovo “market design” per gestire un mercato molto più variabile attraverso nuove regole che valorizzino sia la messa a disposizione, nel lungo termine, di adeguata capacità di generazione e stoccaggio sia la flessibilità nella produzione di energia, nel breve termine. Inoltre, sono necessarie norme stabili, supportate da chiari segnali di prezzo sulle emissioni di CO2. Da un punto di vista tecnologico, è necessario, inoltre, sviluppare ulteriormente sia i sistemi di demand-side e demand-response che le tecnologie di energy storage. Per l’integrazione delle rinnovabili, non va poi dimenticato il ruolo fondamentale svolto dall’evoluzione delle reti di trasmissione e distribuzione e, in particolare, da una corretta pianificazione di queste a livello sovranazionale, al fine di eliminare colli di bottiglia e promuovere un’efficiente integrazione dei mercati regionali. ”

Alessandro Clerici, Presidente dello Studio WEC e Senior Corporate Advisor del CESI, ha ricordato “lo studio, durato circa due anni, fornisce un variegato scenario relativo agli sviluppi e agli impatti delle rinnovabili non programmabili sui sistemi elettrici e regolatori di 32 Paesi, che rappresentano la quasi totalità della produzione mondiale di energia elettrica da eolico e fotovoltaico. I dati relativi agli sviluppi di eolico e fotovoltaico, sia globali sia delle singole realtà nazionali, hanno permesso di evidenziare i fattori critici per una loro efficace integrazione ma anche di fornire indicazioni sulle soluzioni tecnologiche e regolatorie atte a facilitare un’efficace e continua penetrazione di queste stesse fonti. Dai dati riportati, relativi ai costi di produzione del kWh, emergono le grandi differenze legate alle condizioni ambientali e meteorologiche locali nonché a costi e incentivi. Ne emerge un messaggio di cautela a estrapolare dati da altri paesi e la necessità di effettuare specifiche e dettagliate analisi tecniche ed economiche per ogni singola realtà, al fine di evitare che le rinnovabili anziché essere una risorsa diventino un problema.”

Dopo la presentazione del rapporto si sono tenute due tavole rotonde che hanno visto la partecipazione di importanti player energetici italiani impegnati nello sviluppo delle rinnovabili insieme ad associazioni di categoria che stanno accompagnando il consolidamento delle fonti rinnovabili nel mix energetico italiano. Hanno chiuso i lavori le conclusioni dei rappresentanti del gestore di rete nazionale Terna e dell’Autorità per l’Energia - AEEGSI.

Conclusioni e numeri dello studio WEC - CESI

Il rapporto WEC – CESI mette in evidenza come le nuove tecnologie e un framework regolatorio chiaro siano fattori chiave per una efficace integrazione delle rinnovabili nei sistemi elettrici. Negli ultimi 10 anni infatti, grazie a politiche di supporto e all’evoluzione delle tecnologie le RES, idroelettrico incluso, sono arrivate a coprire il 30% della capacità di generazione e il 23% della produzione di energia elettrica globali. L’eolico e il solare fotovoltaico hanno fatto segnare la crescita media annua più significativa, rispettivamente del 23 e 50%. Nel 2015 gli investimenti in nuova capacità rinnovabile hanno raggiunto la cifra record di 286 miliardi di dollari (154 GW, dei quali il 76% in eolico e fotovoltaico), superando di gran lunga quelli delle capacità convenzionali (97 GW). Gli investimenti si sono concentrati principalmente nei paesi emergenti, la Cina da sola ha coperto il 36% del totale investito a livello globale. Nello stesso anno 164 paesi hanno avviato politiche di supporto alle rinnovabili, 95 dei quali sono in via di sviluppo (nel 2005 erano solamente 15). La transizione energetica dunque del settore elettrico è partita, decisori politici e operatori del sistema saranno i protagonisti di questo percorso; se riusciranno a definire regole del mercato chiare e a diffondere le best practice si potrà assicurare l’evoluzione del sistema energetico verso modelli competitivi economicamente e più sostenibili.