CHI VENDE E CHI COMPRA IMPIANTI RINNOVABILI? TENDENZE, PREZZI E CREAZIONE DI VALORE

19 giu 2017
Centro Congressi Fondazione Cariplo, Milano, 16 giugno 2017
  • Nel 2016 le operazioni di acquisizione a livello globale hanno registrato un record per il terzo anno consecutivo, crescendo del 17% e raggiungendo quota USD 110 miliardi.
  • L'eolico mantiene la prima posizione a livello globale con transazioni stimate in USD 62,3 miliardi (+10% sul 2015), ma è sempre più "insidiato" dal solare, cresciuto del 43% a USD 43,8 miliardi.
  • Gli Stati Uniti con USD 29,2 miliardi (+14%) sono la prima area per valore delle acquisizioni seguiti dall'Europa con USD 28,6 miliardi (+8%).
  • 210 sono i deal monitorati dall'Osservatorio OIR in Italia e in Europa nel periodo 2015?2017.
  • Cresce, tra gli acquirenti, la componente rappresentata da soggetti finanziari come fondi di
    investimento, fondi di private equity, fondi infrastrutturali, fondi pensione, società assicurative e
    banche.
  • Il primato tra le transazioni analizzate dall’osservatorio OIR in Italia e in Europa, per volume e
    valore, è detenuto dall’eolico. Rilevante anche l’attenzione per fotovoltaico in tutta Europa e per
    l’idroelettrico in Italia.

Sta prendendo sempre più vigore negli ultimi anni il tema della concentrazione del mercato nel settore delle rinnovabili, tema non nuovo, ma che sta assumendo valenza crescente. Se, da un lato, gli investimenti greenfield a livello globale continuano a macinare record (il 2016 si è chiuso con +161 GW), dall'altro i grandi player stanno acquisendo operatori di piccola e media dimensione o portafogli di asset di generazione per sfruttare le economie di scala, aver maggiore disponibilità finanziaria e più potere contrattuale con i fornitori. La novità è che a muoversi non sono solo gli operatori industriali, ma sempre più anche il mondo dei fondi infrastrutturali, delle compagnie di assicurazione, dei fondi previdenziali e pensionistici. Dotati di grandi risorse finanziarie per investimenti a basso rischio, i “nuovi” soggetti finanziari stanno progressivamente diventando rilevanti concorrenti degli operatori “tradizionali” anche nell’attività di gestione industriale degli asset.

Queste le principali indicazioni che emergono dallo Studio Agici sulle rinnovabili in ltalia e in Europa realizzato dall'Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili, coordinato dal Prof.Andrea Gilardoni e dal Dott. Marco Carta. Tali indicazioni sono state presentate nel corso del IX Workshop annuale dal titolo Chi vende e chi compra impianti rinnovabili? Tendenze, prezzi e creazione di valore che si è svolto a Milano, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo. L’evento ha visto la partecipazione dei vertici dei principali player del settore: Anne Petrarque (Enel Green Power), Paolo Merli (ERG), Enrico De Girolamo (CVA), Diego Percopo (EF Solare Italia), Diomidis Dorkofikis, (Foresight Italy), Gianluca Veneroni
(EDP Renewables), Marco Merler (Dolomiti Energia), Massimo Meda (Falck Renewables), Stefano Bianchi (Fichtner). Ha chiuso i lavori Agostino Re Rebaudengo, vice presidente di Elettricità Futura.

“Le analisi dell’Osservatorio OIR mettono in evidenza una forte crescita delle acquisizioni di impianti rinnovabili nel mondo e anche in Italia, dove il valore del mercato secondario ha oramai superato gli investimenti greenfield. Gli operatori di piccola dimensione vendono per monetizzare gli investimenti, ma anche perché spesso non riescono più a gestire in maniera ottimale gli impianti in un contesto sempre più competitivo”, ha commentato Marco Carta, Direttore dell’Osservatorio OIR.

“L’attrattività del mercato secondario sta mettendo in competizione fondi di investimento e utilities,” ha affermato il prof. Andrea Gilardoni, Presidente di AGICI, “i soggetti finanziari stanno insidiando gli operatori industriali in quanto hanno costi di finanziamento particolarmente contenuti e ricercano redditività minori. Non è detto, tuttavia, che la competizione tra utilities e fondi di investimento si faccia ancora più accesa. Si registrano infatti un numero crescente di alleanze tra queste due categorie di soggetti”.

Di seguito una sintesi delle principali evidenze emerse dall'analisi di Agici che comprende il quadro globale delle operazioni di M&A, la descrizione delle strategie dei nuovi soggetti finanziari e l’analisi dettagliata delle principali tendenze emerse in relazione ai 210 deal monitorati dall'Osservatorio OIR in Italia e in Europa nel periodo 2015?2017.

1. Descrizione del mercato e dei principali operatori

La nuova capacità installata ha toccato un nuovo massimo storico nel 2016, con 161 GW rispetto ai 155 GW del 2015. Questa cifra record è attribuibile soprattutto ai Paesi asiatici (Cina e Giappone in testa), che nel 2016 hanno rappresentato il 58% delle nuove installazioni, per un totale di 94 GW. Gli esborsi per investimenti sono diminuiti a USD 288 miliardi dai USD 349 miliardi del 2015, un decremento dovuto principalmente a tre fattori: i bassi tassi di interesse per il finanziamento degli impianti, la diffusione a livello globale dei meccanismi di asta competitiva e la riduzione dei costi.

Anche negli investimenti, la principale area geografica è l’Asia, dove nel 2016 sono stati investiti USD 155 miliardi (il 54% del totale). Combinando i dati si ottiene quindi un costo unitario medio di costruzione pari a 1.800 $/kW, in discesa rispetto ai 2.200 $/kW del 2015 e ai 2.500 $/kW del 2014. La capacità installata in fonti rinnovabili (FER) tocca quindi nel mondo i 2.006 GW; di questi la quota maggiore è rappresentata dall’idroelettrico che continua a essere la tecnologia principale con 1.121 GW di installato (il 56% del totale). Seguono l’eolico con 467 GW (23% del totale) e il fotovoltaico con 296 GW (15% del totale), i quali continuano ad avere incrementi anno su anno molto elevati (nel 2016 l’eolico è aumentato del 12%, il fotovoltaico del 32%).

2. “Nuovi” operatori finanziari nelle rinnovabili in Italia e in Europa

I nuovi operatori finanziari (private equity, fondi infrastrutturali, fondi pensione e società assicurative) stanno acquistando asset rinnovabili in maniera sempre più consistente in Italia e in Europa. Si tratta di soggetti dotati di grandi disponibilità finanziarie, ma con crescenti difficoltà a investirle con adeguate remunerazioni, che hanno trovato negli asset regolati (reti utilities) e incentivati (FER) un business di sicuro interesse. Questi soggetti stanno ricoprendo un ruolo sempre più rilevante nel mercato delle FER, ponendosi spesso in competizione con gli operatori industriali tradizionali (es. utilities e IPP).
Stiamo parlando di una serie di soggetti spesso molto diversi tra loro.

Ognuno di essi cerca specifiche tipologie di investimento, a seconda della dimensione e del ciclo di vita, del rischio, dei rendimenti attesi, del focus geografico e delle risorse finanziarie disponibili. È molto importante anche il ruolo giocato dai prestatori di risorse finanziarie che non solo influenzano gli obiettivi generali e specifici del fondo, ma danno anche la loro opinione e/o approvazione per ogni singolo investimento.

3. Operazioni di M&A in Italia e in Europa

L’analisi si concentra sull'analisi delle operazioni di M&A nel settore delle FER in Europa e in Italia negli anni 2015, 2016 e nei primi quattro mesi del 2017. Tali operazioni sono raccolte e disponibili per la consultazione in un database dedicato. L’obiettivo è una migliore comprensione della recente evoluzione e dei prossimi sviluppi di questo tipo di attività nel settore delle FER. Il campione analizzato è composto da 125 accordi in Europa e 85 accordi in Italia, per un valore complessivo (solo per quelli dichiarati) di oltre € 3,7 miliardi.

Per quanto riguarda i soggetti coinvolti, emerge una forte presenza di operatori provenienti dal mondo della finanza tra le società acquirenti (bidder), la cui incidenza è forte soprattutto a livello europeo (58%).
Tra i venditori, invece, i principali soggetti coinvolti sono gli operatori industriali (IPP/EPC), sia in Italia (49%) che in Europa (56%).

Analizzando la capacità di generazione coinvolta nelle transazioni riguardanti le singole tecnologie, si nota come l’eolico sia la tecnologia “preferita” sia in Italia (7,2 GW) che in Europa (13,7 GW). Il fotovoltaico mantiene un certo grado di interesse in generale (2,4 GW in Europa e 1,8 GW in Italia), mentre per l’idroelettrico il focus geografico è il mercato italiano.

4. Post?merger integration e recuperi di efficienza

Uno dei motivi principali alla base delle operazioni di M&A è lo sfruttamento di sinergie tra impianti (o imprese) non realizzabili in un'ottica stand?alone. Tali sinergie sono sostanzialmente ascrivibili a due categorie: sinergie finanziarie e sinergie operative. Le prime fanno riferimento a benefici quali la riduzione del costo del debito o il miglioramento del merito creditizio. Le seconde, invece, si riferiscono a ottimizzazioni nella gestione caratteristica dell’impresa, tra cui si possono citare le attività di:

  • Operations & Maintenance (O&M): integrazione di impianti con le stesse esigenze dal punto di vista
    della manutenzione e all’applicazione del know?how e delle best practice sviluppate dall’azienda.
    Inoltre, si pone particolare attenzione a una corretta pianificazione.
  • Gestione degli approvvigionamenti: ci si riferisce alla centralizzazione della funzione acquisti tra più
    impianti prima separati.
  • Gestione del personale: una corretta razionalizzazione dei compiti e la standardizzazione dei
    processi, tenendo conto degli ostacoli interni ed esterni a tali attività, può aiutare a migliorare
    l’efficienza dell’impresa nel suo complesso.
  • Trading di energia elettrica: l’integrazione tra impianti può aumentare l’efficienza del trading desk,
    soprattutto con tecnologie diverse in grado di garantire continuità e affidabilità della fornitura.