Cop30: calo d'impegno dei Paesi sviluppati, cresce ruolo del Sud

18 nov 2025
Presidente Correa do Lago: "Nord globale ha perso entusiasmo nella lotta alla crisi climatica". Necessario seguire l'esempio della Cina nella produzione e nell'uso di energia pulita.

Rallenta il coinvolgimento dei Paesi più sviluppati nella lotta alla crisi climatica. È quanto affermato dal presidente della Cop30, André Correa do Lago, ai giornalisti presenti a Belem, città che ospita la rassegna Onu sul clima.

"In qualche modo la riduzione dell'entusiasmo del Nord globale dimostra che il Sud globale si sta muovendo. Non è solo quest'anno, si muove da anni, ma non aveva la visibilità che ha oggi", ha spiegato il diplomatico brasiliano.

L'esempio della Cina e la sfida dei nuovi impegni globali

In seguito – come riportato da Adnkronos – il presidente ha elogiato la Cina per il suo consumo di energia a basse emissioni: "La Cina sta proponendo soluzioni che valgono per tutti, non solo per sé stessa. I pannelli solari sono più economici, così più competitivi rispetto ai combustibili fossili che ormai sono ovunque. Se pensiamo al cambiamento climatico, questo è positivo".

Alla conferenza, che riunisce ministri e funzionari da 194 Paesi, si discuteranno nuovi piani nazionali per contenere il riscaldamento entro il limite di 1,5 °C stabilito dall'Accordo di Parigi.

"L'obiettivo di 1,5°C dev'essere la nostra stella polare. Dobbiamo riconoscere di star fallendo collettivamente e dobbiamo dare una risposta", ha affermato Ilaria Seid, ambasciatrice di Palau all'Onu e portavoce degli Stati Insulari (Aosis).