Associazioni pronte a collaborare con la Commissione UE in vista degli obiettivi per il 2035. Il principio di neutralità tecnologica deve guidare l'intero processo di decarbonizzazione: il 2026 sarà decisivo.
Il Regolamento (UE) 2019/631, che stabilisce gli standard di emissione di CO2 per auto e veicoli leggeri, è inadeguato: è necessario riconoscere il contributo di tutte le tecnologie alla riduzione delle emissioni per garantire una transizione inclusiva verso la neutralità climatica.
E' quanto sottolineato da Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano durante la consultazione pubblica della Commissione europea sulla revisione del Regolamento (UE) 2019/631.
Attraverso un comunicato congiunto, Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano si pongono in linea con l'associazione europea UPEI – come si legge nel relativo position paper – evidenziando come il regolamento attuale sia inadeguato e basato su presupposti errati, escludendo carburanti rinnovabili e soluzioni tecnologiche già disponibili, rischiando così di bloccare un percorso di decarbonizzazione reale e inclusivo.
Le soluzioni proposte
Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano propongono una revisione coerente, neutrale e pragmatica, che sostituisca "zero emissioni" con "emissioni nette zero" e preveda tolleranza per le emissioni residue; armonizzi definizioni e metodologie, adottando un approccio che tenga conto del ciclo di vita (LCA) e well-to-wheel, per garantire valutazioni corrette e comparabili; e riconosca il ruolo dei carburanti CO2 neutrali tramite il Carbon Correction Factor e una nuova categoria di veicoli dedicata.
Tutte le soluzioni sostenibili — dall'elettrificazione rinnovabile ai biocarburanti, dall'idrogeno ai motori a combustione ad alta efficienza — devono poter contribuire in condizioni di parità agli obiettivi climatici al 2035, evitando discriminazioni tecnologiche e squilibri normativi che rischiano di frenare innovazione e sviluppo del mercato.
Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano ritengono che la revisione del Regolamento (UE) 2019/631 debba trasformarsi in un'opportunità per allineare i criteri di valutazione delle diverse tecnologie, eliminando squilibri normativi; promuovere una transizione pragmatica e graduale, che includa tutte le soluzioni già disponibili e sostenibili; e garantire condizioni di mercato eque, in cui fornitori di carburante e utenti finali possano svolgere appieno il proprio ruolo nella riduzione delle emissioni.
Le associazioni restano pronte a collaborare con la Commissione europea e con le istituzioni nazionali ed europee per definire un quadro regolatorio coerente, equilibrato e tecnologicamente neutrale, capace di accompagnare il settore della mobilità verso gli obiettivi al 2035 e oltre.
"Il 2026 sarà un anno cruciale: deciderà il futuro del motore endotermico e dell'intero comparto della distribuzione. Chiediamo alle istituzioni coraggio, responsabilità e un approccio aperto, basato su evidenze tecniche e scientifiche, capace di coniugare sostenibilità ambientale, competitività economica e coesione sociale. È il momento di dare al settore della mobilità regole chiare e giuste, che valorizzino tutte le tecnologie realmente sostenibili", hanno affermato le associazioni.

