Il Presidente Buzzella sollecita un impegno deciso per contenere i costi dell'energia, semplificare i procedimenti autorizzativi e adottare una politica industriale europea fondata sulla neutralità tecnologica.
Senza un cambio di passo deciso sul Green Deal e sugli ETS2 il rischio è quello di una progressiva desertificazione industriale in Europa. È l'avvertimento del Presidente di Federchimica Francesco Buzzella, che nella sua relazione annuale 2025 chiede a Governo e istituzioni di intervenire con urgenza per garantire energia a costi sostenibili, avviare una vera semplificazione normativa e promuovere una transizione industriale equa e tecnologicamente neutra.
Secondo Buzzella, l'industria chimica italiana continua a scontare un contesto difficile, segnato dall'aumento dei costi energetici, dalla complessità delle regole e dalla perdita di competitività rispetto ad altri Paesi europei e globali: il 2025 si chiuderà infatti con un nuovo calo della produzione, stimato attorno all'1,5%, segnando così il quarto anno consecutivo di flessione.
Le contraddizioni della normativa
Il Presidente denuncia anche le contraddizioni della normativa europea in materia di transizione ecologica. In particolare, la proposta di ridurre del 90% le emissioni entro il 2040 rischia di spingere molte aziende a scegliere tra la chiusura degli impianti e la delocalizzazione extra-UE.
"Questo significa non solo perdere occupazione qualificata e know-how, ma anche importare massicce quantità di CO2: ne produrremo di meno in Europa, ma ne importeremo molta di più sotto forma di materiali e prodotti provenienti da Paesi con standard ambientali meno rigorosi", ha spiegato.
Le proposte di Federchimica
Negli ultimi anni, ha ricordato Buzzella, le aziende del comparto hanno ridotto in modo significativo le emissioni, migliorato l'efficienza energetica e ampliato l'impiego di tecnologie circolari, dimostrando l'impegno concreto dell'industria verso un modello di sviluppo responsabile, confermato dall'adesione diffusa al programma internazionale Responsible Care, che promuove sicurezza, salute e tutela ambientale.
Sul fronte delle proposte operative, Federchimica chiede misure concrete per contenere i costi dell'energia, a partire dal pieno utilizzo delle risorse nazionali e dal sostegno a contratti di lungo periodo per le imprese energivore. Necessaria, inoltre, una semplificazione radicale dei procedimenti autorizzativi, oggi troppo complessi e lenti, e una politica industriale europea fondata sulla neutralità tecnologica, che permetta alle imprese di scegliere liberamente le soluzioni più efficienti per ridurre le emissioni.
Infine, Buzzella sollecita un impegno deciso per rafforzare la competitività internazionale della chimica italiana, contrastando la concorrenza sleale e favorendo gli investimenti in innovazione, ricerca e capitale umano.

