
Intervista di Elena Veronelli al Direttore Generale di CAP Evolution, Alessandro Reginato.
Innovazione tecnologica, riuso, depurazione e produzione di energia da fonti rinnovabili. Il tutto nell'ottica dell'economia circolare applicata al ciclo idrico. Ne parla in questa intervista Alessandro Reginato, Direttore Generale di CAP Evolution, facendo il punto sui progetti e le strategie della società per ridurre gli sprechi idrici e valorizzare ogni risorsa.
Reginato si sofferma quindi sulla nuova policy aziendale che punta a trasformare i tradizionali depuratori in moderne bioraffinerie urbane, capaci di produrre energia da fanghi e rifiuti liquidi. E poi ancora sui progetti sulle CER, come quello di Trezzano e Buccinasco, e i progetti legati al teleriscaldamento come a Rozzano.
In particolare sul tema dell'ibridazione idrico/energie rinnovabili, Reginato illustra il recente accordo con il Comune di Assago, che unisce soluzioni NBS alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 4 MWp per la produzione di energia green a servizio del depuratore di Assago.
Il core business di CAP è l'acqua, CAP Evolution gestisce i 40 impianti di depurazione del Gruppo occupandosi di economia circolare e riuso. Quali strategie mette in campo per congiurare queste attività?
CAP Evolution opera nell'ambito del trattamento dei reflui fognari, trattamento dei rifiuti e produzione di energia da fonti rinnovabili e si inserisce nel percorso intrapreso da tempo che ha portato Gruppo CAP a diventare una vera e propria holding della sostenibilità. Il core business di CAP Evolution rimane l'acqua e la sua salvaguardia. Il riutilizzo dell'acqua depurata rappresenta una leva concreta per l'attuazione di un modello di economia circolare applicato al ciclo idrico. Oggi CAP Evolution, attraverso investimenti mirati e soluzioni tecnologiche avanzate, riutilizza oltre il 45% delle acque reflue depurate, una percentuale ben superiore alla media nazionale che si ferma al 4%.
L'obiettivo è garantire acqua depurata di qualità elevata e sicura sia in ambito civile che agricolo. Nei comuni di Assago, Basiglio, Rozzano e Peschiera Borromeo, l'acqua depurata viene impiegata per attività come il lavaggio delle strade e l'irrigazione di campi, riducendo il ricorso a risorse idriche di prima falda.
In ottica di riuso in ambito agricolo, l'accordo con Parco Nord Milano ha visto la realizzazione di un impianto che collega direttamente la rete di trasporto dell'acqua depurata al sistema di irrigazione del parco. L'obiettivo è potenziare la rete di riuso dell'acqua trattata di Bresso, che alimenterà l'irrigazione dei prati e l'alimentazione di fontane e canali. A completare l'approccio innovativo c'è l'introduzione dei Water Credit volontari, uno strumento che quantifica e valorizza il riuso dell'acqua trattata in termini ambientali ed economici. Ogni metro cubo di acqua depurata riutilizzata rappresenta un credito, che può essere usato da aziende water intensive per compensare la propria impronta idrica, mentre parte dei ricavi viene reinvestita in progetti locali.
Avete reinterpretato i vostri depuratori in vere e proprie bioraffinerie urbane, cosa significa e che vantaggi ha il territorio?
CAP Evolution, forte del know-how e dell'esperienza quasi centenaria di Gruppo CAP, ha ripensato le sue infrastrutture, ridefinendo il ruolo degli impianti di trattamento delle acque reflue. Da semplici impianti di depurazione, oggi questi asset si sono evoluti in poli tecnologici di recupero di risorse.
I depuratori di CAP Evolution quindi, oltre a trattare 380 milioni m3 di acque reflue, sono in grado di valorizzare rifiuti e produrre energia green. I fanghi generati dal processo di depurazione vengono oggi trattati non più come un rifiuto da smaltire, ma come una vera e propria risorsa. Attraverso un sistema di valorizzazione energetica, vengono trasformati in biogas, che viene poi utilizzato per produrre energia elettrica, calore e biometano. In questo modo si chiude il ciclo di utilizzo della materia, riducendo gli sprechi e favorendo un modello di economia circolare sostenibile.
L'impianto di Bresso è stato il primo depuratore in Italia connesso alla rete nazionale con immissione di biometano prodotto da fanghi di depurazione.
Avere impianti diffusi capillarmente su tutto il territorio in grado di fare fronte alle esigenze di imprese e comunità è un valore aggiunto. L'aiuto alle aziende del territorio passa anche attraverso la possibilità che CAP Evolution offre per lo smaltimento dei loro rifiuti liquidi e agroalimentari. In tre poli impiantistici, a Canegrate, Robecco sul Naviglio e San Giuliano, sono stati avviati processi dedicati alla gestione e al recupero dei rifiuti alimentari liquidi.
Tra le best practice da citare ci sono il Depuratore Robecco e il nuovo impianto trattamento rifiuti liquidi di Rozzano. Può parlarcene?
La gestione dei rifiuti liquidi e agroalimentari è al centro delle attività di CAP Evolution, che punta a trattarne 200mila tonnellate entro il 2028. Questi scarti rappresentano una risorsa poiché permettono di aumentare la produzione di biogas.
L'azienda ha potenziato gli impianti di San Giuliano Ovest, Robecco sul Naviglio e Rozzano per valorizzare questi rifiuti attraverso la digestione anaerobica. L'impianto di depurazione di Rozzano, con un investimento di 3,6 milioni di euro, è stato potenziato per trattare oltre 100.000 tonnellate all'anno di rifiuti liquidi non pericolosi, incrementando sensibilmente la produzione di biogas, destinato all'autoconsumo in ottica di economia circolare.
Anche l'impianto di Robecco sul Naviglio ha aumentato la sua capacità di ricezione dei rifiuti liquidi e agroalimentari da 4.800 a 27.000 tonnellate all'anno. Qui sono recuperati anche i materiali sabbiosi che, certificati come End of Waste, vengono riutilizzati nei cantieri del Gruppo. I fanghi e i rifiuti agroalimentari, invece, vengono trattati tramite digestione anaerobica mesofila in due digestori: il biogas prodotto viene stoccato in due gasometri e utilizzato in microcogenerazione tramite due microturbine, che forniscono energia elettrica e termica.
Lato energy state portando avanti anche progetti sulle CER, come quello di Trezzano e Buccinasco, e progetti legati al teleriscaldamento come a Rozzano. Di che si tratta in particolare?
L'obiettivo del Masterplan Fotovoltaico di Gruppo CAP prevede l'installazione di oltre 5.000 kWp di pannelli solari sui siti esistenti, con un risparmio stimato di 1.864 tonnellate di CO₂ all'anno, e le comunità energetiche rinnovabili rappresentano uno strumento chiave per accelerare il percorso di decarbonizzazione.
Recentemente CAP Evolution ha promosso la costituzione della CER “Naviglio Grande” nei comuni di Buccinasco e Trezzano sul Naviglio. L'impianto fotovoltaico da 657,20 kWp produrrà energia a km0. Una parte alimenterà direttamente il depuratore di Trezzano, riducendo costi ed emissioni, mentre circa l'83% sarà distribuito a cittadini e imprese locali, generando benefici ambientali ed economici per l'intera comunità.
L'iniziativa di interconnessione tra il depuratore di Rozzano e la centrale di teleriscaldamento di ATMOS vuole creare un sistema energetico integrato capace di scambiare energia elettrica e termica, massimizzando il rendimento energetico e l'autosufficienza. La centrale di teleriscaldamento fornirà energia elettrica prodotta dal cogeneratore direttamente al depuratore, che recentemente ha aumentato la sua capacità di trattamento. ATMOS fornirà, inoltre, energia termica, circa 520 MWh, al depuratore, per stabilizzare la temperatura dei digestori utilizzati nella produzione di biogas. Questo apporto termico migliorerà l'efficienza del processo di digestione anaerobica. Dall'altra parte, il calore ad alta temperatura derivato dalla valorizzazione del biogas prodotto verrà immesso nella rete di teleriscaldamento comunale, che beneficerà così di una quota di calore completamente rinnovabile.
A proposito di fotovoltaico, a luglio avete siglato un accordo con il Comune di Assago, che unisce soluzioni NBS alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 4 MWp per la produzione di energia green a servizio del depuratore di Assago. Il settore va sempre più verso un'integrazione con le energie rinnovabili?
Questo progetto incarna il modello di economia circolare che CAP porta avanti: aumenta la resilienza del territorio a fronte di eventi climatici estremi e contribuisce alla decarbonizzazione degli impianti. Sottolinea anche l'impegno di Gruppo CAP nella transizione ecologica dei territori attraverso soluzioni innovative.
L'accordo prevede la riqualificazione di aree urbane vulnerabili agli allagamenti attraverso soluzioni “nature based” – già sperimentate con successo dall'azienda nel progetto “Città metropolitana Spugna” – per contenere il rischio idraulico e migliorare la resilienza del territorio. È prevista anche una riqualificazione delle vasche di laminazione acque bianche esistenti, fondamentali per la raccolta e la gestione dell'acqua piovana. A fronte di questi interventi, il comune, invece, ha messo a disposizione di CAP alcune aree dove poter realizzare un impianto fotovoltaico da 4 MWp, per produrre energia pulita e coprire fino al 50% il fabbisogno energetico del depuratore.
In vista delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, l'azione congiunta mira anche a migliorare lo spazio urbano e risolvere criticità comunali legate a superfici impermeabili, fognature e reti meteoriche.
Intervista di Elena Veronelli