Le utilities in un mercato finalmente in ripresa: strategie e prospettive economico-finanziarie. I risultati degli Studi 2016 Agici sulle utility leader in Italia e in Europa

23 feb 2016
Più efficienza grazie al taglio dei costi (10 miliardi di € pianificati al 2020), focus su ristrutturazioni organizzative e crescita internazionale. Oltre 650 miliardi di € di nuovi investimenti previsti entro il 2019 e 1,5 miliardi di fondi stanziati per venture capital. Redditività in crescita nel 2016-2017 sia per le utilities italiane sia per quelle europee. Nel 2015 operazioni di concentrazione per 82 miliardi di € in Europa e per 6 miliardi di € in Italia. Osservatorio Utilities Agici - Accenture 2016; Risultati dal XVI Workshop, 23 febbraio – Palazzo Clerici, Milano. Studio AGICI: I risultati degli Studi 2016 sulle utility leader in Italia e in Europa

Generazione distribuita, rinnovabili, sviluppo dell’efficienza energetica, customer-centricity oramai non sono più una minaccia ma rappresentano un’opportunità per le utilities italiane ed europee. Le imprese hanno metabolizzato i cambiamenti in atto e stanno adottando strategie di successo per aggredire un mercato sicuramente diverso dal passato ma in netta ripresa.

Queste le principali indicazioni che emergono dagli studi Agici sulle utilities leader in Italia e in Europa, studi realizzati nell’ambito dell’Osservatorio sulle Alleanze e le Strategie nel Mercato Pan-Europeo delle Utilities giunto alla sua XVI edizione.

In particolare, dai rapporti Agici si ricava che in Italia, dopo un periodo post-crisi finanziaria globale che ha portato molte aziende a registrare pesanti perdite, finalmente nel 2015 quasi tutti i player sono tornati in utile. Le prospettive per il 2016 e 2017 sono positive.

Ecco in sintesi gli elementi salienti risultanti dall’ analisi delle strategie e delle performance economico-finanziarie dei dieci maggiori player italiani nei settori elettricità, del gas, idrico e i dei rifiuti nonché di 40 gruppi europei.

 

Il mercato e le strategie delle imprese


Efficienza nella gestione.
Più del 75% delle aziende analizzate sta diventando “business efficient” tagliando i costi. Questa strada, intrapresa dalla maggior parte delle aziende del gas e dell’elettricità, è ora seguita anche dalle Oil&Gas, a causa del crollo dei prezzi del petrolio.

Ristrutturazioni organizzative. Circa il 50% delle aziende sta effettuando ristrutturazioni organizzative radicali per poter affrontare i cambiamenti di mercato futuri. (es.E.ON e RWE).

Investimenti. Previsti investimenti complessivi per 658 miliardi di € entro il 2019. Le priorità sono le rinnovabili e gli investimenti in attività regolate (reti elettriche e gas).

Crescita internazionale. L’espansione geografica delle aziende sta avvenendo principalmente in Nord America (43%), a causa del declino del mercato Europeo.

Strategie di marketing. Le strategie di marketing delle aziende considerate si stanno concentrando sull’estensione dell’offerta: servizi idraulici, riparazioni, efficienza energetica.

Prosegue il consolidamento del mercato. Nel 2015 si  sono  registrati deal per un controvalore pari a 82 miliardi di € a livello europeo e per 6 miliardi di € in Italia. 

Venture Capital. L’attività di Corporate Venture Capital (CVC) sta diventando sempre più importate, tanto che alcune aziende hanno sviluppato proprie unità interne che si occupano di investimenti in nuove tecnologie. Le aziende analizzate hanno stanziato fondi per il CVC pari a 1,5 miliardi di €.

 

Le prospettive economico-finanziarie

 

Le multiutility italiane. Dopo un calo degli utili aggregati per due esercizi consecutivi (2013 e 2014), gli utili delle multiutility sono attesi crescere nuovamente nel 2015 (+ 350 milioni di €). Dal biennio 2016-2017 sono previsti ulteriori risultati in rialzo, fino a superare i valori pre-crisi (750 milioni di Euro).

Gruppi energetici italiani. Dopo un 2014 difficile, gli utili di ENI ed Enel tornano a crescere nel 2015 (+ 3 miliardi di €) e, secondo le stime degli analisti, tale tendenza sembra confermarsi al 2017 (+ 2 miliardi di € rispetto al 2015). I gruppi energetici “minori”, dopo un 2013 drammatico (-700 milioni di € di perdita complessiva) e un 2014 difficile ma in miglioramento, tornado finalmente in utile nel 2015 (131 milioni di € l’utile complessivo).

Le imprese italiane dell’idrico. Il ruolo dell’AEEGSI si conferma cruciale per le imprese del settore. Nel 2013 tutte le imprese del comparto hanno registrato un fortissimo incremento degli utili, più che triplicati (da 38 milioni di € a 169 milioni); nel 2014e 2015 si registra un lieve calo ma le performance sono comunque molto superiori al periodo pre-regolatorio dell’AEEGSI: oltre 100 milioni di utile complessivo contro una media pre-AEEGSI di meno di 50 milioni di € .

Le imprese italiane attive nei rifiuti. Il comparto dei rifiuti conferma i risultati negativi anche nel 2014 (- 7 milioni di €), registrando il quarto esercizio consecutivo di perdita. Le prospettive per gli anni a venire non sono positive

Grandi gruppi energetici europei. Anche per i grandi gruppi europei il 2015 sembra essere un ano positivo. Gli utili delle grandi aziende Gas&Power passano dai complessivi 17 miliardi di € nel 2014 a 31 miliardi nel 2015. I player Oil&Gas battono la discesa del prezzo del petrolio: nel 2015 gli utili complessivi ammontano a 70 miliardi di € contro i 58 miliardi del 2014.

 

“La crisi delle utilities italiane ed europee sembra essere oramai alle spalle. Una nuova consapevolezza dei cambiamenti di mercato da parte dei manager sta facendo sì che queste imprese finalmente sfruttino opportunità di business enormi ma finora sostanzialmente ignorate”, commenta il prof. Andrea Gilardoni, Presidente di AGICI e fondatore dell’Osservatorio. “Efficienza energetica, digitalizzazione dell’offerta, sviluppo di reti locali e intelligenti, elettrificazione dei paesi in via di sviluppo e stoccaggio dell’energia sono solo alcuni dei servizi in cui le utilities si stanno finalmente lanciando, spesso con successo. In questo senso la nuova prospettiva globale disegnata dagli accordi di COP21 è un ulteriore, potente, propulsore continua Gilardoni. - Gestire questi nuovi business richiede competenze innovative, risorse finanziarie e, necessariamente, una dimensione adeguata. E’ quindi imperativo, per cogliere ancor di più e ancor meglio le opportunità di business, una rinnovata spinta verso le aggregazioni delle utilities italiane.  

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