
Testimonianze, soluzioni e prospettive su un tema ambientale scottante sul piano scientifico e normativo ma ancora poco discusso dai media che riguarda molti comportamenti quotidiani
A distanza di più di quattro anni dal primo convegno organizzato dal Politecnico di Milano nel febbraio 2014 (http://www.dica.polimi.it/mie) un gruppo di Enti di ricerca: Politecnico di Milano DICA, Consiglio Nazionale delle Ricerche IRSA, Università degli Studi di Milano Bicocca DISAT unitamente alla Lariana Depur, nell’ambito delle attività promosse da Lombardy Energy Cleantech Cluster (LE2C) attraverso l’Area di Competenza “Water Energy Nexus”, ha ritenuto che fosse il momento di promuovere una ulteriore riflessione tramite l’organizzazione del convegno “Microinquinanti e contaminanti emergenti” per analizzare il rischio, la presenza ed evoluzione nelle acque naturali, il ruolo delle istituzioni, le norme e la loro evoluzione a livello lombardo, nazionale ed europeo.
I contaminanti emergenti sono da oltre un paio di decenni oggetto di attenzione da parte della comunità scientifica e, più di recente, degli organi di pianificazione e controllo, sia a livello europeo che nazionale. Nuove sostanze o classi di sostanze (farmaci ad uso umano e veterinario, distruttori endocrini, composti perfluorurati ed altri) vengono progressivamente individuate giungendo ad annoverare oltre 2700 composti, come nel recente rapporto tecnico del Joint Research Centre della Commissione Europea (EUR 28925, 2017).
Il convegno si svolge immediatamente a valle l’entrata in vigore (31 maggio 2018) del Regolamento REACH (Regolamento (CE) 1907/2006), il sistema integrato di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche che mira ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute umana e dell'ambiente. Circa 30.000 sostanze e prodotti chimici dovranno infatti essere soggetti ad un esame sulla loro pericolosità e inseriti in un database comune a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Queste sostanze rappresentano solo una parte delle diverse migliaia di sostanze chimiche potenzialmente contaminanti le acque, i sedimenti e il biota di fiumi, laghi e mare che sono state già prodotte. Il REACH, infatti, si applica a tutte le sostanze chimiche: non solo a quelle utilizzate nei processi industriali ma anche a quelle che vengono adoperate quotidianamente nei detergenti, nelle vernici, e quelle utilizzate per i tessuti degli abiti, per i mobili e gli elettrodomestici.
Molti degli aspetti ricordati saranno oggetto del convegno dell’11-12 giugno allargando l’orizzonte anche ai prioritari ed emergenti in ambito municipale ed industriale, alle tecniche di rimozione convenzionale e a quelle più avanzate, considerando altresì esempi applicativi nazionali ed internazionali, inclusa l’esperienza della Svizzera che ha avviato una strategia nazionale di contenimento di questi inquinanti.
Con questa iniziativa gli organizzatori delle due giornate si propongono di avviare un confronto con ricercatori, tecnici del monitoraggio ambientale, gestori del servizio idrico integrato ed amministratori pubblici e privati, sulle azioni necessarie per un utilizzo equilibrato delle nuove sostanze chimiche, in linea con il mantenimento di una idonea qualità ambientale delle risorse idriche.