Energia per l'Italia: Italia lontana da target UE su riduzione emissioni

24 set 2025
Sostiene l'associazione: "Decarbonizzazione non rinviabile. Rinnovabili e bollette più leggere per un Paese competitivo ed equo".

Italia in forte ritardo sugli obiettivi UE di riduzione delle emissioni e neutralità climatica: la riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e la neutralità climatica al 2050 appaiono ancora lontani. E' quanto emerso dal Rapporto sulla transizione energetica del 2025, pubblicato dell'associazione Energia per l'Italia.

Il documento è stato elaborato sulla base del ciclo di incontri di studio organizzato lo scorso maggio in collaborazione con il Centro di Etica Ambientale di Parma, con il patrocinio e l'ospitalità delle Università di Bologna e Parma e dei progetti carbon-neutral@2030 delle due città.

I principali messaggi del Rapporto

Il Rapporto mette in evidenza un'Italia in ritardo rispetto agli obiettivi fissati dall’Unione Europea: il sistema energetico nazionale resta infatti dipendente per circa l’80% dai combustibili fossili, inefficiente e fortemente legato alle importazioni, mentre i progressi compiuti finora risultano lenti e privi di una chiara direzione.

Eppure, la possibilità di costruire un sistema fondato interamente sulle fonti rinnovabili è reale. Solare, eolico, idroelettrico, biomasse e geotermia, se integrati con reti intelligenti, interconnessioni e sistemi di stoccaggio, possono garantire sicurezza energetica e indipendenza dai combustibili fossili. L’obiettivo indicato è quello di avere un sistema elettrico al 100% rinnovabile già entro il 2035.

Un altro punto centrale del Rapporto riguarda il costo dell’energia. La riduzione del prezzo dell’elettricità è considerata una condizione indispensabile sia per la competitività delle imprese, sia per la sostenibilità economica delle famiglie. Per riuscirci, sarà necessario accelerare lo sviluppo delle rinnovabili, riformare il mercato elettrico, ridurre gli oneri in bolletta e rendere più semplice la creazione e la gestione delle comunità energetiche.

La decarbonizzazione deve poi riguardare i diversi settori. Per gli edifici la priorità è la riqualificazione energetica, accompagnata dall’uso di pompe di calore, sistemi di accumulo e teleriscaldamento. Nei trasporti, la strada maestra è l’elettrificazione, con i biocarburanti sostenibili destinati soltanto a navi e aerei. L’industria dovrà puntare su elettrificazione avanzata, idrogeno verde e investimenti in ricerca e sviluppo. In agricoltura, invece, la transizione passerà attraverso innovazioni tecnologiche e pratiche alimentari più sostenibili.

Infine, il Rapporto sottolinea l’assenza di un quadro normativo adeguato. In Italia manca ancora una legge nazionale sul clima capace di integrare i piani già esistenti in materia di mitigazione e adattamento e di fornire al tempo stesso gli strumenti finanziari e sociali necessari per garantire una transizione equa.