Ricavi a 59.702 mln (+3,6%), EBITDA ordinario a 17.262 mln. Vendite di gas naturale a 4,3 mld/m3, in diminuzione di 0,7 mld/m3 (-14%). Necessari investimenti in reti, rinnovabili e flessibilità dei sistemi.
Il progressivo riequilibrio dei mercati energetici, insieme alla crescita dei prezzi all’ingrosso di elettricità e gas, fa da sfondo ai risultati dei primi nove mesi del 2025 di Enel.
Come annunciato dalla società in una nota, il CdA ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2025, nonché il prospetto contabile di Enel riferito alla medesima data e la relazione, da cui risulta che la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Società consente la distribuzione di un acconto sul dividendo per l’esercizio 2025 pari a 0,23 euro per azione, in pagamento dal 21 gennaio 2026.
In un contesto in cui la transizione energetica richiede investimenti in reti, rinnovabili e flessibilità dei sistemi, il gruppo registra una crescita trainata soprattutto dalle attività internazionali e dal rafforzamento della produzione da fonti programmabili.
Risultati economici: crescita moderata ma solida
Nei primi nove mesi del 2025 Enel ha registrato ricavi per 59,7 miliardi (-3,6% sul 2024), sostenuti principalmente dalle maggiori vendite di commodity sul mercato wholesale.
L’EBITDA ordinario sale a 17,26 miliardi (+0,9%), grazie al contributo positivo di Spagna e Colombia, che compensa la contrazione dei margini in Italia dovuta ai minori prezzi retail e alla ridotta disponibilità idrica.
Il risultato netto ordinario di gruppo cresce a 5,7 miliardi (+4,5%), sostenuto da una gestione operativa in miglioramento e da oneri finanziari più leggeri, frutto del minor indebitamento e del costo medio del debito in calo.
Gas ed elettricità: vendite in calo, soprattutto in Italia
Il dato più evidente dal punto di vista della domanda di gas ed elettricità – sottolinea il comunicato stampa – è la riduzione dei volumi venduti, che riflette sia dinamiche di mercato sia cambiamenti regolatori.
Le vendite elettriche si attestano a 188,1 TWh, in decrescita di 20,6 TWh (-9,9%). Il calo è legato soprattutto alla fine del mercato tutelato in Italia (-13,5 TWh), alla cessione delle attività retail in Perù (-4,8 TWh), a minori volumi in Cile, Brasile, Colombia e Argentina. L’unico incremento significativo arriva dalla Spagna (+0,2 TWh).
Le vendite di gas naturale scendono a 4,3 miliardi di metri cubi (-14%). Il dato riflette dinamiche di mercato più prudenti, con una domanda industriale e retail che resta debole rispetto agli anni dell’emergenza energetica.
Rinnovabili, reti e accumuli: il cuore degli investimenti
Nei nove mesi del 2025 – prosegue la nota – la potenza efficiente consolidata netta del Gruppo è pari a 86,3 GW, in aumento rispetto al dato registrato a fine 2024 (83,8 GW).
L’aumento deriva da acquisizione di 34 centrali idroelettriche e nuovi impianti eolici in Spagna (+0,7 GW), un nuovo ciclo combinato in Italia (+0,8 GW), maggiore capacità di storage tramite Battery Energy Storage System (+0,5 GW), incremento della capacità solare (+0,5 GW).
Questi sviluppi rispondono alla necessità di disporre di energia programmabile e sistemi di accumulo, elementi chiave per sostenere l’integrazione crescente delle rinnovabili.
Strategia 2025-2027: reti, rinnovabili e sostenibilità
Il Piano Strategico del Gruppo conferma la centralità degli investimenti a supporto della transizione energetica, per un totale di 43 miliardi di euro nel triennio.
Le principali linee di investimento riguardano: reti (26 miliardi) in merito a resilienza, digitalizzazione, efficientamento e advocacy regolatoria; rinnovabili (12 miliardi), attraverso una nuova capacità per circa 12 GW, con oltre il 70% tra eolico onshore, idroelettrico e batterie, puntando a raggiungere 76 GW di capacità installata green entro il 2027; retail (2,7 miliardi), tramite lo sviluppo di offerte integrate e servizi avanzati ai clienti.
Infine, per l’esercizio 2025 si prevede un EBITDA ordinario di Gruppo nel range di guidance compreso tra 22,9 e 23,1 miliardi di euro e un Utile netto ordinario del Gruppo lievemente superiore alla parte alta del range di guidance (compreso tra 6,7 e 6,9 miliardi di euro).

