L'opzione permette alle aziende di monitorare le reali emissioni dei propri viaggi di lavoro e di contribuire all'aumento dell'uso del carburante sostenibile attraverso un co-finanziamento.
Un nuovo servizio per consentire ai clienti aziendali di partecipare alla riduzione delle emissioni dell'aviazione sostenendo l'utilizzo di carburante sostenibile per l'aviazione (SAF). È l'ultima iniziativa della compagnia aerea Finnair, recentemente annunciata in una nota.
L'opzione, continua la nota, è pensata per i membri del programma Finnair for Business e permette alle aziende di monitorare le reali emissioni dei propri viaggi di lavoro e di contribuire all'aumento dell'uso del carburante sostenibile attraverso un co-finanziamento.
Nel dettaglio, si legge, la riduzione delle emissioni ottenuta è verificata da una terza parte, e l'azienda riceve un certificato SAF revisionato per il suo investimento, che può essere utilizzato nei report di sostenibilità: la riduzione delle emissioni legata al SAF viene attribuita secondo un modello book-and-claim, rendendo possibile ridurre le emissioni dei voli senza che il carburante venga fisicamente fornito al volo specifico del cliente.
Gli obiettivi di Finnair
"Vogliamo sviluppare il volo in una direzione più sostenibile e stiamo ora compiendo passi su più fronti. Crediamo che le soluzioni più efficaci si trovino a livello di sistema e richiedano la cooperazione non solo tra decisori politici e produttori di energia, ma anche tra compagnie aeree e clienti. Con il servizio Finnair for Business SAF, vogliamo accelerare l'adozione di carburanti alternativi per l'aviazione prodotti da materie prime rinnovabili", afferma Tuomo Karppinen, Responsabile Ambiente di Finnair.
Nel 2024, circa lo 0,5% del carburante per l'aviazione acquistato da Finnair era SAF. Il nuovo obiettivo per quest'anno, spiega l'azienda, è di triplicare tale quota rispetto all'anno precedente: Finnair collabora, ad esempio, con Neste, promuovendo un carburante prodotto al 100% da materie prime rinnovabili, come olio da cucina esausto e grassi animali di scarto, il cui utilizzo può ridurre le emissioni di gas serra fino all'80% sull'intero ciclo di vita del carburante rispetto al cherosene fossile.

