Siccità, in Sardegna a rischio 6mila attività 'idro-esigenti'

24 nov 2025
L'isola è la quarta regione italiana per perdite idriche, con 52,8% di acqua dispersa contro una media nazionale del 42,4%. Meloni (Confartigianato Sardegna): "Servono nuove reti, ammodernamenti e la responsabilità di tutti".

Senza nuove reti idriche, l'ammodernamento delle infrastrutture esistenti e un impegno condiviso l'emergenza siccità che da tempo colpisce la Sardegna rischia di creare ulteriori danni alle oltre 6 mila imprese 'idro-esigenti' del territorio. Ad affermarlo in una nota è il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna Giacomo Meloni.

Secondo l'analisi di Confartigianato, la Sardegna è la quarta regione italiana per perdite idriche: ogni giorno vengono immessi nella rete 129 milioni di metri cubi di acqua, pari a 424 litri per abitante, ma 224 litri pro capite (il 52,8%) vengono dispersi, contro una media nazionale del 42,4%.

I settori più 'water intensive'

Nel dettaglio, continua la nota, nell'isola sono presenti 2.137 aziende manifatturiere, di cui 1.493 artigiane, responsabili del consumo del 36,3% delle risorse idriche regionali.

I comparti con la maggiore intensità di utilizzo dell'acqua, si legge, sono quello estrattivo (21,7 litri per euro di produzione), tessile (20,9), petrolchimico (17,5), farmaceutico (14,1), gomma e materie plastiche (12,4), vetro-ceramica-cemento (11,2), carta (10,1) e prodotti in metallo (7,4). In questi settori operano 11.904 addetti, di cui 3.998 artigiani.

A queste attività vanno aggiunti i servizi alla persona, come lavanderie, acconciatori ed estetisti, che consumano acqua in quantità superiori a quelle di un nucleo familiare. In questo ambito si contano altre 4mila imprese, con 8.500 addetti.

Necessario uno sforzo condiviso

"È il momento di riflettere sulle azioni da intraprendere e di continuare a programmare e progettare, per non farci trovare impreparati in futuro di fronte al probabile perdurare della scarsità di precipitazioni. Serve continuare a utilizzare le risorse europee, perché emergenze come questa saranno sempre più frequenti. Dobbiamo fare di tutto affinché territori, imprese e cittadini non restino senza il bene più prezioso: l'acqua", ha spiegato Meloni.

"Noi piccoli imprenditori siamo molto sensibili al tema della gestione dell'acqua. Le imprese con meno di cinque addetti utilizzano quasi sempre la rete pubblica per uso civile, mentre quelle di dimensioni maggiori si affidano a sistemi di auto-approvvigionamento o a infrastrutture dedicate alle aree industriali. Per questo insistiamo sulla necessità di investire per ridurre la dispersione idrica. In Sardegna, come noto, quasi il 50% dell'acqua immessa in rete – pari a oltre 25 milioni di metri cubi – non arriva nei rubinetti dei cittadini", ha aggiunto Meloni.