SOCIETÀ GASDOTTI ITALIA E SOCIETÀ CHIMICA BUSSI INSIEME IN UN PROGETTO SPERIMENTALE PER L’IMMISSIONE DI IDROGENO VERDE NELLA RETE GAS

24 ago 2021
Il progetto HyBRIDS prevede l’immissione nella rete di gasdotti S.G.I. di parte dell’idrogeno verde prodotto da Società Chimica Bussi (“SCB”), attraverso processi produttivi con tecnologie elettrolitiche, ottenendo una miscela idrogeno-metano a più basso contenuto di CO2 - Per la sperimentazione saranno utilizzate circa 100 tonnellate di idrogeno verde prodotto da SCB per mezzo dei propri impianti produttivi con tecnologia elettrolitica - Oltre a validare in campo la convertibilità del patrimonio infrastrutturale del gas e dei siti produttivi di chimica di base in ottica di decarbonizzazione e l’avvio di ulteriori test lato utente finale, HyBRIDS consentirà l’elaborazione di meccanismi di mercato per l’incentivazione, la valorizzazione e la produzione su larga scala dell’idrogeno verde - SCB realizzerà, a valle dei propri processi di elettrolisi alimentati con energia idroelettrica, le infrastrutture per la captazione, la purificazione, la compressione e la misurazione dell’idrogeno diretto verso la rete gas, mentre S.G.I. realizzerà l’impianto di connessione, l’idrogenodotto e l’impianto di miscelazione e immissione dell’idrogeno rinnovabile in rete - Il progetto prevede un investimento complessivo da parte delle due aziende ci circa 7 milioni di euro, in parte da coprirsi con finanziamenti UE e nazionali

Società Gasdotti Italia (“S.G.I.”), secondo operatore di trasporto di gas naturale in Italia per estensione della rete, ha siglato lo scorso 24 Giugno un accordo con Società Chimica Bussi (“SCB”), azienda chimica basata a Bussi Sul Tirino (Pescara) appartenente al Gruppo Gestioni Industriali (“GIG"), principale operatore nazionale nel segmento della chimica di base elettrolitica, finalizzato all’avvio di un progetto sperimentale first of a kind per l’immissione in esercizio stabile sulla rete del gas di idrogeno verde, ovvero generato tramite processi industriali alimentati da energia rinnovabile, ottenendo una miscela di metano e idrogeno all’1% con possibile incremento della quota decarbonizzata non appena la normativa lo consentirà, in accordo con quanto previsto dalla Strategia Nazionale per l’Idrogeno (arrivando fino al 10%). Il progetto denominato HyBRIDS - HYdrogen Bidirectional Redelivery Injection & Dynamic Storage facility, avrà una durata compresa tra i 24 e i 36 mesi ed è incluso tra i 997 progetti della European Clean Hydrogen Alliance, di cui S.G.I. è membro, architrave dell’implementazione della strategia UE per l’idrogeno.

SCB produce già oggi idrogeno verde attraverso processi elettrolitici alimentati da energia idroelettrica, il quale (fino a 72 tonnellate l’anno) sarà conferito in misura prevalente nel progetto HyBRIDS, e quindi destinato alla sperimentazione attraverso la rete di trasporto S.G.I., ma anche in altri progetti di sviluppo delle applicazioni del gas verde, che nel loro complesso conseguiranno e un risparmio in termini di emissioni di CO2 pari ad almeno 560 tonnellate l’anno.
Il valore industriale ed ecologico del progetto HyBRIDS risiede nel testare sul campo le procedure e gli impianti per la miscelazione continua, variabile durante l’arco della giornata, di idrogeno-metano. Sarà così sviluppato un know-how innovativo da applicare in futuri progetti relativi sia agli altri siti produttivi del gruppo GIG sia alla rete di trasporto del gas di S.G.I., anche lato utente finale, evidenziando i migliori sistemi per convertire il patrimonio infrastrutturale per il trasporto del gas esistente – che si estende, nel caso di S.G.I., per circa 1800 km – al trasporto di idrogeno generato, da energie rinnovabili e/o con ridotto contenuto di CO2, all’interno di stabilimenti già dotati delle necessarie competenze produttive e impiantistiche, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei per la sostenibilità e la transizione energetica.

Accanto a ciò, HyBRIDS consentirà di elaborare meccanismi di mercato in grado di incentivare e valorizzare la produzione e il consumo dell’idrogeno verde: un tema, quest’ultimo, particolarmente importante, giacché come evidenziato dal Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani l’idrogeno verde non è ad oggi pronto per l’utilizzo diffuso su scala industriale e necessita di una fase di approfondimento e maturazione tecnologica.

In dettaglio, SCB realizzerà, nell’ambito del progetto, infrastrutture per la captazione, la purificazione, la compressione e la misura dell’idrogeno prodotto dai propri processi produttivi elettrolitici alimentati da energia idroelettrica, in modo da renderlo compatibile con la miscelazione nella rete di trasporto del gas. S.G.I. realizzerà le infrastrutture di connessione agli impianti SCB e un idrogenodotto del diametro di 8 pollici (pari a circa 20 cm) che avrà anche una funzione di accumulo al pari di un impianto di stoccaggio con possibilità di reverse flow, ovvero di restituzione dell’idrogeno a SCB in caso di necessità da parte dei propri processi produttivi. Infine, sempre S.G.I. realizzerà l’impianto di miscelazione e immissione dell’idrogeno in rete, dotato di strumentazioni per il controllo della portata di gas naturale in transito, per il dosaggio automatico dell’H2 immesso in rete, per l’identificazione e il monitoraggio della percentuale di miscelazione idrogeno-metano, variabile a livello temporale nell’arco della giornata, nell’infrastruttura di trasporto e per il controllo remoto dell’operatività dell’impianto (regolazione della portata dell’idrogeno in ingresso, pressione di esercizio, ecc.) nonché della misura e qualificazione del vettore energetico.

“L’avvento dell’idrogeno verde è un tema di grande interesse per gli operatori della filiera del gas naturale e in generale per stakeholder e istituzioni, come dimostra peraltro l’attenzione attribuitagli nel PNRR”, ha commentato Federico Frassi, Amministratore delegato di S.G.I.. “Il ruolo delle infrastrutture per il trasporto del metano e dei gas di origine rinnovabile (in primis Biometano), già centrale per via dell’importanza di questa fonte energetica come combustibile-ponte della transizione ecologica, è destinato a crescere insieme al diffondersi di tecnologie atte a rendere l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili e a basse emissioni sempre più fruibile da parte delle utenze civili e industriali. In questo contesto, il progetto HyBRIDS si colloca come un importante tappa verso un futuro più sostenibile”.

“L'industria della chimica di base elettrolitica può e deve giocare un ruolo centrale nel processo di transizione ecologica ed energetica, per via delle sue caratteristiche infrastrutturali e dell’elevato know-how nei processi di produzione e gestione dell’idrogeno” ha aggiunto Domenico Greco, Amministratore delegato di SCB e GIG. “Riteniamo sia necessario sviluppare bacini multi-applicativi di utilizzo di idrogeno e per questo SCB ha avviato un portafoglio di progetti di ricerca in diversi segmenti (distribuzione in rete, mobilità, recupero energetico e produzione di intermedi sostenibili), tra i quali HyBRIDS per le sue caratteristiche riveste il ruolo di pivot. Queste sperimentazioni si inquadrano all'interno della strategia di sostenibilità di GIG e mirano a diventare un modello di riferimento per le altre aziende del gruppo e per il settore nel complesso”.

Il progetto HyBRIDS prevede, da parte delle due Società, un investimento di circa 7 milioni di euro; per una quota dell’investimento, vista la coerenza del progetto con le direttrici di sviluppo tecnologico per la transizione ecologica previsti dal Green Deal Europeo, saranno richiesti finanziamenti da parte dell’UE e a livello nazionale. I lavori di ingegneria preliminare dureranno per tutto il 2021, mentre la fase autorizzativa inizierà, nelle intenzioni dei proponenti, già a partire dall’anno prossimo. L’avvio dell’immissione in rete partirà nel 2025. L’accordo prevede, in caso di conclusione positiva della sperimentazione, il successivo utilizzo su base commerciale dell’infrastruttura da parte di Società Chimica Bussi.

 

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Società Gasdotti Italia S.p.A.
S.G.I. è il secondo operatore di trasporto di gas naturale in Italia per estensione della rete, attivo nel Paese sin dagli anni ’60. SGI offre il servizio di trasporto di gas naturale attraverso una rete di metanodotti in alta e media pressione per circa 1800 Km situata nel Centro e Sud Italia. Nel 2012 SGI è stato il primo operatore in Italia ad essere certificato dall’Unione Europea come gestore di trasporto gas in regime di separazione proprietaria ai sensi della direttiva 2009/73/CE. S.G.I. sta promuovendo una serie di iniziative per la decarbonizzazione della propria infrastruttura gas, tra cui il Progetto SINBIO, finanziato da Regione Lazio, per l’utilizzo industriale del biogas e del gas sintetico prodotto da rinnovabili, e l’audit affidato a Dnv GL, finalizzato alla valutazione della fattibilità di un progetto di passaggio dal gas naturale a gas rinnovabili nella propria rete di trasporto del gas.


Società Chimica Bussi S.p.A.
Fondato nel 1903, il sito di Bussi sul Tirino è uno dei primi stabilimenti produttivi di chimica di base in Europa. Nello stabilimento di SCB sono presenti, tra gli altri, due impianti produttivi con tecnologia elettrolitica, i cui prodotti sono focalizzati principalmente sui segmenti applicativi della farmaceutica, dei polimeri e del trattamento acque (segmento nel quale SCB rappresenta il primo produttore di agenti per la disinfezione delle acque potabili nel bacino del Mediterraneo) e che producono idrogeno come by-product. La strategia di sostenibilità di SCB prevede l’integrazione dei processi elettrolitici con la autoproduzione di energia elettrica e termica, che a Bussi viene realizzata per mezzo di due centrali idroelettriche e di un impianto di tri-generazione ad alta efficienza. Il Gruppo Gestioni Industriali (GIG) controlla oltre allo stabilimento di Bussi sul Tirino, quello di Assemini (CA) e quello Torviscosa (UD) all’interno dei quali si trovano altri impianti di elettrolisi a membrana, che sono dotati dei medesimi obiettivi di sostenibilità stabiliti a livello di gruppo, producono idrogeno come by-product e fanno di GIG il primo operatore italiano nel segmento della chimica di base elettrolitica. In aggiunta agli incarichi operativi in GIG e nelle sue partecipate, Domenico Greco riveste anche le cariche di membro del Consiglio Generale e Vice Presidente della sezione Chimica-Farmaceutica di Confindustria Chieti-Pescara, membro del Consiglio Direttivo della sezione Chimica di Confindustria Sardegna Meridionale e membro del Gruppo Tecnico Ricerca e Sviluppo di Confindustria Nazionale.