Ucraina, necessario 1 mld di dollari di gas per l'inverno dopo i raid russi

25 set 2025
Paese già sull’orlo di un blackout del gas nel 2024: si rischia un nuovo deficit.

Kiev dispone di scorte di gas sufficienti a coprire l'80-90% del fabbisogno invernale, ma dovrà acquistare ulteriori forniture per un valore compreso tra 500 mln e 1 mld di dollari per affrontare il quarto inverno dall'inizio dell'invasione russa. E quanto riportato dall'agenzia Reuters che cita funzionari del settore e analisti.

Attacchi russi e rischio blackout

Negli ultimi due anni Mosca ha colpito sistematicamente le infrastrutture energetiche ucraine, riducendo la produzione interna e provocando blackout prolungati.

Secondo Yurii Boiko, membro del consiglio di sorveglianza dell'operatore statale della rete elettrica Ukrenergo, l'Ucraina ha attualmente circa 11 miliardi di metri cubi (bcm) di gas in stoccaggio, pari a oltre l'80% dell'obiettivo governativo di 13,2 bcm. La società di consulenza energetica ucraina ExPro, tuttavia, stima le scorte a 12 bcm, ovvero il 90% dell'obiettivo prefissato.

Ciò significa che da 1 a 2 bcm dovranno provenire dalla produzione interna o essere importati da altri Paesi europei, spiegano i funzionari e gli analisti. Secondo i calcoli di Reuters, basati sui prezzi attuali e su quelli dello scorso inverno nell'UE, questo costerebbe al Paese tra i 500 milioni e 1 miliardo di dollari.

I funzionari avvertono che ulteriori attacchi contro siti di produzione o stoccaggio potrebbero costringere l'Ucraina a rivedere i propri obiettivi. Lo scorso inverno, in alcune zone, i blackout sono durati fino a 18 ore al giorno.

"Se le infrastrutture del gas verranno danneggiate, dovremo cercare risorse costose per colmare il deficit", ha dichiarato Boiko.

Scorte in crescita, ma non sufficienti

Secondo la società Ukrenergo, i depositi contengono circa 11 miliardi di metri cubi (bcm), mentre la società di consulenza ExPro stima 12 bcm: in entrambi i casi si tratta dell'80-90% dei 13,2 bcm fissati come traguardo.

Lo scorso anno, nonostante i 12,8 bcm accumulati, "il Paese è stato portato sull'orlo di un blackout del gas", ha ricordato Serhiy Makogon, ex capo del sistema di trasporto del gas ucraino, stimando le necessità di importazione di gas per la stagione in corso tra 1 e 1,5 bcm, per un costo fino a circa 900 milioni di dollari.

Inoltre gli attacchi russi hanno ridotto la produzione di gas dell'Ucraina di circa 0,5 bcm lo scorso inverno: secondo Oleksandr Kharchenko, direttore del Centro studi energetici di Kiev, le scorte di gas dovrebbero salire a 14 bcm per l'inverno.

Importazioni dall'Europa e dagli Usa

Prima dell'invasione russa, l'Ucraina produceva circa 55 milioni di metri cubi (mcm) di gas al giorno, pari a un massimo di 20 miliardi di metri cubi (bcm) all'anno. Oggi i dati sulla produzione nazionale sono classificati.

Per coprire il fabbisogno, Kiev si affida soprattutto alle importazioni dall'Ungheria, e le forniture attraverso la Polonia stanno registrando una crescita costante. Gli interconnettori attivi consentono di importare oltre 60 mcm al giorno, una quantità sufficiente a garantire la domanda quotidiana in caso di emergenze. Varsavia, intanto, lavora a un potenziamento delle proprie infrastrutture per raddoppiare entro l'inizio del 2026 la capacità del collegamento con l'Ucraina fino a 4 bcm annui. L'Ucraina prevede inoltre di importare gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti tramite Germania, Grecia, Lituania e Polonia.

Secondo l'ex CEO di Naftogaz, Andriy Kobolev, le importazioni rappresentano oggi un'opzione più sicura rispetto allo stoccaggio interno, diventato sempre più vulnerabile ai raid russi.

L'Ucraina dispone infatti della più ampia rete di depositi sotterranei d'Europa, con una capacità complessiva di 30 bcm. Tuttavia, se lo scorso anno aziende occidentali avevano immagazzinato fino a 3 bcm nel Paese, i volumi sono scesi a zero quest'anno, a causa dell'intensificarsi degli attacchi sulle infrastrutture energetiche.