Il laboratorio, avviato con un finanziamento provinciale di 1 mln, punta a sviluppare tecnologie per la produzione di idrogeno a sostegno della decarbonizzazione. Vicepresidente Spinelli: "Trentino ha competenze per affrontare le sfide energetiche del futuro".
Nuovo polo di ricerca sull'idrogeno verde in Trentino, nato dalla collaborazione tra l'Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler (FBK) per promuovere ricerca e innovazione a servizio della transizione energetica e della decarbonizzazione.
È H2@TN, la nuova infrastruttura dedicata alla sperimentazione e produzione di idrogeno verde, con sede presso il Dipartimento di Fisica, di Ingegneria Industriale e di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica di Povo.
Finanziamenti e obiettivi scientifici
Come si legge in un comunicato della Provincia autonoma di Trento, il laboratorio è stato sostenuto nella sua fase di avvio da un finanziamento provinciale di 1 milione di euro; sostegno che ha permesso all'Università di ottenere oltre 4,2 milioni di euro di ulteriori finanziamenti (2,8 milioni di finanziamenti europei, quasi 830mila euro da progetti nazionali e 600mila da attività conto terzi).
H2@TN mira a concepire nuovi materiali attraverso simulazioni numeriche e IA, a produrre idrogeno verde tramite celle fotoelettrochimiche con l'utilizzo di energia solare e a creare sistemi di elettrolisi ad alta temperatura che utilizzano vapore acqueo e il calore di scarto dei processi industriali per produrre idrogeno e ossigeno.
Il progetto mira inoltre a ottenere idrogeno da materiali organici a partire dalle biomasse residuali.
All'interno dell'Università, la ricerca di H2@TN coinvolge sei gruppi attorno a due responsabili scientifici e una decina di professori strutturati e riguarda nello specifico i materiali per la produzione di idrogeno, le celle a combustibile e l'idrogeno da rinnovabili e biomasse e il suo stoccaggio. L'obiettivo è sviluppare tecnologie innovative per la produzione di idrogeno a sostegno della decarbonizzazione e della transizione energetica.
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Benefici sul territorio e prospettive future
Il nuovo laboratorio è stato visitato dal vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca, Achille Spinelli e dalla dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro Laura Pedron, insieme al rettore dell'Università di Trento Flavio Deflorian.
"Grazie alle sinergie tra ricerca e sistema produttivo, questo laboratorio favorirà ricadute dirette sul tessuto industriale locale, sostenendo la nascita di nuove filiere produttive e l'adozione di soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione. Un tassello importante verso la costruzione della Green Hydrogen Valley trentina, con l'obiettivo di rendere il territorio un modello di eccellenza nella ricerca sull'energia pulita", ha dichiarato il vicepresidente Achille Spinelli.


