"Energia in Rete", Regione Lazio punta su formazione, open innovation e sostenibilità

31 ott 2025
Il workshop presenta il Lazio come territorio pronto a sostenere la transizione energetica attraverso investimenti, infrastrutture e nuove competenze. Assessore Angelilli: "Appuntamento nei primi mesi del 2026 con l’Acceleratore Cleantech". Articolo di Rossella Lettieri

La transizione energetica richiede una collaborazione diffusa tra istituzioni, imprese, mondo della ricerca e cittadini. Per la Regione Lazio investire in formazione, open innovation e sostenibilità non è solo una scelta ambientale, ma una strategia per rendere il territorio più competitivo, attrattivo e capace di guidare il cambiamento.

È questo il messaggio dell'incontro "Energia in Rete", dedicato alle strategie e alle misure per l'innovazione nel settore energetico regionale, svoltosi il 29 ottobre presso la Sala Auditorium del GSE a Roma. Promosso dalla Regione Lazio in collaborazione con GSE e CTNE, il workshop ha riunito rappresentanti istituzionali, imprese, università, centri di ricerca, startup e innovatori.

Apertura dei lavori e saluti istituzionali

"Occorre lavorare insieme per cogliere tutte le opportunità della transizione energetica", ha dichiarato Vinicio Mosè Vigilante, Amministratore Delegato del GSE, in apertura all'incontro, sottolineando come la collaborazione tra GSE e Regione Lazio rappresenti l'inizio di un percorso che porterà a governare il cambiamento e non a subirlo.

Francesco Marcolini, Presidente di Lazio Innova e moderatore dell'evento, ha richiamato l'attenzione della Regione sui settori green tech e sulle iniziative messe in campo tramite bandi pubblici e programmi di open innovation, con l'obiettivo di fare del Lazio un polo di riferimento per l'innovazione nella transizione energetica e attrarre investitori.

La parola è passata poi a Roberta Angelilli, Vicepresidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione, la quale ha evidenziato come il Lazio disponga di un patrimonio straordinario e di partner come il GSE, fondamentali per attuare strategie ambiziose. Ha richiamato la necessità di sostenere il tessuto produttivo, favorire la formazione di nuove figure professionali e rafforzare la collaborazione tra imprese, sistema formativo e istituzioni.

La Regione, ha ricordato Angelilli, sta destinando 240 milioni alla competitività e ha avviato per la prima volta una programmazione strutturata sul clean tech con una dotazione di 109 milioni, già accompagnata da quattro bandi, tra cui quello imminente dedicato ai nuovi impianti fotovoltaici. È inoltre in fase di progettazione un hub dedicato alla transizione energetica, concepito come spazio di open innovation e trasferimento tecnologico.

"La responsabilità è sentirsi parte attiva di un processo comune", ha sottolineato Angelilli.

Produzione e gestione di energia: strategie e misure per l'innovazione

Ad aprire la seconda fase del workshop, Livio De Santoli, Prorettore per le Politiche Energetiche e la Sostenibilità della Sapienza, il quale ha rimarcato il ruolo centrale del GSE e ha ricordato il valore di progetti come Rome Technopole. La transizione richiede nuove competenze, capaci di integrare discipline diverse, e un forte investimento in tecnologie strategiche come eolico offshore, sistemi di accumulo e idrogeno, come previsto nel masterplan di Civitavecchia. "Occorre superare la logica dei compartimenti disciplinari e costruire una cultura trasversale della sostenibilità", ha evidenziato.

Successivamente Laura D'Angelo, Venture Strategy & Development Director di Eniverse, ha richiamato il ruolo della ricerca e dell'innovazione industriale, sottolineando l'importanza del networking e della collaborazione su progetti concreti. Ha citato iniziative come Eniverse Ventures e la joint venture Eniquantic, dedicata allo sviluppo di un computer quantistico, esempio della capacità di fare sistema e mettere a disposizione competenze e infrastrutture per lo sviluppo di startup e nuove tecnologie.

Veronica Jorio, Head of Macro Area Centro Institutional Affairs di Enel, è poi intervenuta ricordando come la transizione energetica presenti complessità che richiedono una partecipazione condivisa. Le strategie di Enel si fondano su innovazione tecnologica, sviluppo delle rinnovabili, elettrificazione e investimenti sui sistemi di accumulo.

Accanto a ciò, un ruolo crescente lo svolgono la digitalizzazione delle reti, gli impianti idroelettrici come sistemi naturali di accumulo, la ricerca geotermica e progetti industriali innovativi, come quelli a Civitavecchia, Brindisi e Fiumicino. Secondo Jorio, un ulteriore elemento chiave è rappresentato dallo sviluppo delle competenze e delle reti smart, necessarie per garantire stabilità e resilienza del sistema energetico nazionale.

Infine Simona De Iuliis, di ENEA, ha evidenziato il ruolo dell'agenzia nella twin transition, la transizione energetica e digitale, e nella realizzazione di prototipi industriali in collaborazione con università, centri di ricerca e imprese. ENEA, ha affermato, è pronta a contribuire alla nascita dell'hub energetico regionale, mettendo a disposizione piattaforme tecnologiche, competenze e infrastrutture sperimentali.

Position Paper: innovazione e transizione energetica nel Lazio

Centrale all'interno del workshop è stata la presentazione dello studio "L'innovazione nella transizione energetica. Focus Lazio", introdotto da Marcolini e illustrato da Claudia Vivalda del CTNE, coordinatore del Position Paper.

Il lavoro, avviato nel 2024, analizza l'ecosistema dell'innovazione energetica nel Lazio, valutando domanda e offerta, con particolare attenzione ai principali centri di open innovation. Indaga i settori prioritari per il mercato – fonti rinnovabili, efficienza energetica, sistemi di accumulo, smart grid, e-mobility e digital energy – e utilizza un approccio co-creativo che coinvolge imprese, istituzioni e ricerca per delineare la visione regionale della transizione energetica. Inoltre, propone strategie per rafforzare l'attrattività del territorio e favorire investimenti pubblici e privati.

Il rapporto evidenzia una crescita globale significativa dei brevetti energetici, pari a circa 120.000 nel 2023, mentre l'Italia registra un calo del 12%, occupando una posizione ancora marginale. I campi più dinamici risultano tecnologie di accumulo, energie rinnovabili e mobilità sostenibile, con quest'ultima chiamata a raggiungere la decarbonizzazione dei trasporti entro il 2030.

Lo studio mostra poi ulteriori dati: il Lazio conta 1.394 startup attive nell'energia, posizionandosi come terza regione italiana, con un impatto economico tra i 140 e i 450 milioni di euro.

Rome Technopole, i parchi tecnologici e le università rappresentano infrastrutture fondamentali per la crescita dell'ecosistema, mentre permane la necessità di rafforzare strumenti finanziari e percorsi di collaborazione pubblico-privato.

Marcolini, nelle conclusioni, ha ricordato che il mercato dell'innovazione energetica è in forte espansione e che il 63% delle imprese considera il Lazio un territorio attrattivo sotto il profilo dell'innovazione. Tuttavia, una parte significativa delle realtà più giovani fatica ancora ad accedere ai programmi pubblici e ai partenariati; da qui l'esigenza di strumenti finanziari più efficaci e di percorsi che facilitino l'incontro tra startup, imprese e ricerca.

Rivoluzione Energetica, aziende e nuove soluzioni per il mercato

Nel dialogo con le imprese, Marcolini ha avviato un confronto sulle traiettorie più promettenti della transizione energetica e sulle necessità operative di chi lavora quotidianamente nel settore.

Marco Girotto, Head of Innovation&Marketing di GEOSIDE-ESCO del gruppo Italgas, ha sottolineato come l'azienda operi sia a fianco delle startup, facilitando processi di sperimentazione, sia a supporto delle imprese attraverso modelli finanziari innovativi come gli energy performance contracts, capaci di accelerare investimenti e ridurre il rischio industriale.

Paolo Cellini, CEO di Deep Ocean Capital, ha invitato la Regione a rafforzare il proprio ruolo nella mappatura e nel supporto alle startup energetiche del territorio, sottolineando la necessità di procedure più snelle e bandi comunicati con maggiore efficacia, così da non penalizzare le realtà emergenti dell'innovazione clean tech.

Giulia De Santis, Innovation Hub Manager di Enel, ha ribadito che l'innovazione nasce dalla collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni. Ha illustrato progetti come l'Innovation Hub & Lab, centro di sviluppo e sperimentazione con sede a Catania dedicato a tecnologie per storage e fotovoltaico, e l'iniziativa alla centrale Venaus in Piemonte, dove installazioni fotovoltaiche galleggianti hanno permesso di ottimizzare l'uso della risorsa idrica senza consumo di suolo, integrando tecnologie per il recupero dei sedimenti.

Intervenendo sulle dinamiche globali, Massimiliano Granieri, Chairman di MITO Technology, ha richiamato la necessità di costruire politiche industriali di lungo periodo, capaci di competere con i grandi player internazionali. Ha ricordato l'importanza del fondo Articolo 9 e degli investimenti in semiconduttori e climate tech avviati da Sapienza e in fase di definizione con ENEA, sottolineando le potenzialità del Lazio.

A chiudere, Marco Palazzi, Innovation Specialist di Veolia Italia, ha evidenziato come AI, machine learning e sistemi avanzati di accumulo ed energia intelligente rappresentino asset fondamentali per gestire in modo efficiente reti e servizi, soprattutto nel settore pubblico, e garantire continuità a fronte della crescente domanda energetica e della trasformazione urbana.

Le testimonianze hanno confermato un messaggio chiaro: il Lazio si presenta come un territorio pronto a sostenere la transizione energetica attraverso investimenti, infrastrutture di innovazione e nuove competenze, con un ruolo centrale affidato al dialogo tra istituzioni, industria e ricerca.

Lazio Energy Hub: ecosistema dell'innovazione in movimento

Nella sessione finale di pitching, coordinata da Luigi Campitelli, dedicata al confronto tra startup e sistema regionale dell'innovazione, sono emerse soluzioni concrete per una transizione energetica più efficiente e sostenibile. Campitelli ha sottolineato l'impegno nel rafforzare gli strumenti di collaborazione con l'ecosistema imprenditoriale del territorio, puntando su tecnologie strategiche per il Lazio.

Tra i 17 progetti presentati (Biobuildingblock, Blue Gold, Blustorage, Cargospaceworld, E2.0, Energaid, Helios Domotics, Koala, Minervas, Mobilità e Logistica, Monitor The Planet, Navia, Northern Light, Resoh Solutions, Sensoworks, SGE Italia, VM Group) ricordiamo ad esempio Andrea Delogu di Blue Gold, che ha proposto una piattaforma end-to-end per monitorare in tempo reale le reti idriche e ridurre sprechi e perdite d'acqua, offrendo uno strumento smart per la gestione sostenibile della risorsa blu; e Davide Panigada, di Cargospaceworld, che con una tecnologia energetica rigenerativa basata sull'acqua punta a integrare sistemi idrici e produzione di energia pulita senza gravare sulle reti esistenti.

Tutte le proposte evidenziano un ecosistema in fermento, in cui la gestione sostenibile delle risorse rappresenta un tassello fondamentale per costruire il futuro energetico regionale.