Associazioni metano trasporti contro riassetto attività misura gas

22 dic 2023
Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano denunciano "la grave situazione" che si è venuta a creare a seguito dell’emanazione della Delibera ARERA

Il riassetto dell’attività di misura nei punti di entrata ed uscita della rete di trasporto del gas (PDR), così come prospettato dall’ARERA, comporta serie criticità per le aziende della distribuzione stradale del metano e del biometano per i trasporti.

Le associazioni Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano denunciano "la grave situazione" che si è venuta a creare a seguito dell’emanazione della Delibera ARERA che, con "il condivisibile intento di efficientare la misura del gas sui PDR, è intervenuta sul monitoraggio del rispetto dei livelli di qualità del gas, introducendo però disposizioni di difficile attuazione (per vincoli tecnici-operativi), nonché eccessivamente onerose. Inoltre, la Delibera prevede che, da gennaio 2024, il mancato rispetto dei livelli di qualità del servizio di misura comporti anche l’applicazione di penali e costringe altresì le aziende titolari dei PDR a sottoscrivere un “accordo di metering” con le società di trasporto".

Le associazioni sottolineano di essere pienamente favorevoli ad interventi realmente capaci di azzerare il gas non contabilizzato sui PDR. Tuttavia, "le misure in questione, oltre a non essere pienamente adatte allo scopo, determinano problematiche oggettive che non possono essere ignorate".

Nello specifico, si legge in una nota, la previsione di un intervento costante e programmato dei laboratori metrici accreditati ai fini dell’aggiornamento dei dati di qualità del gas è pressoché impossibile da implementare nei tempi previsti. Questo perché sull’intero territorio nazionale operano solo 34 laboratori, a fronte di circa 3.500 PDR: un numero assolutamente insufficiente a garantire il servizio. Alcuni laboratori hanno già dichiarato di non essere disponibili a svolgere questa attività, in quanto già eccessivamente oberati o impossibilitati per ragioni tecniche.

Ad oggi il 40% dei titolari di punti di riconsegna non avrebbe ancora sottoscritto l’accordo di metering, nonostante l’imminente scadenza dei termini entro i quali aderire (31/12/2023). Questo è il segno della preoccupazione e della contrarietà degli operatori, sottolineano le associazioni, che nel frattempo hanno intrapreso azioni legali a tutela del settore, ribadendo quindi che "fintanto che le condizioni per il pieno adempimento della Delibera non saranno in essere, le relative sanzioni dovranno essere sospese".

Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano auspicano, infine, la riapertura dei tavoli di lavoro ad hoc, già a suo tempo istituiti, con la partecipazione di tutte le parti in causa.