
Si tratta della terza bioraffineria che Eni realizza in Italia, dopo Venezia e Gela. Tra le caratteristiche distintive, la futura possibilità di adattare l'impianto per produrre anche SAF, per contribuire agli obiettivi Ue di decarbonizzazione dei trasporti.
500 milioni di euro a 15 anni per sostenere la conversione della raffineria Eni di Livorno, situata in Toscana, in bioraffineria: l'accordo di finanziamento, si legge in una nota dell'azienda, è stato sottoscritto con la Banca europea per gli investimenti (BEI).
Il progetto, continua la nota, prevede la costruzione nel sito della raffineria di Livorno di nuovi impianti per la produzione di biocarburanti idrogenati, incluso un'unità di pretrattamento delle cariche biogeniche e un impianto Ecofining™ da 500mila tonnellate/anno per produrre l'HVO.
"Il finanziamento della BEI rappresenta una leva fondamentale per realizzare un progetto ad alto valore ambientale, tecnologico e strategico, contribuendo a promuovere la decarbonizzazione del settore dei trasporti. Si tratta di un esempio concreto di come l'innovazione industriale possa accelerare il percorso verso la neutralità climatica, generando al contempo valore sostenibile per i territori", ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della BEI.
"L'accordo con la BEI conferma la concretezza e la qualità dell'impegno di Eni nella transizione verso un'energia 1Ai sensi della Direttiva europea sulle Energie Rinnovabili. Public sempre più decarbonizzata e sottolinea la validità del nostro approccio volto a investire e utilizzare tutte le iniziative e tecnologie disponibili ed efficaci nell'abbattimento delle emissioni. Un approccio virtuoso che ci porta oggi a lavorare alla terza conversione di una raffineria in bioraffineria in Italia, dopo Venezia e Gela", ha commentato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.
I biocarburanti HVO, si legge, possono dare un contributo immediato alla riduzione delle emissioni del settore dei trasporti non solo su strada, ma anche per il trasporto aereo, marittimo e ferroviario: la conversione del sito di Livorno è in linea con la strategia di Enilive di aumentare la produzione di biocarburanti a fronte dalla crescente domanda in Europa e in Italia, sia per gli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dalla RED III (Renewable Energy Directive), sia per gli obblighi di immissione al consumo di biocarburanti in purezza definiti dalla normativa italiana.
Tra le caratteristiche distintive del progetto, spiega Eni, vi è anche la possibilità futura di modificare il layout dell'impianto per avere la flessibilità di produrre anche SAF (Sustainable Aviation Fuel).