ENEA, Bologna sperimenta soluzioni innovative per il risparmio idrico

20 ott 2025
Il progetto pilota “Acqua in circolo” di ENEA coinvolge cittadini e scuole bolognesi nella sperimentazione di soluzioni per ottimizzare il risparmio e il riuso dell’acqua, creando modelli replicabili in altre città.

Testate a Bologna tre soluzioni concrete per il risparmio e il riuso dell’acqua, inserite nel progetto pilota “Acqua in circolo”, che potrà fare da modello per altre città: un’aiuola rialzata con una riserva d’acqua sul fondo, una torre per la coltivazione idroponica e una cisterna per la raccolta della pioggia. 

L’iniziativa è stata realizzata da Enea in collaborazione con il Comune di Bologna, Anci Emilia-Romagna e Green City Network, nell’ambito del progetto europeo NiCE.

Coinvolgimento dei cittadini e laboratorio urbano

Nel corso di circa un anno, ENEA ha organizzato un “Urban Living Lab” aperto ai cittadini, con incontri dedicati al risparmio idrico e consigli pratici per l’uso efficiente dell’acqua nelle case, negli orti e nei giardini. Le soluzioni progettate hanno avuto il supporto di Aquaponic Design, spin-off dell’Università di Bologna specializzato in impianti di coltivazione fuori suolo (acquaponici, idroponici, bioponici).

Tre gruppi di cittadini - si legge in una nota Enea - sono stati coinvolti nella sperimentazione pratica. In particolare, nell’orto comunale di via Saragozza è stata montata l’aiuola con riserva d’acqua e nel Dipartimento di Ingegneria Civile dell’ateneo bolognese è stata installata la torre idroponica. Mentre, nel cortile del co-housing Porto 15 è stata collocata una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana con sistema di fitodepurazione.

Nel corso dei mesi, i cittadini coinvolti hanno potuto monitorare le soluzioni sul campo, affiancati dagli esperti, individuando aree di miglioramento e condividendo suggerimenti pratici.

Coinvolgere le scuole per una cultura sostenibile

Oltre al laboratorio urbano, ENEA ha promosso uno “School Living Lab” con quattro incontri dedicati a scuole elementari e medie della città. Gli studenti hanno ricevuto consigli pratici per il risparmio idrico, come preferire la doccia alla vasca o raccogliere l’acqua fredda del rubinetto prima che si scaldi.

Agli alunni delle medie è stato inoltre chiesto di raccogliere dati sulla crisi idrica, monitorare il riuso dell’acqua e moderare i consumi all’interno dei propri appartamenti, promuovendo un approccio attivo e responsabile.

Verso città più sostenibili e circolari

"Le attività di ‘Acqua in circolo’ hanno permesso di coinvolgere cittadini, associazioni e organizzazioni pubbliche e private per sperimentare soluzioni concrete per usare l’acqua in modo più efficiente e circolare. L’esperienza bolognese contribuirà anche alla creazione della ‘solution box’ del progetto NiCE, una raccolta di metodi, strumenti, linee guida e buone pratiche per aiutare altre città a diventare più sostenibili", ha spiegato Sara Cortesi, referente del progetto NiCE e ricercatrice ENEA.

L’esperienza, conclude la nota, sarà presentata durante la prossima edizione della fiera Ecomondo a Rimini, valorizzando il modello bolognese come esempio replicabile a livello europeo.