
A L'Aquila il confronto tra esperti, rappresentanti istituzionali e operatori su temi chiave come sostenibilità, digitalizzazione, innovazione e resilienza nel Servizio Idrico Integrato.
Lavorare in sinergia tra gestori per affrontare le numerose sfide del settore idrico, favorendo investimenti e digitalizzazione. È il messaggio emerso dalla prima tappa del convegno tecnico "Water Services Management Evolution – Per un cambiamento di prospettiva nella gestione integrata delle risorse idriche" di Gran Sasso Acqua, tenutosi a L'Aquila e promosso dal network Servizi a Rete.
Nel dettaglio, si legge in una nota dell'azienda, durante l'evento esperti del settore, rappresentanti istituzionali e operatori provenienti da tutta Italia hanno potuto confrontarsi su temi chiave come sostenibilità, digitalizzazione, innovazione e resilienza nel Servizio Idrico Integrato.
Ad aprire il convegno è stato Mario Di Gregorio, direttore tecnico della Gran Sasso Acqua, con una riflessione sulle prospettive gestionali del Servizio Idrico Integrato in Italia: il suo intervento, continua la nota, ha evidenziato l'importanza del change management alla luce delle nuove sfide ambientali, tecnologiche ed economiche che i gestori sono chiamati ad affrontare.
Di Gregorio ha poi richiamato la necessità di valorizzare le risorse umane e professionali dell'azienda per acquisire skill tecnologiche e digitali. Partendo dall'esperienza di Gran Sasso Acqua, il direttore tecnico ha allargato lo sguardo all'intero sistema nazionale, sottolineando come le sfide siano comuni a tutti i gestori. "Solo attraverso una rete tra aziende, condivisione di buone pratiche e sinergie operative, possiamo affrontare con successo le emergenze che investono il settore idrico", ha detto.
La mattinata, si legge, è proseguita con vari interventi, tra cui quello di Ada Polizzi di Utilitalia, che ha evidenziato il ruolo strategico del Servizio Idrico Integrato nella Water Resilience Strategy europea sottolineando la necessità di attuare le nuove direttive UE su acque potabili e reflue per rafforzare la resilienza del sistema idrico nazionale.
Furio Cascetta, dell'Università degli Studi della Campania, ha evidenziato il ritardo tecnologico del comparto idrico rispetto ad altri settori e la necessità di accelerare il percorso verso digitalizzazione, transizione energetica e sostenibilità. "L'acqua non gode ancora del rispetto e della cultura che merita: servono investimenti mirati e un cambio di passo per raggiungere davvero gli obiettivi dell'Agenda 2030", ha detto Cascetta.
Per Donato Pasquale di Schneider Electric, la transizione digitale è una sfida strategica per i gestori del servizio idrico che richiede non solo nuove tecnologie, ma anche un cambiamento culturale e organizzativo. "La gestione intelligente dei dati e l'interconnessione dei sistemi aziendali sono la chiave per semplificare la complessità e migliorare efficienza e sostenibilità. Senza trascurare l'importanza cruciale della cybersecurity", ha sottolineato Pasquale.
Presentati anche vari esempi concreti: Matteo Di Pumpo, Consorzio per la Bonifica della Capitanata, ha illustrato un progetto di modernizzazione della rete irrigua del comprensorio Nord Fortore basato su telecontrollo, telecomando e autoregolazione, mentre Mariano Nappa e Giovanni Murino di Sistemi Salerno Servizi Idrici hanno condiviso l'esperienza della società nella digitalizzazione del ciclo idrico integrato a Salerno.